Monarch: Legacy of Monsters – Recensione no spoiler

Il MonsterVerse si espande e dal cinema arriva anche su AppleTV+: sarà riuscito il servizio streaming della Mela a restituirci le emozioni che il Re dei Mostri da sempre regala sul grande schermo? Questa è la nostra recensione di Monarch: Legacy of Monsters, nata come spin-off di Godzilla ma che è molto, molto di più
copertina recensione monarch
Seduti sulle spalle dei Titani.
O, di come si traghetta felicemente un franchise sul piccolo schermo: è questo il pregio più grande di MONARCH: LEGACY OF MONSTERS, la “Serie TV di Godzilla“, come è stata più o meno amichevolmente definita, e che si è appena conclusa su AppleTV+.
Perché sì, il Re dei Kaiju appare. Ma non è solo questo a permettere ai dieci episodi di reggere e porsi con autentica efficacia al pari delle altre incarnazioni del MonsterVerse, un universo sinora relegato solo al cinema e allo spettacolo delle botte da orbi tra Mostri.
D’altronde, è proprio la festa di effetti speciali a spingerci a staccare il biglietto al botteghino, per poter vedere Godzilla confrontarsi con i M.U.T.O. (Massive Unidentified Terrestrial Organism, per gli amanti degli acronimi) e darsele di titanica ragione.
La controparte umana, spesso e volentieri, è relegata in secondo piano, e trova poco spazio narrativo per emergere appieno, cosa che invece la serialità permette.
E Monarch non si lascia sfuggire l’occasione, traendone uno dei suoi punti di forza principali.
monarchlegacyofmonsters
Ciò detto, breve sinossi d’ordinanza per chi desidera conoscere un accenno di trama: 2015, un anno dopo la battaglia di Godzilla a San Francisco (mostrata nel film di Gareth Edwards), la giovane Cate Randa (Anna Sawai) si reca a Tokyo, sulle tracce del padre scomparso, scoprendo che l’uomo aveva un’altra famiglia in Giappone, e ritrovandosi di colpo con un fratellastro, Kentaro (Ren Watabe).
Il rapporto tra i due è subito, ovviamente, teso, ma insieme decidono di mettere ordine tra i documenti del genitore, scoprendo qualcosa che, anche grazie all’aiuto della giovane hacker May (Kiersey Clemons), svelerà connessioni con la Monarch, l’organizzazione co-fondata dal loro nonno, Bill Randa (che ricorderete col volto di John Goodman in “Kong: Skull Island“).
A dare loro una mano a svelare il mistero e, forse, riabbracciare il padre, sarà un ex colonnello dell’esercito americano,  Leland “Lee” Shaw (Kurt Russell), che sa sin troppe cose, senza contare il dettaglio che dovrebbe avere circa 90 anni, portati sospettosamente troppo bene, se consideriamo poi il fatto che ha conosciuto personalmente i nonni di Cate e Kentaro, Bill e Keiko (interpretati dai bravi Anders Holm e Mari Yamamoto).
Come avrete intuito, non vi serve altro background che i due film succitati, per potervi calare tranquillamente in quest’avventura, ben concepita e dove la Mela dimostra ancora una volta di voler investire con intelligenza il budget per queste produzioni.
Perché quando i Mostri appaiono, lo fanno con la stessa qualità ed imponenza del grande schermo, ogni volta che si presentano è vero spettacolo, mostrato con pregio (e non magari sfruttando trucchetti “da lontano”), pienamente coerente con quello a cui siamo abituati da questo franchise (tra i produttori anche il Matt Shakman di “WandaVision“, regista dei primi due episodi).
Si potrebbe questionare, certo, che non compaiono sempre e quanto ci si potrebbe aspettare, concentrandosi piuttosto sulla Monarch e le vicende, narrative e personali, dei tre ragazzi, ma è appunto in questo che la serie segna la sua linea sulla sabbia dell’atollo, prima di gettare la bomba nucleare.
monarch24
Qui potrebbe arrivare l’altra obiezione: “Perché dovrei investire il mio tempo nello scoprire la storia della Monarch, se anche i film, alla lunga, se ne sono allontanati?”
E la mia risposta sarebbe: “Proprio per questo motivo”.
Perché è un tipo di intrigo, che si ricollega, appunto, ai primi due film del “MonsterVerse” e che sinora è stato più che altro un racconto che sa di background, sempre molto accennato e lasciato sottotraccia, perché al cinema vogliamo un divertimento basato su altro.
Mentre, con una Serie TV, e giocando su due linee temporali, tra passato e presente remoto, si può invece dare un po’ più risalto anche ai caratteri, a ciò che essere coinvolti in questa organizzazione segreta ha comportato per loro e le persone amate, senza però dimenticare che qualche kaijū, ogni tanto, vogliamo comunque spettacolarmente vederlo.
