Diabolik Chi sei? – Il capitolo finale della trilogia dei Manetti Bros.

È uscito nelle sale Diabolik Chi sei?, l’ultimo capitolo della trilogia cinematografica dei Manetti Bros. ispirata all’antieroe dei fumetti delle sorelle Giussani. Cosa ne pensiamo? Ne parliamo di seguito nella recensione di MegaNerd

copertina recensione diabolik chi sei

Diabolik Chi sei? è la domanda che forse si sarebbero dovuti porre i Manetti Bros. quando hanno deciso di portare nelle sale la versione cinematografica del Re del Terrore creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, perché, tirando le somme, anche questo terzo (e conclusivo?) capitolo non rende giustizia al fumetto sull’antieroe di Clerville.

Il coraggioso progetto avviato dai registi romani qualche anno fa prevedeva già in origine una trilogia. Il primo film del 2021, semplicemente Diabolik (qui la recensione MegaNerd), a parere di chi scrive era stata una gradita sorpresa, nonostante i diversi difetti, forte forse della scelta azzeccata di cast: Luca Marinelli come protagonista, l’incantevole e affascinante Miriam Leone come Eva Kant e Valerio Mastandrea nei panni dell’Ispettore Ginko. Nonostante uno stile particolare che ricordava i vecchi sceneggiati TV, la pellicola era godibile e Marinelli un buon Diabolik dallo sguardo glaciale e penetrante.

diabolik-chi-sei-miriam-leone-giacomo-gianniotti-photo-credit-nicole-manetti-dscf0731-65311268749d5.jpg

Ginko all’attacco! dell’anno scorso (che abbiamo recensito qui) ha visto diverse novità; in primis un cambio di protagonista con l’uscita di scena di Marinelli e l’ingresso di Giacomo Giannotti, più prestante fisicamente ma meno nel personaggio del suo predecessore. È il film che segna l’esordio sul grande schermo di un altro personaggio importante della saga a fumetti di Diabolik, la duchessa Altea interpretata da Monica Bellucci, donna dall’intramontabile bellezza, ma dalle doti attoriali non eccelse. Il risultato è stato un prodotto troppo ambizioso dall’effetto straniante, una sceneggiatura prevedibile e un telefonato flop al botteghino.

Ma questo non ha spaventato i Manetti Bros., che hanno portato a compimento il loro trittico di film sul Re del Terrore con quest’ultima avventura, Diabolik Chi sei?, pellicola altalenante con alcuni spunti interessanti, ma che nel complesso ripropone gran parte dei difetti del film precedente, a cominciare da un cast ‘sbilanciato’, che, ai volti noti, aggiunge guest star (Barbara Bouchet, Carolina Crescentini e Max Gazzè) e attori da fiction di serie B. Ma fossero solo questi i problemi…

La trama: Ginko e Diabolik faccia a faccia e le origini del Re del Terrore

diabolik-chi-sei-valerio-mastandrea-giacomo-gianniotti-ginko-e-diabolik-03-01-54-44-17-1-1-10-00982117-65311a508e1c6.jpg

Se qualcosa nella trama di Diabolik Chi sei? funziona lo dobbiamo principalmente al fumetto da cui è tratto questo film, che ripropone fedelmente la storia di Diabolik n. 107 scritto dalle stesse creatrici dell’antieroe di Clerville.

Lo stile già visto nei primi capitoli di ‘sceneggiato anni ’60‘ viene utilizzato anche in questa pellicola, risultando, però, ancora più forzato e dal sapore meno vintage e più antico rispetto ai film precedenti, appesantendo una pellicola già ricca di dialoghi (a più riprese insopportabili) e dove l’azione è centellinata.

Siamo a Clerville. Diabolik ed Eva stanno pianificando un altro furto, questa volta ai danni della contessa Wiendemar (Barbara Bouchet) che tiene le sue antiche monete di valore presso una cassetta di sicurezza in una banca della città. Ma il colpo sfuma a causa di una gang di rapinatori che sta da tempo svaligiando tutte le banche di Clerville e che ha attirato l’attenzione della polizia, e della squadra di Ginko in particolare.

Ma Diabolik in questa disavventura vede un’opportunità; rapinare dei rapinatori, ma per farlo deve scoprire il loro covo. Le indagini del Re del Terrore vanno di pari passo con quelle di Ginko e i suoi, e le conclusioni che traggono portano i due nemici davanti alla casa dell’avvocato Diego Manden (Massimiliano Rossi), il sospettato capo della banda. Sia Diabolik che Ginko vengono catturati, legati e messi nella stessa stanza dove il Re del Terrore risponde alla domanda di Ginko: Diabolik Chi sei?, rivelando le sue origini, l’isola dove è cresciuto governata da King (Paolo Calabresi meglio conosciuto per il suo ruolo di Biascica in Boris) e la sua nascita come criminale.

