Moreno Burattini – Intervista all’uomo di Darkwood, fratello di Zagor!

Lucca Comics & Games 2023 è stata l’occasione per incontrare e fare quattro chiacchiere con Moreno Burattini, storico autore e, dal 2007, curatore editoriale della collana Zagor edita da Sergio Bonelli Editore

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Non servono troppe parole per introdurre un autore della portata di Moreno Burattini. Parliamo di un vero e proprio decano del fumetto italiano, di un anno più giovane di Zagor (l’autore è nato a San Marcello Pistoiese nel 1962, mentre lo Spirito con la  Scure è stato creato nel 1961 da Guido Nolitta alias Sergio Bonelli). Il suo esordio professionale avviene nel 1990 sulla rivista “Mostri” della ACME e collabora, poi, con “L’Intrepido“, “Cattivik” e “Lupo Alberto“. Dal 1991 diventa autore di Zagor, una delle colonne portanti di Sergio Bonelli Editore. Burattini diviene l’autore più prolifico della serie, superando anche il suo creatore Guido Nolitta. Nel 2007 diventa curatore editoriale del fumetto di cui è il primo fan assoluto, carica che mantiene attualmente. Scherzosamente, durante il nostro incontro, Burattini ha tenuto a specificare che lui è “soltanto” un curatore editoriale ma non un direttore responsabile: “Le responsabilità non me le prendo io, ma le lascio agli altri…“.

Moreno Burattini è autore anche di numerosi saggi e biografie (tra cui quella interessantissima su Max Bunker, edita nel 2019), sebbene la sua carriera è legata a doppia mandata al personaggio di Zagor, come lo dimostra anche il suo libro Io e Zagor: la strada verso Darkwood (2020).

Nel corso della sua carriera Burattini è stato insignito di diversi premi tra cui, nel 2003,  il Gran Guinigi di Lucca Comics vinto ex aequo con Sergio Boselli.

È stato pertanto un grande onore avere avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con un autore così importante soprattutto alla luce delle celebrazioni per l’uscita del numero 700 di Zagor. Ma lasciamo spazio all’intervista! Buona lettura!


Burattini e MegaNerd
Moreno Burattini a colloquio con Doc G, redattore di MegaNerd

È un vero piacere incontrare Moreno Burattini, curatore editoriale di Zagor. Buongiorno Moreno e grazie per essere qui con noi. Sei lo scrittore più prolifico di Zagor tanto da aver addirittura superato Guido Nolitta, il creatore del personaggio.

Si è vero, ma voglio precisare che io supero Guido Nolitta per quantità, non di certo per qualità. Nolitta ha fatto 20.000 tavole di Zagor, mentre io ne ho fatte 30.000, ma soltanto perché io ho lavorato da più tempo su Zagor mentre lui, dopo vent’anni, si è dedicato a Mister No e Tex. Io su Zagor lavoro da oltre 30 anni, tranne qualche piccola “distrazione” su Dampyr o su Tex e quindi ho avuto modo di battere Nolitta sulla distanza.

Quindi possiamo considerarti il “padre adottivo” di Zagor?

No, il padre di Zagor è uno solo ed è Guido Nolitta. Io posso considerarmi il fratello minore di Zagor. Io sono più giovane di un anno perché lo Spirito con la Scure è nato nel 1961 mentre io sono nato nel 1962. Sono cresciuto accanto a lui e l’ho sempre avuto come punto di riferimento. Quindi per me Zagor è un fratello maggiore, più saggio, da guardare con ammirazione, con cui sono cresciuto assieme. Sarà stato il destino, il caso o Manitù ad aver coronato il mio sogno da bambino, ossia scrivere storie di Zagor. Io non volevo diventare autore di fumetti, volevo diventare autore di Zagor. Ho avuto tante sfighe nella vita ma, in questo caso, mi è andata bene: sto facendo il mestiere che ho sempre sognato di fare.

