Durante l’UmbriaCON 2024 abbiamo incontrato Sio, che prima di tornare sul suo Pianeta ha parlato con noi della sua nuova avventura con Gigaciao, intrapresa con Giacomo Bevilacqua, Fraffrog e Dado e di quanto sia importante salvaguardare le nostre edicole. Questa è la nostra intervista!
La prima edizione di UmbriaCON ha visto la partecipazione di migliaia di persone, incuriosite di scoprire questa nuova kermesse e incontrare i tantissimi ospiti presenti. Tra questi c’era anche Sio, che insieme alla sua nuova casa editrice Gigaciao (fondata con Giacomo Bevilacqua, Fraffrog e Dado) ha incontrato il pubblico del Centro Italia, accorso in massa per scoprire i nuovi fumetti ideati dal geniale Autore di Scottecs Gigazine. Noi abbiamo avuto la fortuna di poterci fare quattro chiacchiere, per saperne di più su questa nuova avventura editoriale e di come è cambiata la sua vita professionale nell’ultimo anno.
Signore e signori, è con noi Simone Albrigi, in arte Sio!
Ciao Sio, benvenuto su MegaNerd! Prima di tutto, come stai?
Benissimo!«»
Che ne pensi di questa UmbriaCON?
Per essere una prima edizione, è una figata, c’è un sacco gente, un sacco di entusiasmo, è davvero bello!
Parliamo un po’ di Giagaciao, una nuova avventura editoriale che tu hai definito la più grande della tua vita professionale.
Come ti senti a essere passato da autore ad autore/imprenditore?
È stata una cosa abbastanza naturale. Ho pensato che dovevamo farlo noi, io, Giacomo Bevilacqua, Fraffrog e Dado che, tra virgolette, “possiamo permettercelo”. Possiamo letteralmente permetterci di investire e augurarci di recuperare questo investimento nel medio-lungo termine, sperando di vederne i frutti un giorno. Abbiamo un certo seguito, una certa notorietà e un certo storico ormai, siamo tutti nel mestiere da una decina d’anni almeno, sarebbe stato un po’ un peccato non farlo. Secondo me c’era bisogno di cambiare, offrire un’alternativa a tutta una serie di dinamiche lavorative presenti in questo momento nel mondo del fumetto.
A chi è venuta l’idea nel vostro gruppo di provare a lanciare questo progetto imprenditoriale-editoriale?
A Dado. Anch’io volevo farlo, però Dado è stato quello che originariamente ha proprio pensato “dobbiamo davvero farlo” e mi ha convinto, per fortuna.
Questi sono i primi mesi di Gigaciao, non è ancora passato un anno da quando avete debuttato ufficialmente, ma già vi ritroviamo in ogni festival, con un seguito è pazzesco. Noi ora ti abbiamo rapito da un firmacopie che inizierà tra poco e c’è già una fila incredibile. È più un momento di euforia o di piacevole confusione?
Non lo so, sono in mezzo a troppe cose da fare, penso solo agli impegni da seguire. Faccio molta fatica a capire cosa sto facendo, a pensare a quello che sto facendo, a valutarlo; semplicemente faccio le cose, poi quando riuscirò a fermarmi un giorno magari ci penserò.
Dal punto di vista autoriale invece è cambiato qualcosa, oppure riesci a gestire la tuia giornata esattamente come prima?
Dal punto di vista autoriale riesco a fare un sacco di cose come volevo, come prima e meglio perché comunque tutti gli aspetti li possiamo controllare. In più, per esempio, adesso c’è una project manager di Gigaciao con cui mi interfaccio e che appunto mi dice “ok, questa settimana concentrati solo su queste due scadenze”. Mi dice “fai Scottecs Gigazine n. 9, finisci quello e poi pensiamo al resto”, il video di YouTube e così via. Sono molto bravo a fare le cose, ma il mio cervello ha raggiunto il limite per quanto riguarda l’organizzazione della quantità di impegni.
In questo particolare momento storico ci vuole anche coraggio non solo per iniziare un’attività come avete fatto voi ma…
Ad andare in edicola?
Esattamente.
