Ikigami – Annunci di morte di Motorō Mase è una storia disturbante e profondamente attuale. Come reagisresti se ti venisse comunicato che le prossime 24 ore saranno le ultime in cui sarai vivo?
Hai meno di 25 anni. Un giorno un messo del Governo bussa alla tua porta e ti consegna un messaggio, un ikigami. Da questo momento sai che fra esattamente 24 ore morirai. Dopo la tua dipartita non ti preoccupare, il Governo ti ricorderà come un eroe perché la tua morte insegnerà a tutti i tuoi connazionali quant’è preziosa la vita.
Fresco di ristampa per Planet Manga, Ikigami – Annunci di morte è uno dei titoli più conosciuti di Motorō Mase, autore anche dei bellissimi Demokratia, di Heads e Amebe, tutti titoli adatti a lettori esigenti.
Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare?
Steve Jobs pronunciò questa frase durante il celebre discorso del 2005 che tenne presso la Stanford University. Tuttavia, mentre Steve Jobs invitava i ragazzi a interrogarsi sulla strada percorsa sino a quel momento e a cambiare ciò che recava loro insoddisfazione, Motorō Mase con Ikigami pone sì l’essere umano di fronte alla stessa domanda ma non gli concede il tempo necessario per modificare nulla. Per questo motivo la maggior parte dei destinatari del messaggio, in preda a puro panico, si sentono messi alle strette, puniti dal destino, e reagiscono sfogandosi tra frustrazioni e crudeltà.
Mase, un autore che dà forma (buona) alla ormai inflazionata parola distopia, ci racconta che il primo giorno delle elementari, durante le vaccinazioni, a un bambino su mille del Paese (un paese dell’estremo est asiatico identico al Giappone) viene iniettata una capsula letale che entro il compimento del 25° anno di età, provocherà la morte immediata della persona. Un giorno prima, verrà recapitato un messaggio da parte del Governo che preannuncia l’evento nefasto. Il destinatario non ha scampo, si tratta di una vera bomba a orologeria senza possibilità di disinnesco. Succederà. La contropartita è l’encomio che ne segue, perché il sacrificio di uno insegna a tutti che la vita è un occasione e non va sprecata.
Kengo Fujimoto, il messaggero che seguiamo per dieci volumi (edizione italiana), fa il suo lavoro. Si presenta a casa dei prescelti e consegna un messaggio da brividi.
La premessa di Ikigami è un affondo immediato. Senza alcun preambolo che ne addolcisce il tiro, Mase ci schiaffa in faccia la paura del buio eterno, di quell’attimo che divide tutti gli abitanti del pianeta dall’esserci a scomparire nel nulla.
Ikigami è strutturato perlopiù in storie che iniziano con la ricezione del messaggio da parte di Kengo e finiscono 24 ore dopo con la morte del destinatario. Tuttavia, se Ikigami fosse solo questo, vi farei sprecare solo tempo e denaro.
Mentre frughiamo avidamente negli armadi pieni di scheletri dei malcapitati, non può difatti sfuggirci il messaggio centrale di Ikigami (a parere di chi scrive). Cos’è questa storia del sacrificio umano in nome della Kokka Han’ei Iji Hō vale a dire la Legge sulla Prosperità Nazionale?
In effetti, è così facile essere catturati dalle reazioni dei destinatari e andare avanti avidamente nella lettura per scoprire come decidono di affrontare il loro ultimo giorno. A questo tuttavia si affianca un’accettazione sommessa di regole e sacrificio umano in nome del bene comune. In altre parole, terrorismo di stato.
Mase in Ikigami racconta una persecuzione silenziosa, l’oppressione impressionante di un popolo galvanizzato da chi inneggia al sacrificio estremo che non avrà bisogno di espiazione se durante il passaggio su questa terra si sarà comportato secondo le regole.
Insomma, così si tengono buone le genti declassate a popolino inerme e credulone, platea perfetta per governare indisturbati. Il messaggio dell’opera è disturbante perché ne tocchiamo con mano i risvolti tutti i giorni. Altro che distopia viene da dire, assistiamo a manifestazioni tragiche del pensiero unico, all’eliminazione brutale di oppositori e voci critiche, alla rasa al suolo di popoli interi iniettata nelle menti proprio come capsule letali. Il pensiero uniforme annichilisce l’essere umano, questo condivide con noi Mase mentre riempie le radio, le televisioni, le scuole, tutti i pulpiti di governanti che inneggiano alla morte in nome della prosperità.
A ulteriore supporto del sistema arriva la Kokuhan Izoku Nenkin ovvero la Pensione per la Prosperità Nazionale destinata alle famiglie dei destinatari degli ikigami, un indennizzo che tuttavia non spetta se dopo l’ikigami il dead man walking commette un reato.
Ikigami è un’opera che si arrende all’ingordigia. Ci piace spiare nella vita degli altri, sapere cosa provano, osservare le reazioni umane alle tragedie, commentare dalle poltrone dicendo cosa sia giusto e cosa no. Però provate a sentire voi il peso dell’esposizione, a pensare che qualcuno è pronto ad assistere alle vostre ultime ore di vita sindacando sulle vostre scelte. Di colpo forse vi passerà la voglia di concludere la lettura dei capitoli. E pensare che Ikigami nasceva come one-shot prima di diventare una delle serie seinen più significative e intriganti degli anni Duemila.
Alla serie principale si è aggiunto nel 2021 Ikigami –Sairin (Ikigami – Il ritorno) su Big Comic di Shogakukan, manga che ha all’attivo ancora pochi capitoli ed anche per questo inedito in Italia. Per gli insaziabili, segnalo (per dovere di completezza il film che è stato tratto dall’opera principale e per capire di cosa si tratta, vi lascio il trailer:
Mase è un autore che ha padronanza delle storie che crea, al caso lascia poco o nulla. Gestisce lucidamente gli eventi e tiene testa allo stress e alla pressione degli esseri umani ingabbiati in un clima di paura perenne. Punto di forza dell’autore è la gestione dei tempi (in tutte le opere non solo in Ikigami). Le storie si risolvono sempre nel medio termine e la trama orizzontale non ha buchi. Kengo, il nostro messaggero, vero trait d’union dell’opera intera, offre il suo punto di vista che si dispiega tra esseri umani puniti dal destino, colleghi e routine lavorativa.
Mase con il suo tratto realistico e particolareggiato mostra il terrore e la disperazione contrapponendolo ai volti che seminano il terrore in nome di ideali discutibili, veri mostri appartenenti al genere umano.
Ikigami è un’ottima riflessione sulla strategia della tensione che in questo periodo storico di profonda incertezza ed inquietudine merita di essere ri-accolta nelle nostre librerie.