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Quindi tu prima di essere autore di Zagor sei un grande fan del personaggio. Avresti mai detto, più di 30 anni fa, che saresti stato ancora qua alla guida del personaggio, a tirare le fila delle avventure dell’eroe di Darkwood, addirittura come curatore editoriale?

No, non l’avrei mai detto e non ci voglio pensare, perché se ci penso mi tremano le vene dei polsi per le responsabilità che uno ha. Sono curatore di Zagor dal 2007, ma scrivo storie dal 1989. Mi sono trasferito a Milano per lavorare chiamato da Sergio (Bonelli N.d.R.) in redazione e ho fatto l’apprendistato al fianco di Mauro Boselli. Dopo tanti anni, nel 2007 sono diventato curatore di Zagor. Naturalmente se la testata va ancora bene voglio pensare che è anche grazie al mio lavoro. Diciamo che sono riuscito a non farlo chiudere (ride n.d.r.). Tutto questo senza pensarci, perché se uno ci pensa, rimane bloccato e non fa più niente.

Ecco, a proposito di quanto hai appena detto, stiamo festeggiando qua a Lucca un traguardo importantissimo per il personaggio, ovvero il n. 700 della collana regolare. È un traguardo che solo Tex aveva raggiunto al momento…

Si esatto, ma Zagor è il secondo fumetto ‘più anziano’ nel panorama fumettistico italiano, per numero di anni che è uscito consecutivamente in edicola. Tex è del 1948, Zagor è del 1961. È uscito prima con la striscia e poi dal 1965 nel formato attuale nella collana Zenith e sono quindi più di sessant’anni che Zagor vive e lotta con noi (ride n.d.r.), ed è secondo soltanto a Tex. Il terzo fumetto italiano ‘più anziano’ è Diabolik, il quarto è Alan Ford che è ancora con noi dal 1969 ad oggi. Zagor dal 1961 è seguito da moltissimi lettori, non soltanto in Italia, ma anche all’estero, sono tantissimi in tutto il Mondo. Infatti, io lo dico sempre con orgoglio, Zagor è una delle eccellenze italiane all’estero.

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A dimostrazione, la variant cover del n. 700 è disegnata da Asaf Hanuka, (albo centrale della foto sopra n.d.r.) disegnatore internazionale israeliano, che leggeva Zagor nell’edizione del suo Paese quando era ragazzo e ha fatto un disegno veramente evocativo, che ci dimostra come cresce un ragazzo che legge Zagor, sentendosi l’eroe.

Tra l’altro è uno dei due autori della locandina ufficiale di Lucca Comics & Games 2023.

Esattamente, realizzata con suo fratello (Tomer Hanuka n.d.r) che è uno dei copertinisti della rivista The New Yorker, due artisti davvero internazionali, e uno dei due, Asaf, è un vero appassionato di Zagor. Ma ce ne sono tanti di appassionati dell’eroe sparsi per il Globo e dopo tanti anni di militanza, sia tra le file degli appassionati, che degli addetti ai lavori, ho viaggiato per il Mondo andando a trovare e parlare con quelli che io chiamo ‘gli abitanti di Darkwood‘ che si trovano in Brasile, in Serbia, in Croazia, nel Montenegro e, ovviamente, in tutta l’Italia. Pensa che Zagor ha anche una sua edizione statunitense, sono anni che viene pubblicato (dal 2015 grazie all’editore Epicenter Comics, che pubblica altre serie Bonelli n.d.r.), ma anche in India, senza contare le edizioni inglesi, spagnole, francesi. In Francia ancora attualmente escono i fumetti di Zagor. Quindi siamo contenti di aver cresciuto in tutti questi anni schiere e schiere di fan dello Spirito con la Scure.

