Arrowsmith, vol. 2 – Dietro le linee nemiche

Prosegue, nel secondo volume inedito pubblicato da saldaPress, l’epico racconto di guerra/fantasy firmato da Kurt Busiek e Carlos Pacheco. Arrowsmith sarà inviato in una pericolosissima missione sotto copertura “dietro le linee nemiche” che potrebbe decidere le sorti della Grande Guerra.

copertina recensione arrowsmith 2

Fletcher Arrowsmith è un asso dell’aviazione dell’esercito degli Stati Uniti di Columbia. È un soldato leale e dalle indubbie capacità, il cui nome è segnato sui taccuini dei Generali degli Alleati. Ha sentito realizzato il proprio sogno: diventare un pilota, volare, padroneggiare le tecniche di volo e proteggere la propria nazione.

Lo ha fatto partendo da una piccola cittadina del Connecticut insieme al suo amico d’infanzia Jonathan, ha superato le trafile, si è legato ad uno psuedodrago ed ha combattuto in prima linea, facendo esperienza non solo delle vittorie e dei trionfi ma anche delle sconfitte e delle perdite. La Grande Guerra non fa sconti e scendere (o salire, se è il cielo) sul campo di battaglia significa farlo avendo consapevolezza di ciò che potrebbe accadere.

Lo avevamo visto nel primo volume di Arrowsmith (qui la nostra recensione) ed ora, sempre grazie a saldaPress, possiamo proseguire nella lettura delle peripezie del nostro giovane protagonista nel secondo filotto di episodi, finora inediti in Italia, raccolti in un nuovo cartonato che ci porteranno addirittura Dietro le linee nemiche.

Titolo che più esplicativo non si può per questo secondo volume e ciclo di storie, pubblicati da Image Comics a partire da gennaio 2022 e firmati dal team creativo formato da Kurt Busiek ai testi e Carlos Pacheco ai disegni, a uno degli ultimi lavori nel mondo del fumetto prima della scomparsa avvenuta a novembre dello stesso anno.

Il protagonista di questo romanzo storico (in quanto ambientato in una realtà “simile” alla nostra, durante gli anni della Prima Guerra Mondiale e ricostruito in maniera certosina da Busiek) e fantasy (poiché, in altrettanta misura, si compone di elementi di pura fantasia) è sempre Flechter Arrowsmith che ha ormai abbracciato la propria dimensione di soldato di guerra ma che, come conseguenze degli orrori che ha vissuto sul campo di battaglia e quelli ad essa legati, ha de-romanticizzato l’immagine del soldato come “puro” eroe in favore di una più cinica che lo ha ridotto a mero strumento del conflitto.

Ma Fletcher – abbiamo imparato a conoscerlo – non vuole rinunciare ai propri princìpi e ai propri ideali e, seppur mestamente, cerca di riconciliarsi con quella visione originaria e più autentica del soldato che aveva prima di arruolarsi. Ormai il suo nome è stato notato da Generali e Capitani, così gli astri si allineano e per Flechty ecco la grande occasione: infiltrarsi sotto copertura, lasciandosi catturare, nell’esercito prussiano; mettersi in contatto con un soldato londinese e portare a termine con lui una missione che potrebbe decidere le sorti della Grande Guerra.

Grazie alla sua amicizia con Rocky, il troll di pietra che viveva ad Herbertsville e lavorava nell’acciaieria di famiglia, Arrowsmith viene scelto per questa delicatissima missione per l’esercito inglese. E il ragazzo del Connecticut, da vero boy-scout, non può non accettare.

Fin dalle prime tavole, che settano tutto il nuovo arco narrativo di sei capitoli, questo secondo volume di Arrowsmith mostra al lettore una componente di azione pura molto più marcata rispetto a quello precedente. Se nel primo, infatti, la sceneggiatura di Busiek è di ampio respiro, euqilibrata per costruire l’impianto narrativo ricco di personaggi e storia, in questo entriamo subito nel vivo dell’azione, avendo familiarità con il protagonista e il suo modo di vedere il mondo che lo circonda.

Il genere “di guerra” è quello che impregna la prima parte dell’arco narrativo, fino all’incontro di Fletcher con il soldato infiltrato, passando dall’arrivo al campo di prigionia, gli interrogatori e uno scontro con il Barone Nero (“doppio” della figura storica del nostro mondo del Barone Rosso, soprannome dell’aviatore tedesco Manfred Albrecht von Richthofen).

La seconda, invece, vira drasticamente verso il filone fantasy più genuino, nella quale Fletcher e l’alleato – ma misterioso – Guy dovranno superare non poche difficoltà derivanti dai confini di dimensioni magiche e non che si assottigliano fino ad intrecciarsi pericolosamente.

Così, Arrowsmith si ritrova a dover acquisire nuove abilità, a gestire ed affrontare pericoli di doppia natura, ad esplorare mondi accessibili solo attraverso la magia e al suo uso ponderato e a scorgere l’origine più recondita della Guerra: un mezzo per far sì che alcuni uomini possano sentirsi più potenti di altri.

Anche in questo secondo volume, Arrowsmith ha confermato di essere una lettura piacevole, ricca di elementi ma al contempo completa ed equilibrata. Nel secondo arco narrativo, “Dietro le linee nemiche”, Busiek riesce ad immergere il protagonista in due dimensioni tra loro stranianti eppure perfettamente incastrate nella finzione della storia: ad un “primo tempo” di stampo bellico, con sfumature da spy-story, fa da contraltare un “secondo” più magico, di incantesimi di occultamento e realtà nascoste all’occhio umano e ai poveri d’animo.

Se il primo volume era stato un romanzo di formazione, il secondo è quello della maturità, dove Fletcher ritrova la pace con il proprio ruolo (ma non con la Guerra e i suoi segreti) ed è più deciso che mai ad essere parte attiva che porterà – sperabilmente – a conclusione il conflitto.

Ne ha viste tante e ciò non lo aiuta a fidarsi a pieno del suo compagno d’armi (e tale scetticismo si trasferisce al lettore, che ha vissuto gli stessi orrori di Fletchy e con il quale è entrato ormai in totale empatia) ma dovrà cedere e sforzarsi di andare avanti, perché il suo desiderio di essere un eroe ha acquisito la consapevolezza – forse anche in maniera un po’ retorica – che la Guerra è sempre sbagliata, le discriminazioni portano solo altro dolore e la morte non è mai giustificabile, anche in un mondo dove la magia è realtà.

La strada che porterà al vero nemico della storia è tracciata; Flechter Arrowsmith è pronto a mettersi in cammino.

Arrowsmith – (Dolorose) Conclusioni

Purtroppo, Arrowsmith non vedrà mai una conclusione: nella postfazione del primo volume, Busiek aveva spiegato che la serie sarebbe andata avanti solo quando Pacheco avrebbe potuto lavorarci in tutta serenità (all’epoca, riferendosi esclusivamente agli impegni periodici e alle scadenze con le major), perché complessa e stratificata nei suoi elementi costituenti.

E la tranquillità del disegnatore è evidente in un comparto grafico sempre elegante, potente ed appagante, con gli occhi del lettore che si riempiono naturalmente di bellezza e ricchezza, a ribadire – come se ce ne fosse bisogno – lo spessore e la bravura di un artista che ha segnato col suo tratto l’industria fumettistica occidentale.

Nei suoi due archi narrativi raccolti in altrettanti volumi, Arrowsmith si è rivelata essere una lettura intensa, grazie alle contaminazioni fantasy che Busiek ha messo in gioco in una struttura “storica” familiare ai lettori. È una di quelle storie di cui non ci si stanca davvero mai, ogni personaggio riesce a coinvolgere chi legge grazie alla propria tridimensionalità e il team creativo svolge un lavoro di narrazione perfetto. Ma forse, per questa volta, va bene così: ci fermeremo a metà, per poter ammirare le tavole di un disegnatore capace di rendere vivi uomini e creature su carta come pochi.

Arrowsmith vol. 2 - Dietro le linee nemiche

Arrowsmith vol. 2 - Dietro le linee nemiche

Autori: Kurt Busiek, Carlos Pacheco, Alex Sinclair
Formato: 18 x 27.5, Cartonato, 168 pagine a colori
Dove trovarlo: Fumetteria, libreria, store online
Editore: saldaPress
Prezzo: € 24,90
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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