Unfrosted – Storia di uno snack americano

Michigan, 1963: Kellogg’s e Post, rivali per eccellenza nel mercato dei cereali, fanno a gara per creare lo snack perfetto che cambierà per sempre il volto della colazione americana. Unfrosted è una storia di ambizione, tradimento, signori dello zucchero e inquietanti lattai, interpretata da Jerry Seinfeld, al suo esordio alla regia.

copertina recensione unfrosted

Nei primi anni ‘60 la mattina americana tipica era latte e cereali” così esordisce il protagonista di Unfrosted, Bob Cabana, nella divertente commedia scritta, diretta e interpretata dal comico americano Jerry Seinfeld.

Una frase che riassume il punto focale del nuovo film Netflix, che ha debuttato lo scorso 3 Maggio 2024 e che racconta la storia, più o meno inventata, dello scontro tra Kellogg’s e Post, per trovare lo snack perfetto in grado di rivoluzionare la colazione americana per sempre, il tutto con una narrazione che riesce a divertire lo spettatore, dall’inizio alla fine, rappresentando con sagace umorismo e in modo dissacrante tutte le vicende a cui assistiamo e, nello specifico, il capitalismo americano.

Il film si distingue subito per il fatto che, paradossalmente, non è propriamente un film, almeno non completamente, ma una sorta di divertente campagna pubblicitaria della durata di un’ora e mezza, fatta di varie scene comiche che si legano l’una all’altra e il risultato è una storia assolutamente godibile e divertente, da guardare senza troppe pretese e in grado di restituirti una buffa prospettiva del capitalismo americano, dipinto come se il mercato dei cereali fosse l’unica cosa al centro del mondo.

Unfrosted, Jerry Seinfeld ha fatto un film che non è proprio un film. E va bene così | Wired Italia

Quando il film prende il via sembra quasi esserci una sorta di situazione consolidata: la Kellogg’s è ai vertici del settore e la Post le arranca dietro, sempre in procinto di raggiungerla, ma, immancabilmente manca ogni volta il traguardo.

Il che provoca non poca irritazione all’irascibile imprenditrice, nonché amministratrice delegata dell’azienda: Marjorie Post (Amy Schumer), che dietro il suo sorriso di facciata è pronta a scaraventarti in faccia una macchina da scrivere (No! Non è un eufemismo, accade davvero!), anche se in fondo ha anche un cuore tenero quando fantastica sulla relazione proibita con il proprietario della Kellogg’s, Edsel Kellog III (Jim Gaffigan).

Sull’altro fronte, il protagonista Bob Cabana, interpretato, per l’appunto, da Jerry Seinfeld, è molto più affabile e simpatico, ma questo non deve ingannare, anche lui è pronto a fare tutto ciò che serve per raggiungere lo scopo.

Un esempio? Basta considerare la competizione annuale tra gli imprenditori nel campo dei cereali e della colazione, la ‘Spoon & Bowl ’, a cui assistiamo nel corso del primo atto, non è altro che una farsa da lui orchestrata, motivo per cui non stupisce che tutti i premi vadano alla Kellogg’s.

Unfrosted' Review: Melissa McCarthy in Jerry Seinfeld's Netflix Movie

La situazione si ribalta quando Bob incontra i due monelli di strada: Butchie (Baylei Sheetz) e Cathy (Eleanor Sweeney), che dai cassonetti della Post gli aprono gli occhi sul fatto che la rivale gli ha sottratto le sue ricerche per realizzare un dolce alla frutta a lunga conservazione e riscaldabile, progetto che inizialmente la Kellogg’s aveva abbandonato, perché ritenuto irrealizzabile con quelli che erano i mezzi dell’epoca a loro disposizione.

Bob corre dunque ai ripari: richiama nei ranghi della Kellogg’s la scienziata della NASA (ed ex dipendente di Kellogg’s) Donna “Stan” Stankowski (Melissa McCarthy) e insieme radunano un team composto da: il genio del gelato soft-serve Tom Carvel (Adrian Martinez); il produttore di biciclette per bambini Steve Schwinn (Jack McBrayer); l’inventore delle scimmie di mare Harold von Braunhut (Thomas Lennon); il mago delle polpette in scatola Chef Boy Ardee (Bobby Moynihan); il creatore del fitness fisico su misura Jack Lalanne (James Marsden).

E da IBM, la macchina più intelligente mai realizzata, UNIVAC il computer (che è a dir poco squisitamente sadico).

Non è esattamente la squadra che Bob voleva, ma è quella che poteva ottenere e alla fine si rivelerà la migliore, perché dalle strambe diavolerie messe appunto da ciascuno dei suoi componenti, troveranno infine la chiave per realizzare le Pop-Tarts

La chiave del successo di Unfrosted, non sta solo nei suoi personaggi, ma anche nelle situazioni che in svariate occasioni sconfinano in maniera geniale nel regno del surreale.
A cominciare dall’ottima trasposizione dell’America anni ‘60, guidata in questo contesto da uno spassoso ed irriverente Presidente Kennedy (Bill Burr).

Il continuo parallelismo tra il tentativo della Kellogg’s di trovare la ricetta dello snack perfetto e il programma dell’Apollo 11 che, infatti, proprio nel periodo in cui è ambientato il film, cominciava a muovere i primi passi: dalla fuoriuscita della pop-tart dal tostapane come se fosse un razzo, fino al collaudo di sapori come se fosse una missione spaziale, di riferimenti disseminati ve ne sono a bizzeffe e per tutti i gusti.

