Zombie 100: Cento cose da fare prima di non-morire

Zombie 100 è uno dei quei titoli dal quale ti aspetti leggerezza e basta, e poi invece sa sorprenderti in modi davvero inaspettati. Datemi qualche minuto del vostro tempo per farvi scoprire un anime divertente e allo stesso tempo profondo. Parola di Powerchan

copertina recensione zombie 100

 

Per molti Zombie 100: Cento cose da fare prima di non-morire non è una novità. Volente o nolente, la copertina super colorata del manga avrà catturato la vostra attenzione nelle fumetterie e nelle librerie. L’anime, infatti, è tratto dall’omonimo fumetto giapponese di un duo di mangaka: il disegnatore Kotaro Takata e lo scrittore Haro Aso (lo conoscerete probabilmente per Alice in Borderland e lo troverete in questi giorni sugli scaffali con Noyu Girl). Il manga è portato in Italia dalla nostra amata J-POP Manga al prezzo di 5,90 euro cadauno. Attualmente i volumi disponibili da noi sono 13 su 15, ma l’opera risulta ancora in corso.

zombie 100 jpop

“Senza sogni l’uomo non sarebbe diverso da una medusa”

O da uno zombie, aggiungerei. Perchè è questo il punto di partenza dell’intera vicenda: i sogni. Finché non ci troviamo davanti ad un bivio importante della vita, o persino davanti ad una situazione catastrofica, non riusciamo spesso a capire per cosa stiamo andando avanti, per cosa stiamo combattendo ogni giorno della nostra esistenza. Poi arriva un evento scatenante (non per forza l’arrivo degli zombie, ma magari una pandemia) e ci troviamo a fare i conti con ciò che abbiamo sempre desiderato e mai provato a realizzare perché troppo presi dalle incombenze quotidiane. Se, invece, ci fermassimo un attimo e provassimo a stilare una lista delle cose che vorremmo fare, quanto sarebbe lunga? Quanto sarebbe staordinariamente folle? Da qui parte Zombie 100, da un semplice elenco stilato da un giovane che non riusciva a vedere più la luce.

Trama

Akira Tendo è un giovane impiegato in un’azienda all’apparenza perfetta. Una volta entrato a far parte dello staff, però, si rende conto che non è tutto oro quello che luccica. La sua è, in tutto e per tutto, una “black company” (azienda sfruttatrice) e dopo tre anni senza quasi mai staccare, vivendo letteralmente sul posto di lavoro, avendo trascurato ogni desiderio e pensiero che non riguardasse il lavoro, Akira è arrivato al limite. Non è reso chiaro in alcun modo, ma il ragazzo sembra essere vicino ad un collasso o a prendere una decisione estrema, perché non ne può più di non vivere. Poi, un giorno si sveglia e scopre che il mondo è finito: un’orda di zombie ha invaso la città (o forse tutto il Giappone) e lui, finalmente, può non andare a lavoro! Il suo primo pensiero è proprio questo, e neanche essere inseguito dai non-morti riesce e smorzare il suo buon umore. Messo davanti alla fine del mondo, Akira si sente rinascere e non riesce a contenere la sua gioia: addio giorni bui! Addio capo insopportabile! E benvenuta nuova vita piena di divertimento e birra scolata dal primo mattino! Preso dall’euforia del momento, decide di stilare una lista di 100 cose da voler fare prima di diventare uno zombie, perché comunque in fondo sa che il pericolo esiste. Tuttavia, qualsiasi cosa è meglio che non vivere. Da qui inizia una straordinaria avventura, che lo porterà a rincontrare un vecchio amico ormai perduto a causa del lavoro che non gli aveva lasciato spazio per nessun altro, a fare nuove conoscenze, a realizzare alcuni dei sogni avuti sin da bambino.

