Il giornalista britannico Piers Morgan critica Barbie, il film di Greta Gerwig, per l’immagine che dà degli uomini.
Per un film che ha fatto già tanto parlare di sé (di recente, ne abbiamo scritto qui e qui) era prevedibile che le critiche non sarebbero tardate ad arrivare.
L’ultima, in ordine di tempo, proviene da Piers Morgan, giornalista britannico volto di Sky Australia secondo cui il film con Margot Robbie e Ryan Gosling è un insulto verso tutti gli uomini per la mancanza di una rappresentazione maschile positiva.
Del resto, la tagline che campeggia sui poster la dice lunga: “She’s everything. He’s just Ken.”
Irriverente, certo, ma anche molto vera: perché se negli anni Barbie ha cambiato mille volti, mestieri e abiti, Ken è rimasto sempre e soltanto Ken.
Questa la controversa dichiarazione di Morgan (potete vedere il video originale sotto):
«Ci sono diverse Barbie nel film: c’è Barbie presidente, Barbie dottoressa, Barbie vincitrice del premio Nobel per la fisica, Barbie sirena… Tuttavia, tutti i personaggi maschili nel mondo di Barbie hanno lo stesso nome: Ken. Mi sembra molto chiaro il messaggio che il film vuole trasmettere. È un insulto non soltanto verso Ken, ma verso tutti gli uomini.»
E pronta arriva la risposta della sua collega e co-conduttrice Grace Blakeley, che ribatte:
«Penso che un uomo debba essere proprio uno “snowflake” per sentirsi attaccato da un film di Barbie» (“snowflake” è un termine dello slang americano usato per definire una persona talmente orgogliosa e sicura di sé da offendersi immediatamente per qualsiasi opinione contraria, ndr).
La commentatrice ha poi evidenziato il femminismo del franchise Mattel:
«Barbie ha commercializzato la critica femminista. […] Il femminismo ha origine dalle difficoltà delle donne ordinarie. Riguarda le donne che vengono pagate meno, o quelle che sono in prima linea nei settori lavorativi più difficili, o quelle che fanno un sacco di lavoro domestico non riconosciuto.»
Nella breve sinossi ufficiale si legge: Vivere a Barbie Land significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu non stia attraversando una crisi esistenziale. Oppure tu sia un Ken.
Quindi sì, c’è una evidente presa in giro del protagonista maschile. Ma in un mondo in cui le donne devono ancora faticare per vedere riconosciuti i loro diritti, è poi tanto grave che, per una volta, le regole vengano sovvertite?
Secondo noi no, e anche per questo correremo a vederlo con piacere e senza pregiudizi.
E voi, cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: Bestmovie