Elodie meets Manara – Dialogo sulle donne nell’arte al Comicon 2024

Dopo la sorpresa della loro collaborazione per l’immagine dell’album Red Light, il maestro Milo Manara ed Elodie si sono incontrati sul palco del Napoli Comicon 2024 per parlare di arte, donne e rivoluzioni

elodie manara comicon 2024

Tra gli eventi più attesi del Napoli Comicon 2024 c’era sicuramente l’incontro con la cantante Elodie e il Maestro del fumetto Milo Manara, moderato da Valeria Perrella e tenutosi nel primo pomeriggio di oggi.

Manara ed Elodie hanno stupito per la loro collaborazione al disco di quest’ultima, Red Light, di cui il Maestro – che non ama sentirsi chiamare così – ha curato la copertina:

«I tempi di realizzazione del disegno sono sicuramente diversi da quelli della composizione. Senza contare che ho sbagliato anche il colore: Elodie aveva chiesto un fondo rosso, ma siccome io lavoro ancora a mano, mi ci sono avvicinato partendo dal giallo e dall’arancio. Sono stato prudente perché altrimenti non avrei potuto correggerlo. I grafici poi hanno fatto un ottimo lavoro, perché quello è proprio il suo colore, quel rosso lì.»

elodie

Manara si è poi detto estremamente contento di essere stato contattato dalla cantante per questa collaborazione: in passato, aveva già realizzato copertine per altri artisti, ma erano tutti maschi. Se fosse stato lui a contattare un’artista per collaborare, sarebbe probabilmente stato accusato di machismo, considerando il contenuto “controverso” delle sue opere.

E proprio dalla percezione di questo “double standard” è partita un’interessante riflessione, attuale oggi più che mai, su quanto il corpo delle donne sia ancora considerato un tabù, in qualche misura.

«In passato ho fatto una storia su I viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift, ma ho avuto l’idea di cambiare il genere del protagonista: non più Gulliver ma una Gulliveriana. Ci sono degli episodi che io ho mantenuto letteralmente dal testo… per esempio, quando lui arriva a Lilliput, il re gli chiede di allargare le gambe a formare un arco di trionfo, sotto il quale fa sfilare l’esercito di lillipuziani.

Il testo dice ‘visto lo stato delle mie brache dopo il naufragio, la visione non lasciava molto all’immaginazione‘, tanto che i soldati erano stati diffidati dal guardare in alto, pena l’accecamento. È chiaro che se io metto una ragazza al posto di Gulliver, mantenendo proprio il testo così com’è, cambia tutto!

Ci sono delle implicazioni che non ci sarebbero, con un corpo maschile. […] Ci sono delle implicazioni che riempiono il corpo femminile di altre cose. Ci vorrebbe Freud per capire se si tratti di sovrastrutture o di altro, ma il corpo femminile è molto più potente, provoca più turbamento del corpo maschile.»

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Elodie e la libertà di esprimersi

Questo il motivo dietro quel pugno chiuso che la Elodie disegnata mostra fieramente, quasi a sfidare chiunque avrà da ridire. E la cantante ha confermato di rivedersi molto in questa immagine, per quanto le foto originali andassero in una direzione lievemente diversa. Su questa scelta stilistica, la cantante ha detto:

«Io faccio della sfida un po’ il mio modo di vivere, soprattutto quando si tratta di libertà, di movimento. Il mio mestiere è proprio questo, rivendicare e avere pieno controllo su di me, sul mio corpo. E quando ho visto il pugno mi sono molto emozionata.

Certe volte, nella vita spesso avrei potuto dire la stessa cosa magari con un sorriso, con sicurezza, rivendicare qualcosa con serenità; ma spesso è talmente offensivo quello che c’è dall’altra parte che il segno del pugno diventa la non accettazione di una cosa che sembrerebbe semplice. Per questo, ancor di più, quando ho visto il disegno ho capito che non avevo bisogno di spiegare niente.»

Due arti diverse, due artisti separati da diverse generazioni, che però si ritrovano in una stessa visione del mondo, dei corpi, della libertà di esprimersi e di autodeterminarsi. Perché dopotutto, come ha giustamente fatto notare Valeria Perrella, l’eros non è amore ma desiderio, e il desiderio non conosce gender.

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Un messaggio potentissimo, che Elodie incarna completamente e che Milo Manara racconta e difende da decenni; un messaggio che, ora più che mai, non si può smettere di ascoltare.

Fateci sapere la vostra nei commenti!


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Claire Bender

Vive con un dodo immaginario e un Jack Russell reale, che di recente si è scoperto essere Sith. Grifondoro suo malgrado, non è mai guarita dagli anni '80. Accumula libri che non riesce a leggere, compra ancora i dvd e non guarda horror perché c'ha paura. MacGyver e Nonna Papera sono i suoi maestri di vita.

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