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Ti racconto un aneddoto: anni fa quando c’era ancora in vita Gallieno Ferri, storico copertinista, questo copertinista!! (detto con enfasi tenendo in mano l’albo Indian Circus n.d.r.), durante un’edizione di Albissola Comics, in Liguria, un lettore francese era venuto apposta per conoscere Ferri. Mi ricordo la scena: questo lettore che incontra il maestro Ferri mentre camminava per strada e lo riconosce. “Maestro Ferri” gli dice in un italiano con accento francese “sono venuto apposta dalla Francia per conoscerla e dirle che le sue copertine hanno segnato e scandito la mia vita. Nel senso che la copertina di quel numero mi ricorda quando facevo le elementari, questa quando ho fatto l’esame di maturità, quell’altra quando mi sono sposato, quando è nato mio figlio c’era quella copertina“. Ricordava ogni copertina e la ricollegava a un qualcosa della sua vita. Quindi, 700 copertine sono 700 momenti nella vita dei lettori.

A proposito di edizioni internazionali, per il compleanno di Zagor è uscito un albo molto particolare, Indian Circus, un vecchio episodio della collana regolare ma… tutto in giapponese!

Si, è il n. 84, si legge alla rovescia ed è in giapponese, ma attenzione; non vuol dire che Zagor sta uscendo in Giappone. È una specie di gioco che abbiamo fatto per curiosità e che il collezionista non può farsi mancare. Può mancare nella collezione di ognuno Zagor in giapponese? Assolutamente no! Però può essere anche un regalo che qualcuno può fare a un amico giapponese oppure a chi sta imparando la lingua per leggere i manga. Questa volta può fare esercizio leggendo anche Zagor in lingua giapponese.

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Tra l’altro quando ho visto l’albo per la prima volta ho pensato “come faccio a sapere che la traduzione è giusta? Ci può essere scritto qualsiasi cosa, anche Moreno Burattini è uno scemo!” (ride n.d.r.). Per fortuna ho un collega che ha un’app del telefono che, inquadrando una qualsiasi scritta in giapponese, riesce a tradurre in italiano cosa c’è scritto e inquadrando un baloon la traduzione che ne è venuta fuori è coerente con la versione originale di Nolitta. Quindi è stato sperimentato che la traduzione è corretta.

Parlando invece di team-up: sappiamo che Zagor ha incontrato Tex in un albo speciale, “Bandera”. Come è nata quest’idea di fare conoscere i due eroi Bonelli?

Nasce come una vecchia richiesta dei lettori, ancora quando c’era Sergio Bonelli, dove era stato richiesto “Fate questo incontro tra Zagor e Tex!”. Bonelli rispondeva che non si poteva fare perché ci sono 35 anni di differenza tra Zagor e Tex. Quindi in un incontro potenziale, Tex avrebbe avuto 40 anni e Zagor 75 e che cosa possiamo far fare a questo vecchietto? Tex farebbe da badante a uno Zagor in carrozzella! Ma cosa è cambiato e perché l’abbiamo fatto? È arrivata la nuova serie Tex Willer dove il ranger ha 20 anni. Un giovane Tex, insomma. Quindi se Tex ha 20 anni, Zagor ne ha 55 e può essere ancora abbastanza in forma, tanto in forma da aver dimostrato nello speciale di poter dare dei punti al giovane Tex. Questo primo albo si intitola Bandera ed è uno speciale della collana Tex Willer, e adesso uscirà la seconda parte, dove finalmente vedremo anche cosa è successo a Cico, perché nel primo albo non c’era. In questa seconda puntata so che lui c’è, ma non so cosa si è inventato Mauro Boselli e sono molto curioso di vederlo. Lo scopriremo insieme.

Da lettore e fan, il mio sogno sarebbe quello di vedere Zagor incontrare un altro personaggio della Bonelli, ovvero Mister No. Probabilmente è più difficile rispetto a Tex, ma abbiamo visto lo Spirito con la Scure incontrare addirittura il supereroe Flash della DC Comics. Può essere possibile un incontro tra i due?

