Alla ricerca della valle incantata – Spielberg temeva fosse “troppo spaventoso” per i bambini

Al MegaCon di Orlando della scorsa settimana, Don Bluth ha parlato dell’iconico Alla ricerca della valle incantata e ha ricordato: “Spielberg mi disse che era ‘troppo spaventoso’ per dei bambini”.

E proprio il film con gli adorabili cuccioli di dinosauro è stato uno dei temi del panel History of Animation with Don Bluth, tenuto da ComicBook.com durante il MegaCon di pochi giorni fa. Tra una chiacchiera e l’altra, Bluth ha rivelato degli interessanti retroscena mai condivisi prima:

«La mia teoria è che ogni storia che si rispetti debba avere un buon cattivo, un momento di paura fatto bene. Però, quando facemmo Alla ricerca della valle incantata, lo portammo a Londra per mostrarlo a Steven Spielberg e George Lucas [produttori esecutivi del film, ndr]  e Steven disse: ‘Sai cosa? È troppo spaventoso, Don. Mi ritroverò con le mamme nei foyer, a stringere i loro bambini in lacrime. Non va bene.’ Gli risposi: ‘Okay, cosa togliamo?’ Togliendo il T-Rex sono riusciti a togliere un po’ di ciò che faceva così tanta paura.  […] Quindi lo tolsero, non lo rimisero mai più e lo distrussero. Ed è un gran peccato, perché era incredibile. È un peccato perché se affronti tutto quello che comporta il disegno di un film di animazione – disegnare le bozze, poi animarle, e alla fine portarle in vita -, quando alla fine lo vedi a colori ti si mozza il respiro. È  qualcosa su cui hai lavorato, hai creato qualcosa di davvero, davvero bello. Ed è come se fosse tuo figlio.»

Nonostante i tagli, non si può dire che il film non sia stato un successo: dal suo debutto, nel 1988, il franchise è andato avanti con altre 13 pellicole – con cui né Spielberg, né Bluth,Lucas ebbero nulla a che fare -, l’ultimo dei quali uscito nel 2016, Alla ricerca della valle incantata: il viaggio dei coraggiosi.

Molte delle nostre lacrime di bambini sono state provocate dalle avventure di Piedino e dei suoi amici, ma la loro è una di quelle storie che fanno bene al cuore e come forse non se ne fanno più tante. Come ha detto lo stesso Bluth in un’intervista del 2020 a Vulture:

«Quello che noi animatori facciamo è mostrare simboli che riflettano la vita reale. Se mostri i momenti bui, poi quelli di gioia hanno più potere. E se un animatore non comprende questo, non sta animando: sta solo facendo dei disegni.»

Che ne pensate? E voi, l’avreste inserito il T-Rex? Fatecelo sapere nei commenti!


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Claire Bender

Vive con un dodo immaginario e un Jack Russell reale, che di recente si è scoperto essere Sith. Grifondoro suo malgrado, non è mai guarita dagli anni '80. Accumula libri che non riesce a leggere, compra ancora i dvd e non guarda horror perché c'ha paura. MacGyver e Nonna Papera sono i suoi maestri di vita.

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