Raggiunto finalmente un accordo legale tra Marvel e gli eredi di Steve Ditko sui diritti di Spider-Man e Doctor Strange
In un report pubblicato poche ore fa, è stato comunicato che questa settimana, dopo una battaglia legale durata due anni, Marvel ha trovato un accordo con l’avvocato che rappresenta gli eredi di Steve Ditko in merito ai diritti di Spider-Man e Dottor Strange.
La disputa faceva parte di una rete molto più ampia di procedimenti avviati nel 2021, che aveva coinvolto Marvel da un lato, e gli eredi di Gene Colan, Don Heck, e Don Rico – oltre, appunto, a quelli di Ditko – dall’altro, coinvolgendo personaggi come Iron Man, Spider-Man, Daredevil, Capitan America, Thor, Vedova Nera, Hulk e Doctor Strange. Praticamente, gli Avengers quasi al completo, sui cui Marvel ha basato buona parte dei suoi guadagni degli ultimi vent’ani.
Già a giugno di quest’anno la maggior parte dei contenziosi si era risolta, lasciando fuori solo la parte relativa a Ditko, per cui il fratello Patrick aveva chiesto la terminazione dei diritti di copyright sui due personaggi. Ora, l’accordo raggiunto, pare chiudere la questione e risolvere una rogna bella grossa. Infatti, sebbene la posizione ufficiale di Marvel fosse che i lavori in questione fossero su commissione, quindi non soggetti alla sospensione dei diritti, se la questione fosse finita in tribunale, quasi sicuramente il colosso avrebbe finito col dover condividere il controllo (e i ricavi) sui personaggi.
Non si conoscono i termini dell’accordo con il legale della famiglia Ditko; si sa soltanto che si è trattato di una “risoluzione amichevole” e che possiamo aspettarci che “nelle prossime settimane verrà depositata un’istanza di rigetto definitivo”.
La questione ha scatenato parecchi dibattiti negli ultimi anni, dal momento che la Marvel ha trasformato dei personaggi in brand di successo – anche e soprattutto attraverso il MCU e le serie TV – senza che i profitti di queste mosse commerciali fossero condivisi con chi quei personaggi li ha ideati e disegnati.
Sarà interessante vedere come questo precedente impatterà sul futuro: altri autori seguiranno la stessa strada e faranno causa ai propri editori? O si è finalmente raggiunto un punto di equilibrio?