Sul rinomato magazine Vanity Fair sono state pubblicate le prime foto dei nuovi interpreti del remake de “Il Corvo“, ossia Bill Skarsgård e FKA Twigs, che andranno rispettivamente ad immedesimare Eric Draven e Shelly Webster
Si susseguono ormai incessantemente gli aggiornamenti circa il remake de “Il Corvo”, film cult della generazione anni 90, del cui successo va anche (e soprattutto) dato merito al protagonista della pellicola originale, lo sfortunato e talentuoso Brandon Lee.
Sono state infatti da poco rilasciate online sul sito della rivista Vanity Fair le primi immagini ritraenti le nuove incarnazioni dei personaggi di Eric Draven e di Shelly Webster, che verranno rispettivamente interpretati da Bill Skarsgård e FKA Twigs. Inoltre non è mancato un focus su quello che sarà l’outfit del protagonista del lungometraggio, che, pur ispirandosi alla precedente versione del personaggio, se ne va però anche parecchio a distaccare.
Nell’articolo del magazine statunitense è stato poi lasciato ampio spazio per diverse dichiarazioni da parte del regista Rupert Sanders, già visto all’opera in un altro delicato remake, quello di Ghost in The Shell del 2017.
Partendo dalle motivazioni che lo hanno spinto a dirigere la rivisitazione del film originale il regista sostiene che ad attirarlo in questa idea «È stata l’opportunità di realizzare una storia d’amore oscura, qualcosa che affrontasse la perdita, il dolore e il velo etereo tra la vita e la morte e il raggiungimento di questo obiettivo». Ha poi aggiunto: «Sono cresciuto ascoltando i Joy Division e i Cure, e questo film è un po’ come una canzone dei Cure: la bellezza della malinconia.»
Sanders ha avuto poi modo di dare il giusto tributo all’interprete originale del Corvo, Brandon Lee, che ricordiamo essere nato nell’omonima miniserie a fumetti realizzata da James O’Barr, pubblicata a cavallo tra il 1988 e il 1989: «Brandon era una voce originale e penso che sarà sempre sinonimo de Il Corvo, spero che sia orgoglioso di ciò che abbiamo fatto e di come abbiamo riproposto la storia. La sua anima è molto viva in questo film. C’è una vera fragilità e bellezza nella sua versione del Corvo, e penso che Bill si senta come se fosse un successore di quella versione».
Fonte: Vanity Fair