In questo, si nota la mano di Chris Black e del fumettista Matt Fraction come sviluppatori del progetto (per la quota “comics”, sottolineo anche il coinvolgimento di Mariko Tamaki nella squadra di sceneggiatori): i personaggi hanno lo sviluppo che ci si aspetta da una produzione del genere, niente di particolarmente complesso, ma neanche tirato via, per mantenere alto l’intrattenimento che queste storie non devono mai sottovalutare.
monarch-monsters-1
Da una parte, la nascita della Monarch, e il “contributo” avuto da Godzilla , dall’altra dei ragazzi impegnati in una ricerca ai quattro angoli del globo, sulle tracce di risposte che non fanno altro che porre in essere altre assurde domande.
Ma cosa più importante, episodio dopo episodio, veniamo a conoscere meglio tutti i protagonisti, non solo il trio composto da Sawai, Clemons e Watabe, ma anche e sopratutto Shaw, complice la notevole – e ottima – scelta di casting di Kurt e Wyatt Russell, padre e figlio che lo interpretano in epoche diverse, espediente sfruttato a dovere e che va oltre il semplice “specchio”, per rendere appieno il suo rapporto con la famiglia Randa, lungo tre generazioni.
Questo mi permette così di far notare un altro interessante parallelo basato su ciò che il MonsterVerse ci ha mostrato sinora: non solo l’impiego dei nomi di richiamo nel cast, ma in particolar modo, il tema della Famiglia.
Sin dal “Godzilla” del 2014, infatti, questo argomento è sempre stato il collante delle varie sottotrame “umane” delle pellicole, quello che dovrebbe creare empatia coi personaggi.
Non sempre riuscito, ma sempre presente, in varie forme.
E che ritorna anche in “Monarch”, trovando però qui un’evoluzione soddisfacente, che riesce ad abbracciare più sfaccettature ed unirle in un disegno compiuto, al punto da permettere alla serie di lanciarsi in un notevole “Salto dello Squalo” nel penultimo episodio, qualcosa che potrebbe anche far storcere dei nasi, tanto è incredibile in potenza.
MonarchReview
Nel finale, che viene da definire “epico” anche per la scala di emozioni che trasmette, tutto torna, tutto porta a questa risoluzione, con lo spettatore pienamente coinvolto nel destino dei protagonisti, in ciò che gli accade e nei loro sentimenti, cementati di puntata in puntata, di flashback in flashback, di teoria cospirazionista in cliffhanger esagerato, sempre mantenendo fede a quelli che sono i principi cardine di questo tipo di narrazioni, come un manuale da seguire, ma stavolta senza saltare delle pagine.
Uppercut emozionali che si mischiano a dovere con quelli in CGI, con questo spettatore che vi scrive che si è ritrovato ad esultare, in un modo che, per vari motivi, al cinema non mi era capitato con altrettanto trasporto.
Perché se in sala si fa il tifo per il Re, e che gli umani, la Monarch e la Apex vadano anche un poco a farsi calpestare, in salotto mi è veramente importato anche di questi, anche della ricerca di un modo organico di sviluppare il racconto e rapportarlo alla cronistoria che già sappiamo, fornendo particolari che rendono così più ricco il MonsterVerse, e forse, per la prima volta in dieci anni o giù di lì, ad avere seriamente qualcosa da dire come marchio registrato che non un asettico “famo a menasse”.
Merito naturalmente anche degli attori scelti, in particolar modo Kiersey Clemons, che abbiamo di recente visto in “The Flash“, e Anna Sawai, che ritroveremo nell’attesissima “Shogun” (dal 27 febbraio su Disney+): a loro, ai loro sguardi ed interpretazioni, alle loro paure e al loro vissuto personale, la vittoria nella non facile impresa di diventare fan favorite. Due interpreti da tenere d’occhio.
Monarch-Legacy-of-Monsters-Godzilla
Così, se siete in attesa di andare a vedere “Godzilla X Kong“, e magari state pure facendo un rewatch di tutti i film, vi consiglio con confidenza di infilarci dentro pure “Monarch“, una bella ventata di aria fresca, che partita con tutte le paure possibili, ha finito per spazzarle via con sonori colpi di coda e, non solo, far persino sperare in una potenziale seconda stagione.
Niente male, per quella che doveva essere solo la “Serie TV di Godzilla”, a dimostrazione (e senza neanche scomodare “Minus One“), che il Re, a quasi 50 anni dalla sua prima apparizione, non smette mai d’incatenarci alla poltrona!
Monarch: Legacy of Monsters

Monarch: Legacy of Monsters

Paese: USA
Anno: 2023 - In produzione
Stagione: 1
Episodi: 10
Durata: 41-49 min (episodio)
Ideatore: Chris Black, Matt Fraction
Interpreti e personaggi:
Anna Sawai: Cate Randa
Kiersey Clemons: May Olowe-Hewitt
Ren Watabe: Kentaro Randa
Kurt Russell: Lee Shaw
Wyatt Russell: Lee Shaw giovane
Anders Holm: Bill Randa
Mari Yamamoto: Keiko Miura
Dove vederla: AppleTV+
Voto:

Leggi tutte le nostre recensioni sulle serie TV

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *