Arriva nelle sale italiane “Never Let Go – Ad un Passo dal Male“, survival horror con Halle Berry diretto da Alexandre Aya. Una mamma e i suoi due figli sono reclusi all’interno di una casa sperduta in un bosco. Fuori Il Male aspetta il momento opportuno per catturare le loro anime. La loro unica difesa è una corda. Queste sono le nostre impressioni rigorosamente no spoiler
«Il nostro amore è una corda dura / che ci lega ferendoci / e se vogliamo / uscire dalla nostra ferita, / separarci, / ci stringe un nuovo nodo e ci condanna / a dissanguarci e a bruciarci insieme. » [Pablo Neruda]
Spesso le fiabe sanno essere particolarmente macabre. Molte, anche quelle più celebri, sembrano addirittura ispirate a fatti realmente accaduti. Sicuramente rappresentano un’ottima fonte di ispirazione per lungometraggi horror. Ad esempio, prendete un oscuro bosco. Quanti film horror avete visto ambientati nella fitta vegetazione di un bosco?
Prendete una casa nel mezzo dove, all’interno, vive un genitore con i suoi due figli. Una vita non certo facile dal momento che il cibo scarseggia e il genitore non riesce più a sfamare i suoi figli. Prendete una terribile strega che cattura i bambini e li ammalia con la promessa di poterli nutrire. Nonostante le lusinghe della strega i bambini capiscono l’antifona e cercano di fuggire. Prendete un grande forno all’interno del quale i bambini riescono a richiudere la strega cattiva e bruciarla.
Quella che vi abbiamo raccontato, facendo leva sulla nostra capacità di sintesi, è la trama di una fiaba tedesca, una delle più celebri tra i racconti per bambini. Ci riferiamo ad Hansel & Gretel, fiaba del 1812 scritta da Jacob e Wilhelm Grimm. Ed è, grosso modo, anche la trama di “Never Let Go – Ad un Passo dal Male“.
Casa benedetta di antico legno…
Una madre (Halle Berry) vive reclusa con i suoi due figli Nolan e Samuel (Percy Daggs IV e Anthony B. Jenkins) e il loro cagnolino Koda all’interno di una casa isolata in un bosco sulle montagne. Non c’è traccia del mondo civile, anzi l’umanità sembra essere stata spazzata via da un Male non ben specificato, un qualcosa che si trasmette come un’infezione e ti ruba l’anima. I tre devono sopravvivere e le provvigioni scarseggiano. Il bosco, archetipo di un luogo ostile e abitato da creature sovrannaturali, è l’unica fonte di sostentamento.
I tre escono saltuariamente per procurarsi da mangiare nonostante la madre sia turbata da terrificanti visioni di creature demoniache che non promettono nulla di buono. Abbandonare la casa per immergersi nella fitta vegetazione del bosco è possibile solo a patto che i tre si leghino ad una spessa corda che li tiene ancorati all’abitazione. Essere legati alla corda sembra infatti l’unico modo con il quale tenere a distanza il Male e mantenere salva la pelle. La casa diventa così il centro stella di un’architettura inquietante e l’introduzione della corda come unica ancora di salvataggio per la famiglia arricchisce di significati allegorici tutta la pellicola.
Una casa di legno umile, in male arnese, che in “Never Let Go – Ad un passo dal Male” è l’unico riparo sicuro,.Un luogo da venerare, rispettare ,a cui chiedere protezione con liturgiche preghiere. Un focolare domestico che assume connotati religiosi.
…per i puri e i buoni sei di sostegno.
L’ispirazione alla migliore mitologia fiabesca, l’atmosfera cupa e l’idea alla base di “Never Let Go – Ad un Passo dal Male” sono decisamente intriganti. Le premesse per un buon survival horror c’erano tutte e, dopo le prime sequenze, il film ha catturato la nostra attenzione. Ma, come recita un celebre proverbio, se si tira troppo la corda questa poi si spezza.