È in arrivo una storia disegnata da Roberto Diso e scritta da Luigi Mignacco dove Zagor incontra Mister No, ma non direttamente. Devi sapere che abbiamo fatto una serie di avventure ambientate in Sudamerica. L’avventura amazzonica scritta da Mignacco è stata fatta in modo che tante vignette della storia citassero le 115 copertine fatte da Gallieno Ferri per Mister No. Il lettore così poteva divertirsi a trovare le somiglianze con le copertine degli albi. Inoltre si svolgeva in Amazzonia e stava a significare che Zagor, prima che arrivasse Mister No, ci era passato. Adesso in questa storia su Mister No scritta da Mignacco e disegnata da Diso, che credo esca verso Natale, si scopre che il passaggio di Zagor in Amazzonia ha lasciato il segno e ancora viene ricordato dagli indigeni. Mister No, quindi, troverà dei collegamenti di quello che ha fatto Zagor nella sua trasferta sudamericana e, in qualche modo, i due eroi si incontreranno. Diso ha disegnato delle vignette in cui si vede Zagor nei ricordi degli indigeni, fermo restando che Diso ha disegnato di recente la sua prima storia di Zagor nella serie che si chiama “I racconti  di Darkwood”  (all’interno di Zagor+ n. 9 – Il Lupo Solitario uscito a maggio 2023 n.d.r.) e che, con questa storia breve, ha visto per la prima volta il maestro alle prese per la prima volta con lo Spirito con la Scure.

Insomma abbiamo Tex nell’universo di Zagor, Zagor nell’universo di Mister No, Mister No nell’universo di Martin Mystere… stiamo creando l’universo Bonelli!

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Invece parlando di Multiverso, ovviamente, c’è stata questa collaborazione tra DC Comics e Bonelli che ha portato a diversi team-up tra gli eroi delle due case editrici, tra cui c’è stato anche Zagor/The Flash. Cosa ci puoi dire su questa collaborazione?

Fino ad ora sono tre i team-up: Nathan Never/Justice League, Dylan Dog/Batman, ma il primo che è uscito e che ha inaugurato la serie è stato Zagor/The Flash. Tra l’altro Flash è l’eroe che più assomiglia a Zagor: il padre di Flash è in galera per l’omicidio della moglie, quello di Zagor ha subito un processo ed è stato ucciso per vendetta. Sono eroi molto umani. Mentre Superman è una specie di divinità, Flash è una persona comune. Per il fatto anche che può viaggiare anche attraverso il tempo e lo spazio, si prestava molto bene. A differenza dell’albo dove Dylan Dog incontra Batman, che è tutto sommato un albo ‘alla Bonelli’ con una griglia di vignette suddivisa in sei, dialoghi e disegni molto bonelliani, l’albo Zagor/The Flash è realizzato all’americana. È fatto da autori italiani, ma chi lo sfoglia ha l’impressione di leggere il classico comic book americano. Questo dimostra come i nostri eroi si riescano a rappresentare in altri modi e adattare al linguaggio.

Prima di scrivere Zagor hai scritto altri albi a fumetti, tra cui alcuni umoristici come Cattivik e Lupo Alberto. Ti trovavi più a tuo agio con quel genere o preferisci il genere avventuroso di Zagor? Cosa hai portato da quell’esperienza nei tuoi fumetti scritti successivamente?

Zagor sin da quando lo scriveva Nolitta, che è il mio grande punto di riferimento, ha una grande componente umoristica, perché il suo compare Cico è un personaggio assolutamente comico. Nolitta ha ideato la serie di speciali dedicati a Cico, di cui i primi cinque scritti da lui e usciti uno ogni anno per 5 anni di fila, cominciando con Cico Story, American Cico, Un pellerossa chiamato Cico, Cico Sceriffo e l’ultimo divertentissimo Fanta Cico. In tutto sono stati 28 gli albi di Cico di cui 20 li ho scritti io, e sono pieni di gag e di sketch. Quindi ho cercato di mettere dell’umorismo anche nelle avventure di Zagor, fermo restando che mi piace fare i fumetti umoristici. Ho scritto 40 storie di Lupo Alberto e altrettante di Cattivik, ma ancora adesso sono un collaboratore del Vernacoliere e quindi continuo così questo filone umoristico e non mi manca niente.