Personaggi e doppiatori

Uno dei punti forti di questo anime è il protagonista, doppiato dal bravissimo Shuuichirou Umeda. L’attore non ha all’attivo molti ruoli, ma non avrei saputo scegliere una voce migliore della sua per esprimere il carattere raggiante di Akira. Nei modi, ma anche esteticamente (provate a rimuovere dal suo viso i capelli neri e a metterci una zazzera verde) ricorda Midoriya Izuku di My Hero Academia (in un momento particolare della narrazione si comporterà esattamente come lui, rischiando la vita pur non avendo le capacità per poter essere certo della vittoria). Ma Akira non è solo un personaggio leggero, è capace di pensieri profondi, di esprimere fortemente i propri sentimenti nei confronti di chi ama e ho trovato molto toccante un dialogo avvenuto durante il dodicesimo episodio (lo approfondiremo più avanti, ma vi avviso già da qui che ci saranno piccoli spoiler). Insomma, un personaggio ben costruito che merita tutta la nostra attenzione e che sono sicura conquisterà un pezzo del vostro cuore (o, almeno, la vostra simpatia).

In ogni narrazione che si rispetti è presente una controparte femminile che, in questo caso, è l’esatto opposto del protagonista. Si tratta della seria Shizuka, doppiata da Tomori Kusonoki. La nostra attrice è conosciuta non solo per il ruolo di Makima in Chainsaw Man, ma anche per aver cantato diverse opening ed ending, tra le quali ricordiamo “Life is Cider” in Wonder Egg Priority. Anche qui, scelta perfetta. Shizuka è quel tipo di persona che quando è davanti ad una difficoltà inzia subito a preparare un piano d’azione. Anche lei stila una lista, del tutto differente da quella di Akira: 100 cose da fare per non diventare uno zombie. Da qui già possiamo capire il diverso approccio alla catastrofe di fronte alla quale ci troviamo. L’incontro tra lei ed Akira porterà benefici ad entrambi, perché solo stando insieme riusciranno a capire davvero come riuscire a vivere in questa realtà.

Molto di frequente, le storie hanno al centro un trio e anche Zombie 100 non sfugge a questa logica. Il terzo personaggio che voglio presentarvi e quello di Kencho, la quota comica della vicenda. La sua entrata in scena passa dal tragico al comico nel giro di pochi minuto, ed è un riassunto perfetto di quello che è in grado di fare questo anime. Il suo doppiatore è Makoto Furukawa, noto per i ruoli di Taiju (Dr. Stone), Miyuki Shirogane (Kaguya-sama: Love is War), Hatsuharu Soma (Fruits Basket). Il punto forte di Kencho è…spogliarsi. Per mettere in scena le sue gag, si intende. Anche lui, però, come Akira ha dentro di sé grandi principi che nasconde semplicemente sotto una maschera di stupidità, perché far ridere gli altri per lui è più importante che sembrare intelligente.

Miglior episodio (spoiler)

Saltate alle conclusioni, letteralmente, se non volete avere spoiler.

Il miglior episodio di Zombie 100 è, a mio parere, il dodicesimo. Questo è il momento in cui Akira affronta i suoi sentimenti e quelli degli altri, fino in fondo. Bellissimo è il dialogo che ha con il padre poco prima che la situazione precipiti (la frase che vi ho messo all’inizio della recensione è pronunciata proprio da lui), e meravigliosa è l’emozione che riescono a trasmettere un genitore e un figlio che fino a quel momento non erano riusciti a parlare. Riuscire a parlare dei propri sogni, dire un semplice “ti voglio bene”, essere semplicemente sé stessi spesso risulta più difficile con i propri famigliari che con gli amici. Nel caso del padre di Akira lo è il doppio: è il tipico uomo tutto d’un pezzo, un giapponese all’antica che non si ferma neanche davanti alla malattia, che non sa chiedere aiuto e non si è mai confidato con nessuno. Vedere l’uno rischiare la vita per l’altro, dopo anni passati nel silenzio perché lontani sia fisicamente che sentimentalmente, fa davvero emozionare. Sarò anche io che mi sto ammorbidendo, ma provate a rimanere impassibili davanti a questo momento e poi riparliamone.