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Senza contare tutti i modi in cui viene riproposta una delle colonne portanti del film, il tema della “colazione come se fosse il centro del mondo”: a partire dalla missione di Bob e Stan per impedire la produzione della Post, assicurandosi lo zucchero presso El Sucre (Felix Solis), una sorta di parodia del tipico boss di un cartello sudamericano, con il monopolio dello zucchero, a cui seguirà la risposta di Marjorie Post che si recherà nientemeno che da Nikita Khrushchev (Dean Norris) per avere lo zucchero sovietico.

Esempi come questi si rincorrono per tutto il film e ve ne sono per tutte le tipologie di sensibilità comiche: a partire dai perfidi lattai che agiscono come un’organizzazione criminale, passando per i violenti picchetti delle mascotte Kellogg’s; il presidente di Quaker (un’altra grande azienda di cereali) che si veste come un quacchero e viene pesantemente criticato per aver mescolato i cereali con la religione.

La moglie del produttore di biciclette per bambini, Steve Schwinn, mentre assiste incredula al funerale di suo marito con un elogio funebre a base di cereali; Harold von BraunhutChef Boy Ardee che creano inavvertitamente un raviolo che prende vita dopo aver riempito l’impasto con le scimmie di mare, il quale cresce e sviluppa anche un volto; per finire con il tentato assassinio di Bob da nientemeno che Andy Warhol (Dan Levy) al grido di: “Solo io posso ispirarmi agli altri”, perché come si dice nel mondo dei cereali: “c’è sempre una sorpresa dentro”!

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Tutte situazioni che non possono non strappare inevitabilmente un sorriso per la serietà con cui tutto ciò viene proposto, ma allo stesso tempo fatto con la consapevolezza che farà sicuramente ridere.

La cosa più dolce di tutte però, a parer mio, non sono i dolci, ma il fatto che Bob racconta questa storia del suo periodo alla Kellogg’s, in una tavola calda, ad un bambino in fuga all’inizio del film, per dare ai genitori del ragazzo più tempo per trovarlo.

Unfrosted dedicato alle pop-tarts è fatto, per l’appunto, in modo da non prendersi troppo sul serio, del resto Seinfeld era stato chiaro: “Vi racconteremo una storia, ma se vorremo fare una cosa senza senso, faremo anche quello” e di fatto è stato proprio così! La pellicola è stata sapientemente realizzata per non durare più del dovuto, creando un ritratto dell’industria americana come un grande spettacolo confezionato ad hoc, in grado di non esaurire la pazienza dello spettatore prima della fine.

Netflix's 'Unfrosted' Is Proof Jerry Seinfeld Has Lost His Touch

Unfrosted riesce bene nel suo intento e alla fine viene davvero “scisso l’atomo della colazione”, come viene detto dal protagonista.
Non posso non assegnare una menzione d’onore alla meravigliosa canzone simbolo del film, entrata nel mio cuore e nel mio cervello: “Sweet Morning Heat”, che chiude anche la pellicola e che è stata composta e cantata da Meghan Trainor e da nientemeno che il grande Jimmy Fallon.

Come spettatore posso ritenermi soddisfatto, il film si guarda senza troppe pretese, soprattutto rispetto alla trama, e va bene così, ci si fa quattro risate per un’ora e mezza e poi si può passare tranquillamente ad altro senza rimpianti.

Ecco il trailer ufficiale di “Unfrosted: storia di uno snack americano”:

Unfrosted può contare su un cast corale con attori di rilievo, che contribuiscono al buon esito della pellicola: Melissa McCarthy, Jim Gaffigan, Amy Schumer, Hugh Grant, Max Greenfield, Christian Slater, Bill Burr, Daniel Levy, James Marsden e Jack McBrayer. Presenti anche Peter Dinklage, Dean Norris, Tony Hale, John Slattery, Jon Hamm, Rachel Harris, Maria Bakalova, Thomas Lennon, Bobby Moynihan, Adrian Martinez, Sarah Cooper, Jo e Fred Armisen.

Unfrosted - Storia di uno snack americano

Unfrosted - Storia di uno snack americano

Titolo originale: Unfrosted
Paese: USA
Anno: 2024
Durata: 93 minuti
Regia: Jerry Seinfeld
Sceneggiatura: Jerry Seinfeld, Spike Feresten, Andy Robin, Barry Marder
Casa di produzione: Columbus 81 Productions, Netflix Studios
Cast:
Jerry Seinfeld: Bob Cabana
Melissa McCarthy: Donna Stankowski
Jim Gaffigan: Edsel Kellogg III
Max Greenfield: Rick Ludwin
Hugh Grant: Thurl Ravenscroft
Amy Schumer: Marjorie Post
Peter Dinklage: Harry Friendly
Christian Slater: Mike Diamond
Bill Burr: John F. Kennedy
Dan Levy: Andy Warhol
James Marsden: Jack LaLanne
Jack McBrayer: Steve Schwinn
Dove vederlo: Netflix

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True Believer 616

Indomito nerd sin dall’infanzia, nonché appassionato di film, serie tv e fumetti, di cui parla con passione presso il suo profilo Instagram: true_believer616

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