Il monte dell’investimento deriva anche da quello, perché quando vai in edicola devi stampare una quantità di libri molto più elevata di quelli che comunque ti aspetti che venderai. È un po’ casino, però le edicole sono una cosa che vogliamo supportare, pensiamo che fornire motivi per andare in edicola non può fare male. Poi se fra dieci anni la situazione sarà diversa mi spiacerà, e spero di no, però mi auguro che le edicole non si stiano estinguendo, ma spero che magari dopo un periodo di riassestamento probabilmente ce ne saranno un po’ meno, ma ne rimanga una certa quantità. L’edicola è un servizio, è proprio un concetto di luogo dove ci sono delle cose che in teoria costano abbastanza poco e che fanno cultura. I giornali, le riviste, non ci sono altri servizi del genere, spero che non rimangano solo le librerie e le fumetterie, a cui chiaramente voglio molto bene.
Sono stra-d’accordo con il tuo discorso. Pensiamo per esempio che durante la pandemia uno dei pochi luoghi in cui potevi andare era l’edicola, che è rimasta sempre aperta e ci forniva anche un bel servizio. Cerchiamo di supportarle, così come le fumetterie e le librerie, che possono godere di edizioni particolari.
Cerchiamo di fare varie operazioni ad hoc per ogni canale. Per esempio per il Gigazine n. 5 abbiamo fatto una variant cover di One Pizz solo per le fumetterie, oppure abbiamo fatto adesso un tour per le librerie Feltrinelli. Stiamo inoltre pensando a delle variant cover per alcune catene di librerie; per le Librerie Ubik abbiamo fatto un magnete. Insomma, vogliamo stimolare la gente a leggere.
A proposito di questo: al momento avete un periodico che sta andando a gonfie vele (Scottecs Gigazine), avete in progetto di farne altri?
Sì, ma è troppo presto per parlarne, perché per quest’anno abbiamo già tutto pronto, dobbiamo solo farlo. Per i prossimi anni poi ne parliamo, è troppo presto, per ora andiamo con i Gigazine e vediamo come va, però mi piacerebbe ovviamente fare di più.
La cosa che mi ha sempre colpito del tuo seguito è che tu riesci a prendere un pubblico che parte dai giovanissimi, diciamo dai 4/5 anni, fino ad arrivare, non so, anche ai 99 anni. Riesci a conquistare tutti con il tuo umorismo. Noti un approccio diverso quando vengono fisicamente da te per avere una firma o una foto? L’affetto è lo stesso o noti delle differeneze?
L’affetto è lo stesso, è proprio una questione di approccio di base. Io elimino semplicemente quelle due cose che impedirebbero la fruizione da parte di certe categorie, tipo non mettere parolacce, che non mi piacciono, anche se sono un cheatcode per far ridere certe categorie. Ad esempio dici “cazzo” e fai riderissimo, però poi mi dispiacerebbe non poter includere proprio tutta una serie di persone solo perché sono giovani o non gli piacciono le parolacce. E poi due-tre accorgimenti, ma voglio fare come la Pixar, voglio arrivare a tutte le età.
E direi che ci stai riuscendo davvero alla grande. Grazie davvero per essere stato con noi e in bocca a livello di questa avventura, Sio.
Grazie anche voi! Ciao, ciao volo via sono sul mio pianeta!
Sio (Simone Albrigi)
Sio nasce all’età di sei anni.
Inizia a scrivere fumetti prima di imparare a camminare, per questo oggi sbatte dappertutto.
Negli anni della scuola inventa l’uomo Scottecs, apre il blog a fumetti Scottecs Comics nel 2006, inizia a pubblicare per Shockdom, fa cartoni e musica sul canale Youtube Scottecs, con 2,3 milioni di iscritti. Ha scritto sceneggiature per Topolino. Con Shockdom pubblica le riviste trimestrali di fumetti Scottecs Megazine ed Evviva, e le raccolte annuali Evviva che bello!, che raccolgono le strisce che pubblica ogni giorno online. Con Feltrinelli pubblica Storiemigranti insieme a Nicola Bernardi e due volumi scritti con Tito Faraci. Ha scritto un Grouchino per Bonelli e due Johnnyfer Jaypegg per Panini. Con Franco Cosimo Panini dal 2017 pubblica ogni anno l’agenda Comix. Ha vinto un premio Boscarato nel 2018, due Gran Guinigi nel 2019 e nel 2021 e un Diversity Award nel 2022. Ha scritto e disegnato le vignette che appaiono sul gelato Cucciolone. Nel 2022 ha fondato la casa editrice “Gigaciao” con Davide “Dado” Caporali, Giacomo “Keison” Bevilacqua e Francesca “Fraffrog” Presentini.