Il cibo comincia a scarseggiare e i tre si nutrono con quello che riescono a procurarsi: rane, insetti, addirittura le cortecce degli alberi. Solo una cosa rimane ben salda nella testa di questa famiglia: la convinzione che la casa sia l’unico ambiente sicuro e che la corda sia l’unico elemento per tenerli ancorati alla realtà. Questa fede comincia a vacillare quando uno dei due ragazzi decide di recidere questo cordone ombelicale per cercare di capire se tutto quello che la famiglia sta vivendo è reale oppure è una macabra fantasia inscenata dalla loro madre.
Il sotto testo di questa trama richiama metaforicamente dinamiche tutt’altro che fiabesche e che sono insite nel rapporto genitore-figlio. La madre protagonista di questo film non sembra essere in grado di recidere questo tipo di “eredita genetica”, tagliare questa corda, lasciare che i suoi ragazzi siano liberi. Il pretesto è quello di essere catturati dal Male, metafora delle nostre insicurezza che trasmettiamo ai nostri figli nei confronti dei quali ogni genitore tende ad essere eccessivamente protettivo. A loro trasmettiamo le nostre stesse paure con cui noi siamo cresciuti.
Vivremo qui sempre con il sorriso…
Di elementi metaforici e di significati è intriso “Never Let Go – Ad un passo dal Male”. Il buon impianto scenico però si sbriciola come un castello di sabbia di fronte ad una sceneggiatura di una banalità sconcertante. Il nostro interesse è drammaticamente calato già durante il primo atto dove ci è apparso abbastanza chiaro quale sarebbe stato l’epilogo (non era complicato…basta conoscere la fiaba di Hansel & Gretel..). Non sono sufficienti i numerosi jump scare per alzare il livello di tensione.
Sembra che Kevin Coughlin e Ryan Grassby, sceneggiatori della pellicola, si siano divertiti a destrutturare una fiaba dark così bella per costruirci sopra una narrazione basata su spunti interessanti ma che non portano da nessuna parte, se non ad uno sviluppo fin troppo prevedibile.
Alexandrea Aja, regista francese che ricordiamo per pellicole thriller\horror di buona fattura quali “Alta Tensione” (2003) e “Crawl -Intrappolati” (2013), è un buon mestierante che, seppur sostenuto da una più che buona fotografia, non riesce a salvare la baracca.
…perchè sappiamo che questo è il paradiso.
In “Never Let Go – Ad un passo dal Male” spicca la presenza di Halle Berry, one woman show di tutto il film. La Berry è sicuramente un’attrice importante, un’artista che ha raccolto svariati riconoscimenti durante la sua carriera, tra cui un premio Oscar come Migliore Attrice per “Monster’s Ball – L’ombra della Vita” (2001). La ricordiamo anche per prove attoriali meno felici, come la sua interpretazione nel pessimo “Catwoman” (2004) che l’ha portata a vincere il poco onorifico “Razzie Awards” come peggiore attrice.
Purtroppo la Berry funziona poco anche in “Never Let Go – Ad un passo dal Male”. L’attrice statunitense aveva il compito (non facile) di interpretare una madre di famiglia che doveva risultare protettiva ma, allo stesso tempo, ambigua. Non riesce in nessuno di questi intenti. Ne emerge un personaggio piatto, spesso dai comportamenti isterici, per nulla interessante. In un contesto così anonimo non funzionano nemmeno i due ragazzi scelti per svolgere il ruolo di vittime inconsapevoli. Dispiace, dirlo, ma c’è poco altro da aggiungere se non che “Never Let Go – Ad un passo dal Male” è un film brutto.
“Never Let Go – Ad un passo dal Male” è un film che tradisce le ottime premesse e un’ambientazione dal grande impatto visivo a causa di una sceneggiatura banale che mortifica anche la recitazione degli interpreti. È un film che , se lo vedrete, lo dimenticherete presto.
“Never Let Go – Ad un passo dal Male” è al cinema a partire dal 26 settembre, distribuito da Notorious Pictures.
Never Let Go - A un passo dal male
Halle Berry,
Percy Daggs IV,
Anthony B. Jenkins,
Matthew Kevin Anderson