Prime Video sospende la produzione della stagione finale di Good Omens a causa dell’inchiesta per violenze sessuali avviata nei confronti di Neil Gaiman
Non vi è dubbio in merito al fatto che, Good Omens, sia sicuramente una delle opere più apprezzate dai fan all’interno del vasto panorama letterario prodotto da Neil Gaiman.
Scritto insieme a Terry Pratchett nel 1990, il romanzo, edito in Italia per Mondadori con il titolo di Buona Apocalisse a tutti, segue le vicende di un duo tanto peculiare, quanto funzionale, nonostante le differenze che letteralmente li distinguono: un angelo e un demone, Aziraphale e Crowley, (nella serie brillantemente interpretati da Michael Sheen e David Tennant) che insieme tenteranno di fermare l’antica profezia che vedrà la fine del mondo per mano dell’Anticristo.
Una storia davvero appassionante e divertente (qui potete leggere la nostra recensione), che ha dovuto attendere quasi trent’anni per un degno adattamento, per questo, quando nel 2017 finalmente venne sancito l’accordo tra Neil Gaiman e Amazon Studios per avviare la produzione della trasposizione dell’omonimo romanzo, l’annuncio non poté che essere accolto con il più ampio entusiasmo da parte dei fan.
Good Omens venne concepita per essere una miniserie e, infatti, nonostante la presenza di alcuni personaggi e idee, prospettati dal duo Pratchett e Gaiman come parte della storia che, nei loro appunti, avrebbe dovuto essere al centro del sequel del loro primo romanzo, (sequel che però non ha mai visto la luce in seguito alla morte di Pratchett) quella che in seguito sarebbe destinata ad essere riclassificata come prima stagione della serie esaurisce, di fatto, l’intera storia narrata nel romanzo.
Il successo di Good Omens
Il successo di pubblico e critica riscosso dalla prima stagione non si è certo fatto attendere ed è stato tale da favorire il rinnovo per una seconda stagione, la cui trama è invece una creazione originale di Neil Gaiman e John Finnermore, direttamente concepita per portare avanti la serie e che prende spunto dai suddetti appunti di Gaiman e Pratchett inerenti a quella che, per l’appunto, sarebbe dovuta essere la storia al centro del secondo romanzo dedicato a Good Omens.
Visto il successo riscosso dalla seconda stagione, complice anche il suo finale sospeso, l’annuncio di una terza ed ultima stagione per chiudere il cerchio era già nell’aria ed è stata accolta con molto entusiasmo da parte dei fan, nonostante l’annuncio ufficiale comprendeva anche la precisazione che sarebbe stata l’ultima.
Purtroppo, al momento, il sogno di assistere al capitolo finale della avverture del duo composto da Aziraphale (Michale Sheen) e Crowley (David Tennant), rischia di infrangersi a seguito dello scandalo creatosi intorno alle accuse di abusi sessuali mosse da alcune donne nei confronti di Neil Gaiman, di cui le prime indiscrezioni sono già a emerse a partire dallo scorso luglio e che ora ha indotto la piattaforma streaming di Prima Video a sospendere, momentaneamente, la produzione della stagione finale.
Il cast e la crew di Good Omens, infatti, erano già pronti ad avviare le riprese, che si sarebbero tenute in Scozia, quando Amazon ha deciso, in via cautelativa, di non procedere per il momento alle riprese in questione, in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini sulla vicenda, prima di assumere un verdetto definitivo.
Di cosa è accusato Neil Gaiman?
La spinosa vicenda ha preso il via in seguito alla pubblicazione, sul sito di news Tortoise Media, di un articolo nel quale viene approfondito come il noto scrittore britannico sia finito nel mirino di uno scandalo incentrato su di una serie di violenze sessuali.
Una prima denuncia è stata mossa una donna, appena diciottenne all’epoca dei dei fatti in questione verificatisi nel 2003, che nell’articolo viene indicata semplicemente come K. Successivamente, una seconda denuncia risale al 2022, in questo caso, la seconda vittima di violenza risulta essere una donna di 23 anni, indicata con il nome di Scarlet.
Quanto alle accuse mosse da K., Gaiman ha ovviamente smentito qualsivoglia tipologia di coinvolgimento.
In merito, invece, alla denuncia della ventitreenne Scarlet, la stessa ha affermato di essere stata destinataria di violenze sessuali da parte di Gaiman, quando due anni fa ha prestato servizio come tata del figlio presso la sua casa in Nuova Zelanda.
Proprio quest’ultima denuncia è quella che avrebbe fatto scattare l’inchiesta, aperta da parte della polizia neozelandese, a carico dello scrittore britannico.
Good Omens non è l’unica trasposizione delle opere di Gaiman ad essere stata compromessa da queste accuse, anche Il Figlio del Cimitero (The Graveyard Book), opera del 2008, sarebbe dovuta entrare in produzione per Disney+, per la regia di Marc Foster, ma, anche in questo caso, Disney ha deciso di metterla in sospeso.
Sul fronte Netflix, invece, riguardo alla seconda stagione di The Sandman, Gaiman avrebbe rassicurato i fan che la serie dovrebbe essere fuori pericolo.
Per sapere quale sarà il destino di queste attese serie tv, non resta dunque altro da fare che attendere come si evolverà la vicenda in seguito agli sviluppi che avranno le indagini in merito.