Abbiamo letto La Mia Strana Amica, la nuova graphic novel young adult realizzata dalla talentuosa Alice Coppini per la collana Tipitondi di Tunué. Una bellissima storia per riflettere sulla memoria, sul rapporto tra generazioni, il tempo e il valore del progresso Oggi voglio raccontarvi la storia di Emma, una bambina che viene catapultata nel passato dove incontra una nuova amica. Un’amica strana ma che, senza volerlo, le vuole un bene enorme. Questo e tantissimo altro ci racconta il nuovo graphic novel La mia strana amica scritto e illustrato da Alice Coppini edito per la collana Tipitondi di Tunué. Una bellissima storia per riflettere sulla memoria, sul rapporto tra generazioni, il tempo e il valore del progresso.
Protagonista della storia a fumetti è una bambina, la piccola Emma, che ogni pomeriggio dopo la scuola va a trascorrere qualche ora a casa della nonna Lina per tenerle compagnia. In casa sua, che è molto grande, c’è un clima “vecchio”, non moderno: non ci sono i videogiochi, non c’è Internet, non ci sono i canali interessanti in TV. Proprio per questo Emma si annoia tantissimo. Non sa come passare il tempo dopo aver finito di fare i compiti scolastici. La nonna, di contro, le offre un sacco di spunti sulle tante cose che può fare per divertirsi, anche in casa in una giornata di pioggia. La invita quindi a darsi da fare. Ed è così che la bambina, in un pomeriggio triste e senza sole, va in esplorazione e, vagando per casa senza far troppo rumore, scopre una soffitta misteriosa, un po’ buia e tanto spaventosa.
Con molta lentezza, apre la porta ed entra un po’ intimorita ma piena di curiosità. Tra le mille scatole impolverate e conservate con cura, ne trova una piena di vecchie fotografie. Aprendola, tra le tante tutte in disordine, spicca una foto con il ritratto di una bambina. Così, di punto in bianco, un fulmine fa saltare la luce in soffitta e fa scendere un buio improvviso pervade in tutta la casa.
Un incantesimo senza eguali, catapulta Emma in un tempo lontano che non è più il suo, nella stessa casa. Dopo un primo momento di spaesamento la protagonista si ritrova in un mondo mai visto prima dove incontra una bambina, Andreina, che stranamente sembra proprio essere quella bambina ritratta dalla foto in bianco e nero ritrovata all’interno della scatola.
In attesa di capire come poter tornare al “suo” tempo, Andreina coinvolge Emma nella sua giornata. Scopre così di essere finita durante gli anni della dittatura fascista in Italia. La nuova amica vive insieme ai suoi fratelli in una casa-fattoria. La sua giornata, infatti, è scandita dalle varie attività tipiche per i bambini di quell’epoca: raccolta delle uova nel pollaio, lavoro nelle risaie, gioco tra i campi con palle di stracci e giri in bicicletta nella periferia. Emma ahimè sente molto la distanza e la mancanza dalla sua vita fatta di comodità. In questo tempo scopre, infatti, il lavoro, il cibo scarso, nessun dolce, niente giocattoli, persino una tessera per acquistare cibo. Andreina dopo aver sentito diverse lamentele fraintende Emma, considerandola una bambina viziata, pigra, senza nessuna voglia di impegnarsi niente.
Piano piano, le due bambine iniziano a instaurare un sincero legame di amicizia, ad andare d’accordo, a immaginare e ad accettare il mondo dell’altra che evidentemente è molto diverso. Partecipano entrambe a una sessione di fotografie di famiglia, organizzata proprio nel cortile della famiglia di Andreina. Questo è il momento in cui Emma capisce chi è quella bambina. Andreina-Lina non è altro che sua nonna. Nel momento in cui viene scattata la foto la bambina del futuro ritorna al suo tempo.
Un fumetto a colori davvero molto bello e appassionante, per questo motivo il mio voto è un bel quattro su cinque. Tra le pagine illustrate si affrontano temi importanti come la condivisione di ricordi e delle tradizioni familiari, la forza dei legami affettivi e l’importanza di trascorrere del tempo di qualità insieme. Molto curato sia nella fluidità del testo, ricco di ironia e divertimento, e nel lettering, di facile comprensione per i giovanissimi lettori, sia nella tavole super colorate ricche di dettagli.
Una bellissima storia che ci racconta di un’infanzia diversa da quella di oggi ma meravigliosa fatta di tanti piccoli momenti di vera amicizia. Un tuffo strepitoso nel passato, con il quale la piccola protagonista imparerà a conoscere meglio sua nonna Lina. Una lettura perfetta per parlare di viaggi nel tempo, avventura, famiglia e passato. Ma anche per imparare ad apprezzare il legame unico che condividono con i nonni, imparando lezioni preziose sulle loro radici, sull’importanza di prendersi cura degli altri e sull’amore familiare.
La trama
La piccola Emma trascorre molti pomeriggi a casa della nonna Lina. Una vera noia! Un giorno di pioggia, per ingannare il tempo, la bambina sale in soffitta, dove trova una scatola con delle vecchie fotografie. All’improvviso, un fulmine colpisce la casa, ed Emma viene catapultata nel passato, dove incontra Andreina, una bambina che, stranamente, assomiglia a quella ritratta in una delle foto in soffitta… Piano piano le due bambine iniziano ad instaurare un sincero legame di amicizia. Ma chi è Andreina? E perché a casa della nonna Lina c’è una foto che la ritrae?
L’autrice
Alice Coppini è illustratrice di libri per bambini e ragazzi. Si è diplomata in illustrazione allo Ied e al MiMaster. Nel 2017 è stata selezionata per la Mostra internazionale degli llustratori alla Bologna Children’s Book Fair. Tra i titoli che ha illustrato troviamo L’erba magica di Tu Youyou (Editoriale Scienza), Il Signor Fortunato (Giralangolo), La nonna sul melo (Il Battello a Vapore), Il castello della felicità (Salani), Testone (Sinnos) e Sgrunt! (Sinnos, scritto da Daniele Movarelli, finalista al Premio Laura Orvieto).