Dalle origini in un altro universo alla sua evoluzione come Divoratore di Mondi, Galactus non è un personaggio malvagio, semplicemente una delle tante entità cosmiche necessarie per mantenere la stabilità e l’equilibrio dell’ecosistema cosmico. Vi spieghiamo tutto in questo speciale
Creato da Stan Lee e Jack Kirby nel 1966, Galactus compare per la prima volta in The Fantastic Four #48, che insieme ai numeri 49 e 50, costituiranno la cosiddetta Trilogia di Galactus (In Italia pubblicata da Editoriale Corno su Fantastici Quattro n. 44-46).
Il terrore che spesso accompagna l’arrivo di Galactus è dato dal fatto che per sostentarsi deve continuamente consumare mondi ricchi di vita.
Nonostante questo, Galactus non è né buono né malvagio, non ha alcun piacere o rimorso nel divorare pianeti per nutrirsi, semplicemente è il suo ruolo all’interno dell’ecosistema cosmico, per garantirne stabilità ed equilibrio.
Quando giunge su di un pianeta idoneo a soddisfare il suo appetito, utilizza la sua astronave per dare il via ad un processo che raccoglie tutta l’energia vitale presente sulla superficie, per poi convertirla in un’altra tipologia di energia da lui assimilabile.
Tra i primi pianeti da lui distrutti vi è anche quello degli Skrull che, in seguito a tale evento, si diedero alla guerra e alla conquista di nuovi mondi, specialmente la Terra, innescando, tra le altre cose, l’annoso conflitto con i Kree (se volete saperne di più, cliccate qui).
L’evoluzione di Galactus nelle principali saghe a fumetti
Le Origini di Galactus
La storia completa delle origini di Galactus è stata raccontata in Super-Villain Classics #1: Galactus – The Origin (maggio 1983), scritto da John Morelli e disegnato da Vince Colletta e George Klein.
Precedentemente alla nascita dell’Universo Marvel ne esisteva un altro, nel quale vi era un pianeta di nome Taa.
Taa era al culmine del suo splendore quando il suddetto universo cominciò ad avviarsi verso la sua distruzione, avvenuta progressivamente sotto forma di onde di devastazione cosmica.
Alcuni degli abitanti di Taa decisero, di fronte all’ inevitabile fine di tutto, di imbarcarsi su di una una navicella per dirigersi verso l’epicentro delle onde di devastazione, decisi a morire assieme al loro Universo.
Sopravvisse solo l’alieno Galan, che venne trasformato una volta giunto nel nuovo universo, assumendo le fattezze con cui diverrà noto come Galactus.
Nonostante non lo abbia mai saputo, fu l’entità cosmica Fenice a chiedere al suo avatar universale di fondersi con Galan per lasciare una testimonianza dell’esistenza del mondo di Taa nel nuovo cosmo.
Miliardi di anni dopo il Big Bang, il nuovo avatar di Galan precipita con la sua astronave sul pianeta ospitante Ecce, uno dei primi Osservatori.
Galactus in quel momento era vulnerabile e avrebbe potuto essere facilmente eliminato, venne però risparmiato da Ecce, in quanto vincolato allo storico giuramento fatto da tutti gli Osservatori di non interferire con nessun essere vivente e con lo sviluppo degli eventi dell’Universo.
Una volta ripresosi, Galactus trasformò l’intera navicella in una camera incubatrice, e creò un’armatura in grado di controllare i suoi poteri cosmici, dopodiché si rimise di nuovo in stasi per diversi secoli, fino a che non raggiunse il pianeta Archeopia.
Gli abitanti del pianeta non lo percepirono come una minaccia e pertanto non lo disturbarono, neanche dopo il suo risveglio.
Galactus però cominciò, infine, a sentire i primi morsi della sua fame cosmica.
Inizialmente, cerco di limitarsi, divorando principalmente pianeti disabitati, ma col passare dei secoli e il progressivo incrementarsi della sua forza e dei suoi poteri, cominciò a necessitare di qualcosa che riuscisse a venire incontro al suo smisurato fabbisogno energetico, costringendolo dunque a divorare i primi pianeti abitati, a cominciare da Skrullos, il pianeta natale degli Skrull.