Ultima domanda: In un momento storico in cui i manga spopolano in libreria ed edicola e i supereroi sono diventati addirittura un genere cinematografico, qual’è il segreto di Zagor e Tex che ancora oggi riescono ad avere successo e a rimanere sulla cresta dell’onda?

Il segreto di Zagor secondo me è quello di esplorare l’avventura in tutti i suoi generi. Zagor non è un fumetto western, anche se si svolge nel Nord est dell’America in ambientazioni in stile ‘Ultimo dei mohicani’. Però non presenta per forza solo trapper e indiani, ma anche mostri, come quello della Laguna Nera, L’Uomo Lupo, Frankenstein, ecc… mischiando diversi generi. I lettori di Zagor, ma spesso anche i suoi disegnatori, non sanno mai cosa li aspetta nel numero successivo. Può prendere una nave e andare per mare, scalare una montagna, attraversare il deserto, può vivere ogni genere di avventura. Questo secondo me è quello che ha contribuito a non annoiare il lettore in questi sessant’anni. Anche perché un autore si porta dietro un bagaglio fatto di romanzi letti e film visti, o qualche eroe della propria infanzia e spesso riesce a inserirli nelle avventure di Zagor. Ad esempio Nolitta ha preso L’uomo Lupo, un personaggio protagonista dei film anni ’40 e ’50 e l’ha inserito nei fumetti di Zagor. Io ho usato alcuni film che ho visto come punto di partenza delle avventure di Zagor. C’è veramente di tutto e il lettore non si stanca.

Tex invece è un outsider. Non c’è una spiegazione logica e razionale del perché un western così tradizionale spopoli in questa maniera, ma continua a essere il western più venduto al mondo. Tex è un caso a parte, non c’è spiegazione. E infatti chi legge Tex, vuole trovare in questo eroe e le sue avventure elementi ricorrenti, mentre Zagor spesso e volentieri varia il tipo di avventure. Il lettore di Tex trova l’eroe che non fa sempre le stesse cose, ma che si trova sempre in situazioni molto simili, trovandosi, quindi, in un ambiente famigliare dove viene coccolato. Poi Tex ha questo potere di non sbagliare mai, che vorrebbero un po’ tutti e che rassicura molto il lettore.

È stato un onore ospitare su MegaNerd Moreno Burattini, che ringraziamo enormemente per la sua disponibilità.

Grazie mille a voi e alla prossima!

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È stata una chiacchierata interessante, quella con Moreno Burattini, dove abbiamo conosciuto meglio questo grandissimo autore, il suo amore e la sua passione per lo Spirito con la Scure che lo accompagna nel suo lavoro e che ha contribuito a portare Zagor all’incredibile traguardo del n. 700. E dalle sue parole siamo sicuri che le prossime avventure di Zagor, in solitaria e non solo, saranno incredibili e imperdibili! Ringraziamo anche Sergio Bonelli Editore per averci permesso di intervistare uno scrittore così importante del panorama fumettistico italiano.

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Buon compleanno Zagor e…… AAHYAAKKK!!!


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Doc. G

Il mio nome e' Doc. G , torinese di 36 anni lettore compulsivo di fumetti di quasi ogni genere (manga, italiano, comics) ma che ha una passione irrefrenabile per Spider-Man! Chi è il miglior Spider-Man per me? Chiunque ne indossi il costume.
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Mr. Rabbit

Stanco dal 1973. Ma cos'è un Nerd se non un'infanzia perseverante? Amante dei supereroi sin dall'Editoriale Corno, accumula da anni comics in lingua originale e ne è lettore avido. Quando non gioca la Roma

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