Cosa funziona e cosa no in Diabolik Chi sei?

diabolik-chi-sei-5.png

La trama è molto lineare e semplice da seguire. Ben fatta e curata risulta la parte sulle origini di Diabolik, realizzata in bianco e nero, con alcune tonalità di rosso in determinati passaggi del flashback raccontato da Giannotti nella pellicola. Viene spiegata dettagliatamente l’origine di Diabolik, i primi passi sin da giovanissimo e il suo rapporto con King, il capo dell’isola dove apprende tutte le abilità che avrebbe sfruttato in futuro nella sua carriera di ladro. Nonostante non sia (sempre per chi scrive) azzeccata la scelta dei registi, rimane buona anche l’interpretazione di Calabresi come King, il primo vero nemico di Diabolik… ma nei cuori di molti alla vista rimane il coatto capo elettricista Augusto Biascica di Boris, non certo un boss malavitoso.

yi-oshbu-scaled-1.png

Il film si regge anche sulle interpretazioni di altri attori navigati come Mastandrea, sicuramente il più calzante e a suo agio nei panni di Ginko, la Leone, che conferma di essere un’abile e bella Eva Kant come la sua controparte cartacea e la Bellucci, inaspettatamente una Altea elegante, raffinata e carismatica. Ed anzi, la prova del blocco rosa del film è molto convincente.

Quello che non va in Diabolik Chi sei?…. è tutto il resto; a cominciare dall’impalpabile e opaca prova di Giannotti, forse troppo bello da coprire il volto con la maschera di Diabolik (e difatti a volto scoperto per quasi tutto il film alla faccia dell’identità segreta!), ma di sicuro inadatto a portare sullo schermo lo spirito e l’essenza dell’antieroe conosciuto nei fumetti. Diabolik è spietato, senza scrupoli e incute terrore e timore in chiunque. Il personaggio di Giannotti è un belloccio e ingenuo ladro, che a volte ha delle idee lampanti arrivate chissà da dove e perché e che grazie più alla fortuna che alle sue abilità riesce a cavarsela.

Emblematica la rappresentazione della gang di criminali che semina il terrore per la città di Clerville all’inizio del film. In partenza risulta addirittura ‘più spietata di Diabolik’, ma in corso d’opera (a parte un singolo episodio fondamentale e drammatico) si trasforma da cinica gang stile Banda della Magliana a combriccola criminale goffa, inesperta e macchiettistica paragonabile alla Banda Bassotti di casa Disney.

Ma nel complesso il resto del cast è ‘inadatto’. Tutti (o quasi) gli attori secondari sembrano usciti da una fiction pomeridiana della Rai (quelle che probabilmente neanche le nonne osano guardare), non supportati di certo dalla sceneggiatura e dai dialoghi scritti per loro. E qua arriviamo a un altro tasto dolente del film…i dialoghi. Vorrei dire che sono solo insopportabili, ma a tratti sono veramente inqualificabili, troppo anche per una soap opera sudamericana. Sono probabilmente il vero e proprio deficit di Diabolik Chi sei?, insieme ad alcune scelte di sceneggiatura (che paiono scritte per un episodio de L’Ispettore Coliandro) che appesantiscono ulteriormente lo stile con cui è stato girato questo film e di cui abbiamo già accennato.

Quello che salta all’occhio di uno spettatore più esperto è anche una qualità degli effetti speciali (se così si possono chiamare) che cala vistosamente nel corso della pellicola. Probabilmente ciò è dovuto a un budget limitato o di cui ci si è accorti troppo tardi di essere arrivati ‘tirati’ per poter garantire una qualità omogena per tutto il film.

Conclusioni

coverlg.jpg

Diabolik Chi sei? non è al livello del primo film, ma è nettamente superiore a Ginko all’attacco!

Ha moltissimi difetti che non gli permettono di raggiungere la sufficienza, ma chiude, nel bene e nel male, la trilogia dei Manetti Bros. La storia è più modesta e lineare rispetto al secondo capitolo, e riesce tutto sommato tra (pochi) alti e (molti) bassi a farsi seguire.

È un progetto che con ogni probabilità fosse stato pensato per la televisione, avrebbe avuto molti più consensi di critica e di pubblico. Un’occasione sprecata, che ricorderemo principalmente per l’Eva Kant di Miriam Leone e il Ginko di Valerio Mastandrea. Per quanto riguarda Diabolik… speriamo che altri progetti cinematografici futuri possano rispondere alla domanda a cui i fratelli Manetti non hanno dato totale risposta… Diabolik, Chi sei?

Diabolik Chi Sei?

Diabolik Chi Sei?

Paese: Italia, Francia
Anno: 2023
Regia: Manetti Bros.
Sceneggiatura: Manetti Bros.,Michelangelo La Neve
Casa di produzione: Mompracem, Rai Cinema
Distribuzione italiana: 01 Distribution
Interpreti e personaggi:
Giacomo Gianniotti: Diabolik
Miriam Leone: Eva Kant
Valerio Mastandrea: ispettore Ginko
Monica Bellucci: Altea di Vallenberg
Pier Giorgio Bellocchio: sergente Palmer
Chiara Martegiani: Elisa Coen
Massimiliano Rossi: Manden
Mario Sgueglia: Emilio
Francesco Turbanti: Loris
Emanuele Linfatti: Martin
Michele Ragno: Vladimiro
Amanda Campana: giovane truccatrice
Andrea Arru: Diabolik a dodici anni
Max Gazzè: Giulio Mondan
Carolina Crescentini: Gabriella Bauer
Paolo Calabresi: King
Lorenzo Zurzolo: Diabolik a vent'anni
Barbara Bouchet: contessa Wiendemar
Uscita nelle sale: 30 novembre 2023
Voto:

Sfoglia tutti i film recensiti da MegaNerd!
Avatar photo

Doc. G

Il mio nome e' Doc. G , torinese di 36 anni lettore compulsivo di fumetti di quasi ogni genere (manga, italiano, comics) ma che ha una passione irrefrenabile per Spider-Man! Chi è il miglior Spider-Man per me? Chiunque ne indossi il costume.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *