> Per Edizioni BD è uscito in libreria, fumetteria e in tutti gli store online Dog, graphic novel vincitrice del Lucca Project Contest 2022. Questa è la nostra recensione dell’opera prima di VAGA
VAGA, nome d’arte di Valentina Galluccio, è la firma di Dog, graphic novel vincitrice nel 2022 dell’ambito Lucca Project Contest. Durante l’edizione 2023 del Lucca Comics & Games, Dog ha debuttato sotto l’occhio vigile e premuroso di Edizioni BD che ogni anno dona forma all’opera aggiudicatrice di un riconoscimento che lancia nuove autrici e autori nel mondo del fumetto.
VAGA e i suoi incredibili occhi azzurri ti bucano l’anima. Il suo accento partenopeo è musica dolce, i suoi anfibi che sfidano le pozzanghere lucchesi lasciano impronte invitanti da seguire. Lei è un’Artista che ha deciso di raccontare una storia che ne racchiude tante; una storia che ci avvicina e ci unisce tutti, nella gioia e nel dolore. Con Dog Vaga si gioca subito il tutto per tutto senza filtri.
Se non scegli di essere viva… presto sarai solo un guscio vuoto.
E cos’è che trasforma in un guscio vuoto Mia, la protagonista di Dog? L’assuefazione al dolore, quell’abitudine che ti dà l’idea di normalità. Se sai dove porta la strada buia che percorri, la paura si trasforma in consapevolezza.
In una periferia malinconica e decadente si disfa la storia di una ragazza e un ragazzo. Il loro è un legame morboso che sembra non potersi sciogliere con nulla se non con soluzioni estreme: muore lei, muore lui, muoiono entrambi. Dog racconta uno di quegli amori che qualcuno definirebbe tossico. Dopotutto lui, il Dog, controlla lei, la umilia. E le fa male. Mia è ormai vapore nella sua persistente e confortevole infelicità.
Un flusso di pensieri, che siano veri o no, sognati o immaginati da svegli, non importa. Una ragazza condivide il suo dolore con e nella città dove vive, macchiata dalle tracce sudice di un cane bastardo. Quelle orme così nere imbrattano le giornate in cui scorre lenta la sua dipendenza da un altro essere vivente.
Può capitare a tutti. Finiamola con stronzate tipo se l’è cercata, lei o lui sono stati troppo deboli, cosa ci vuole a dire basta e andare avanti. Chissà, domani può capitare a noi e non sappiamo come andrà a finire.
Le dipendenze sono mostri che divorano lentamente, ti allontanano dagli amici, dalla famiglia. Vorresti liberartene ma poi prende il sopravvento la voglia di annegarci dentro. E Mia deve riprendere fiato, altrimenti lo stato persistente di apnea in cui si trova la ucciderà.
Vaga racconta con sincerità questa dipendenza donandole i colori della periferia, omaggiando la street art napoletana che le è cara, accennando il parlato della sua città, Napoli, nei discorsi convulsi della protagonista e delle altre comparse di Dog. Il suo linguaggio artistico è un marchio preciso, già distinguibile tra mille. È suggestivo, a tratti psichedelico, beat.
Dog è come un essere mutaforma che viene dalle fogne della nostra mente. Dapprima ci angoscia e confina nell’ignoto. Poi ci fa conoscere la paura, un sentimento che denuda e rende umani.
Il bello di Dog, quello che fa dire al lettore “ne valeva la pena”, è il momento del confronto con la paura senza dissimulazioni. Mia accetta che non è il suo compagno il mostro che la sbranerà, ma quello che la divora da dentro, il terrore di non avere alternative, di aver perduto la speranza per sempre.
Questa, dicevamo, è una storia che ne racchiude tante ed è per questo che va letta. C’è Vaga con la sua esperienza, io che ne scrivo e tutti coloro che vorranno leggere Dog, spero molti. Perchè ognuno di noi ha dovuto lottare contro un mostro che ci divora da dentro, piccolo o grande che sia.
Dopo una lunga apnea, chissà se Mia ricorderà come si fa a respirare.
E voi lo ricorderete?