In quest’ultimo episodio è presente anche un personaggio che non vi ho citato prima, anche se lo avrebbe meritato, perché arriva nella narrazione solo alla fine. Si tratta di Higurashi, doppiato da quella meraviglia spaziale di Nobuhiko Okamoto (Bakugo in My Hero Academia; vorrei capire perchè i personaggi con i denti aguzzi e con il caratteraccio hanno sempre questa voce), un ex compagno di università di Akira. I due non hanno mai avuto molto a che fare, ma si ricordano l’uno dell’altro. Higurashi ha sempre provato forte invidia nei suoi confronti perché è sempre stato tutto ciò che avrebbe voluto: solare, bello, sempre circondato da amici, senza mai un pensiero per la testa. Invece, lui si è ritrovato solo, emarginato da una società dalla quale in realtà si è ritirato lui stesso per essersi sentito inadeguato. Anche lui stila una lista dal medesimo titolo di quella di Akira, ma al suo interno si legge solo rancore verso tutto e tutti. Ogni voce del suo elenco esprime odio verso la società e per distruggerla vuole partire proprio dal villaggio di Akira, mettendo a repentaglio la vita di tantissime persone. Far entrare gli zombie nella piccola cittadina rurale gli permette di sentirsi potente, ma parlare con Akira lo farà riflettere sulle ragioni del suo risentimento. Nel momento in cui verrà morso da un non-morto si accorgerà di aver sempre solo desiderato compagnia, degli amici con cui giocare in piscina come quando era piccolo. Straziante la scena di lui che si aggrappa ad Akira piangendo, ormai consapevole di aver distrutto il suo futuro. Il nostro protagonista si rende conto che anche lui sarebbe potuto essere al suo posto se non avesse avuto l’affetto del prossimo e questa riflessione è talmente potente da riecheggiare nella testa anche una volta finita la visione.

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Curiosità

Quindi questo significa che… non devo più andare a lavoro?

Quasi contemporaneamente all’adattamento animato, il manga ha ottenuto anche un film live action con il medesimo titolo, disponibile su Netflix. Nel ruolo di Akira troviamo Eiji Akaso, un attore e modello noto per aver ottenuto diversi ingaggi da protagonista (Cherry Magic! Thirty Years of Virginity Can Make You a Wizard?!). La bella Shizuka è interpretata da Mai Shiraishi, anche lei non nuova nel mondo dei live action (Don’t Call it Mistery). Per Kecho la scelta è ricaduta su Shuntaro Yanagi, il serio Yomo in Tokyo Ghoul. Un cast giovane, ma con alle spalle già diverse esperienze. Ma sarà bastato un film di sole due ore per raccontare una storia tanto divertente quanto complessa?

Conclusioni

Tirando le fila di tutto il discorso, non posso che consigliarvi la visione di Zombie 100. Non è un opera che segnerà la storia dei manga e degli anime, ma sicuramente ha qualcosa da dare al suo pubblico di riferimento. Mi sento di dirvi serenamente di guardarlo, per divertirvi e riflettere, e magari per stilare voi stessi una lista di 100 cose da voler fare nella vostra vita, prima di diventare magari davvero degli zombie come lo era ormai diventato Akira a causa del lavoro. Ve lo voglio presentare così, come un inno spensierato alla vita.

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Zombie 100: Cento cose da fare prima di non-morire

Zombie 100: Cento cose da fare prima di non-morire

Titolo originale: Zom 100: Zombie ni Naru made ni Shitai 100 no Koto
Titolo inglese: Zom 100: Bucket List of the Dead
Genere: azione, horror, commedia, seinen, soprannaturale, survival
Anno: 2023 (9 luglio - 26 dicembre 2023)
Episodi: 12
Dove guardarlo: Crunchyroll
Voto:

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Antonella

Powerchan

Instagram Meganerd
Otaku orgogliosa da sempre, lettrice onnivora e divoratrice di anime. Incontrare Junji Ito e Inio Asano è il suo sogno. Spera un giorno di fare una JoJo pose con Araki sensei.

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