Michael Keaton: «DC e Marvel devono molto a Tim Burton»

In un’intervista, Michael Keaton ha speso parole di stima per Tim Burton, dichiarando che gli universi cinematografici di DC e Marvel non esisterebbero senza di lui

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In questi giorni, Michael Keaton e Tim Burton sono tornati ad apparire insieme sul red carpet della 81ª Mostra del cinema di Venezia per presentare  Beetlejuice Beetlejuice, sequel del film che li vide lavorare per la prima volta insieme, 36 anni fa.

Proprio parlando di Burton, durante una recente intervista Keaton ha ricordato la loro prima collaborazione:

«Non era un’idea facile da realizzare, ma la sua passione e testardaggine erano chiare. Quel processo creativo, guidato dalla visione di Tim, è stata una delle esperienze più soddisfacenti della mia vita. È  un visionario che vede il mondo in un modo difficile da spiegare, ma brillante quando ogni cosa va al suo posto.»

Ha poi continuato, raccontando del lavoro fatto insieme su Batman (1989):

«Quando mi ha scelto per interpretre Batman, nonostante i dubbi degli altri, ha mostrato una grande dedizione alla propria visione; è solo uno degli esempi della sua integrità come artista.»

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Michael Keaton, Tim Burton e l’impatto sugli universi Marvel e DC

Proprio parlando dell’Uomo Pipistrello, Keaton – uno tra i Batman più amati dal pubblico – ha dichiarato che senza il lavoro del regista statunitense, gli universi Marvel e DC non esisterebbero:

«Tim merita un enorme riconoscimento. Ha cambiato tutto. Non posso affermarlo con certezza, ma c’è una forte possibilità che non esisterebbero un universo Marvel o un universo DC senza Tim Burton. Ai tempi invece è stato messo in dubbio e criticato.»

Per l’attore, è infatti grazie a Batman (1989) e Batman Returns (1992) di Burton che il pubblico si è appassionato ai cinecomics, decretando di fatto il successo delle pellicole successive.

Dal canto suo, il regista – che, come ogni artista geniale, ha sempre rigettato in qualche misura le logiche dell’industria del cinema – ha affermato di essere stato fortunato a poter fare quei film in quel momento storico:

«Sono stato fortunato perché all’epocha il termine ‘franchise’ non esisteva. Quindi Batman fu in parte sperimentale… deviava da quella che era la percezione di un film sui supereroi. […] Questo ci ha permesso di focalizzarci sul film senza dover tenere in conto tutte quelle cose a cui pensare oggi ancor prima di cominciare.»

Una stoccata neppure troppo velata a quello che oggi è il diventato il mondo dei cinecomics. Fatto sta che a distanza di oltre trent’anni, dei suoi Batman gotici e meravigliosi ancora parliamo, ancora li guardiamo, e li amiamo sempre più. Possiamo dire lo stesso di tanta ‘roba’ che Marvel e DC hanno saputo tirar fuori in questi anni?

Fateci sapere la vostra nei commenti!

Fonte: Variety


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Claire Bender

Vive con un dodo immaginario e un Jack Russell reale, che di recente si è scoperto essere Sith. Grifondoro suo malgrado, non è mai guarita dagli anni '80. Accumula libri che non riesce a leggere, compra ancora i dvd e non guarda horror perché c'ha paura. MacGyver e Nonna Papera sono i suoi maestri di vita.

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