La nascita di Silver Surfer
Nel primo celebre ciclo stand-alone di Stan Lee e John Buscema dedicato a Silver Surfer, ci vengono narrate le origine della Sentinella d’Argento, Norrin Radd al tempo che fu, per mano di Galactus, divenendo così suo Araldo.
Quando Galactus giunse sul pianeta Zenn La per consumarlo, Norrin Radd offrì la sua vita in cambio della salvezza del suo pianeta.
Norrin Radd venne dunque portato al cospetto di Galactus e da lui trasformato nel suo primo araldo (escludendo il ribelle Caduto).
Galactus gli diede parte dei suoi poteri cosmici e l’appellativo di Silver Surfer, a causa dell’epidermide argentea che lo avrebbe reso praticamente invincibile.
Nonostante nel corso del tempo Galactus avrà numerosi araldi, Silver Surfer sarà sempre centrale nella vita del Divoratore di Mondi.
Silver Surfer ha sempre detestato portare alla rovina mondi civilizzati e quando possibile ha cercato sempre pianeti disabitati per il suo signore.
In occasione della prima visita sulla Terra, il Surfer incontra i Fantastici Quattro. Inizialmente ostile, diventa alla fine un loro alleato, prendendo per la prima volta posizione schierandosi contro il suo padrone.
Con l’aiuto di Uatu il Surfer recupera il Nullificatore Assoluto, arma tanto potente da uccidere anche Galactus stesso.
Con il suo contributo i Fantastici Quattro riescono a salvare la Terra dalla fame di Galactus, ma come punizione Silver Surfer è costretto a rimanervi in esilio.
In occasione del primo incontro tra Norrin Radd e Galactus, il Divoratore di Mondi pronuncerà l’iconico monologo in cui è racchiusa tutta l’essenza del personaggio:
«Non cerco ricchezze… né un tornaconto personale… nessun misero e insignificante tesoro che il tuo pianeta possa celare. Piuttosto, ambisco all’energia assoluta del tuo mondo sventurato… un’energia senza la quale non posso sopravvivere. Non ho alcuna brama di nuocere alle creature viventi… ma, rifletti in questo modo: se la tua stessa vita dipendesse dal dover calpestare un formicaio… non avresti esitazione. È deplorevole… ma, da tempo immemore, non sono sempre state le formiche a soccombere? Se avessi un araldo a perlustrare l’universo per mio conto, allora risparmierei molti altri mondi come questo.»
Annihilation
Annihilation è una saga crossover tra quattro miniserie parallele che vede per protagonisti una serie di personaggi cosmici.
Pubblicata per la prima volta negli USA tra il 2006 e il 2007 (In Italia edita da Panini Comics dal 2006 al 2008 su Marvel Monster Edition n. 7 e Marvel Corossover 44-48), scritta Keith Giffen, insieme ad altri autori e disegnata da Ariel Olivetti con il contributo di altri disegnatori
Per quanto riguarda Galacuts, in questa saga, Annihilus e Thanos, grazie al contributo delle due entità cosmiche Tenebroso e Aegis, riescono a catturare il Divoratore di Mondi e a sfruttarlo come una sorta di arma galattica.
Galactus verrà liberato da Silver Surfer e da altri suoi araldi e il suo ruolo nella distruzione dell’onda di annientamento di Annihilus sarà cruciale.
Silver Surfer: Requiem
Scritto da J. Michael Straczynski e disegnato da Esad Ribić nel 2007 (In Italia edito da Panini Comics nel 2009 su Super-Eroi: Le Grandi Saghe n. 23).
Questo ciclo è stato realizzato per la famosa etichetta Marvel Knights, il cui obiettivo era quello di proporre ai lettori storie con un taglio più adulto e cupo, che non si sarebbero inserite nella continuity dell’Universo Marvel, pertanto gli autori hanno sempre avuto grande spazio di manovra nel realizzarle.
Silver Surfer: Requiem affronta l’inevitabile dipartita del Surfer, a causa del deterioramento del suo rivestimento cromato, che essendo in completa simbiosi con il suo corpo, comincia a compromettere il suo sistema nervoso al quale è ormai saldamente legato.
Giunto alla fine, Silver Surfer torna su Zenn-La per morire e oltre a tutti gli eroi, persino il suo ex padrone Galactus verrà a rendergli omaggio, mostrando un sincero affetto nei confronti del suo ex araldo.
Dopo aver promesso a Silver Surfer di non cercare mai più di distruggere Zenn-La, Galactus crea una stella luminosissima in ricordo del suo araldo.
La Morte di Galactus
Scritta da Luoise Simonson e disegnato da John Buscema, nella miniserie in sei numeri Galactus The Devourer, pubblicata dal 1999 al 2000 (in Italia edita per la prima volta da Marvel Italia su Fantastici Quattro n. 184-189), nel n. 6 ci viene raccontato come muore Galactus.
Dopo aver distrutto il pianeta del Collezionista, Galactus comincia a percepire un mutamento della propria fame, sentendo la necessità cibarsi di energia vitale.
Galactus arriva ad essere divorato dall’interno dalla sua stessa fame e dalle energie assorbite dalla sua nave, giungendo infine a morire sul pianeta Shi’ar.
Dalla morte di Galactus nasce una nuova stella; tuttavia, l’Osservatore, tuttavia, mise in guardia sulle conseguenze che la morte di Galactus avrebbe arrecato in danno dell’Universo, vista la sua importanza per l’ecosistema cosmico.
Marvel Ultimates
Nel ciclo The Ultimates, scritto nel 2016 da Al Ewing e disegnato da Kenneth Rocafort (Pubblicato in Italia per la prima volta da Panini Comics nella serie I Nuovissimi Avengers), all’interno del n. 2 assistiamo alla prima missione degli Ultimates, un gruppo di eroi nato successivamente alle Secret Wars di Hickman e concepito per prevenire minacce cosmiche.
Il loro primo incarico fu quello di trovare un rimedio definitivo all’insaziabile appetito cosmico di Galactus.
Pantera Nera, alla guida degli Ultimates, si teletrasporta nello spazio profondo materializzandosi sull’astronave del Divoratore di Mondi per cercare di liberare i suoi compagni: Blue Marvel e Capitan Marvel tenuti prigionieri.
Pantera Nera cerca invano di convincere Galactus a liberare i suoi compagni, quando improvvisamente entrano in scena Miss America e Spectrum con l’Incubatrice al Neutronio sottratta al tiranno di Moroder-9.
Miss America libera Capitan Marvel e Blue Marvel e insieme sfruttano l’elemento sorpresa per attaccare Galactus, che colto alla sprovvista viene spinto nell’incubatrice.
Il procedimento porta alla trasformazione di Galactus nel suo esatto opposto: il Portatore di Vita.
Conscio della sua nuova condizione, si vota alla missione di ripristinare i mondi sterili da lui divorati in precedenza.
Nella sua nuova veste Galactus collaborerà nuovamente con gli Ultimates per salvare Eternità, tenuto prigioniero da una misteriosa entità che mira a prendere il suo posto.
Galactus è sicuramente una delle entità cosmiche più conosciute e affascinanti del mondo Marvel, che avremo modo di incontrare, per la prima volta in una vesta praticamente identica alla sua controporte fumettistica, nel prossimo The Fantastic Four: First Steps, in uscita il prossimo 25 luglio 2025 (USA).
Per chiudere la nostra rassegna sul Divoratore di Mondi preferito, consiglio anche la lettura dello splendido ciclo dedicato a Silver Surfer scritto da Dan Slott e disegnato dai fratelli Michael e Laura Allred, uscito l’anno scorso in Italia in versione Omnibus edito da Panini Comics.
In questo meraviglioso ciclo, (in grado di unire i fan della Marvel e di Doctor Who, leggendo scoprirete come) vengono mostrate nuovamente le origini di Galactus, ma soprattutto le imprese compiute dal duo formato da Silver Surfer e dalla sua compagna di viaggio Dawn Greenwood, i quali avranno anche modo di fronteggiarlo, in uno dei loro viaggi, fino ad arrivare addirittura ad incrociarlo nella sua nuova veste di Portatore di Vita, occasione nella quale Galactus avviserà il duo dell’imminente fine dell’Universo.