In occasione del Batman Day 2024, DC Comics – e Panini Comics in Italia – ha pubblicato “Joker: Il Mondo“, una raccolta antologica di storie che porta Joker a diffondere il Caos in diversi Paesi del globo. Firmato da 12 team creativi differenti, il volume permette di esplorare le differenti visioni che Joker ha stimolato nel corso di più di 80 anni di vita editoriale.
Era il 1940 quando, su Batman #1, Batman e Robin affrontavano un trittico di minacce e relativi avversari che sarebbero rimasti nella loro vita editoriale fino ad oggi. Uno di questi era Joker, divenuto col passare del tempo, delle storie, delle trasposizioni su ogni media, una vera e propria icona pop quasi al pari del suo acerrimo nemico.
La rivalità tra Batman e Joker è stata al centro di migliaia di storie a fumetti e non, fondata da una dicotomia quasi proverbiale che li caratterizza (fino a farli toccare, come esempio massimo, in The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland) e che non può scindere l’uno dall’altro – nonostante il Cavaliere Oscuro abbia un parco nemici tra i più ampi, bizzarri ed affascinanti del parterre supereroistico tutto.
Eppure, Joker è stato capace (anche grazie all’abilità di chi l’ha scritto e, portandolo ad un pubblico più vasto attraverso il cinema) di camminare sulle proprie gambe ed entrare nell’immaginario collettivo come personaggio tridimensionale ed a sé stante. Ecco, dunque, che non sorprende la scelta di DC Comics – probabilmente per sfruttare anche l’onda d’urto di un certo titolo che è in sala in questo periodo – di rendere proprio Joker il protagonista dell’iniziativa editoriale più sentita degli ultimi anni, il Batman Day.
Come ben sappiamo, da una decina d’anni, il Batman Day ricorre il terzo sabato di settembre e le iniziative vòlte a festeggiare un’icona ormai tanto popolare si sprecano, in ogni campo. Per il 2024, DC Comics ha deciso di chiamare in causa ben 12 team creativi differenti, ognuno proveniente da 12 paesi del globo per realizzare – sull’onda lunga del successo del 2021 – un’antologia di storie con protagonista il Principe Pagliaccio del Crimine. Ecco, dunque, in contemporanea mondiale – e in Italia, grazie a Panini Comics – “Joker: Il Mondo“.
Joker: Il Mondo – Incarnare il Caos, sviluppare un Franchising
Com’è percepito alle diverse latitudini del mondo il Joker? È davvero considerato un “villain”? O la sua anima divergente, il suo stile dandy-punk e la sua intrinseca entropia clownesca possono “fare il giro” e diventare degli esempi ispiratori? Joker: Il Mondo, attraverso le penne, le matite e i colori dei team creativi, vuole provare a dare una risposta proponendo, in 12 storie differenti (ma non del tutto slegate tra loro) una personalissima interpretazione del Principe Pagliaccio del Crimine.
Come per il precedente volume dedicato al Cavaliere Oscuro, anche Joker: Il Mondo propone una raccolta antologica di storie nelle quali gli autori si confrontano ed offrono ai lettori una visione del criminale. Si comincia con il consolidatissimo duo Geoff Johns – Jason Fabok (già dietro Tre Joker) e il racconto dall’emblematico titolo “L’epilogo è il prologo”, che in sole 6 pagine dà subito la direzione artistica della raccolta.
La storia di Johns e Fabok (autore delle cover ufficiale del volume) propone un interessante – ma forse abusato, a maggior ragione dopo il recentissimo sequel di Joker – cortocircuito dalla forte tensione che testimonia la potenza e la spietatezza del personaggio. Il character design, tra il classico e il moderno, di Fabok ci accolgono nel “classico” universo narrativo supereroistico prima di aprirci le porte di altri 11 paesi del mondo.
Si va, dunque, in Spagna, Germania, Italia, Brasile, Messico, Repubblica Ceca, Turchia, Corea del Sud, Argentina, Camerun, Polonia: tutte le avventure, del presente ma anche del passato, sono connesse da un file rouge che vuole mostrare quanto il Joker, direttamente o indirettamente, abbia colpito il Paese in cui sono ambientate. Gli autori si sbizzarriscono, coniugando la mitologia del personaggio, con una rappresentazione generale sempre puntuale e rispettosa, a quella locale inserendo il Pagliaccio di Gotham – o chi per lui – in un avvenimento storico ben preciso, in un’ambientazione caratteristica o, addirittura, inserendolo nelle pieghe del folklore locale.
Così ritroviamo il Joker pronto a diffondere il caos in Spagna e in Germania, in Messico, in Brasile e in Polonia, farsi miccia e giustiziere dei moti studenteschi sessantottini del nostro Paese, addirittura ispirare o deviare dalla retta via giovani cechi, argentini, camerunensi e un poliziotto coreano, fino a prendersi gioco di nobili signori dell’occidente al tempo della Turchia ottomana.
Ne Il Mondo, riusciamo a conoscere, seppur in poche pagine, alcune tradizioni locali, mete turistiche, appuntamenti annuali, attraverso le azioni, la follia e l’entropia portata dal protagonista, grazie ad una forte componente autoctona che impregna le sceneggiature. Le storie, come scritto anche in apertura, sono autoconclusive ma alcune di esse sembrano essere collegate sommessamente da un desiderio del Joker: creare un franchising. Il messaggio si fa, dunque, metanarrativo: se da una parte il Principe Pagliaccio vorrebbe “piazzare” sulla plancia del suo personalissimo Risiko un proprio adepto, la lettura del volume fa realtà quello stesso desiderio, dando complessivamente un’idea di come sarebbe il mondo se ci fosse – o se ci fosse stato – davvero un Joker in ogni Stato.
Se il canovaccio delle storie è piuttosto classico ma senza mancare di soluzioni narrative efficaci, il vero fiore all’occhiello del volume è il comparto grafico: è lo straordinario lavoro alle tavole degli artisti coinvolti a regalare un’esperienza di lettura validissima. Le tecniche, i tratti, le costruzioni delle tavole sono differenti l’una dall’altra, con ogni episodio che, per quanto concerne i disegni, ha qualche particolarità che lo esalta agli occhi.
Joker: Il Mondo riesce nell’intento di celebrare un personaggio, a suo modo, altrettanto iconico come Batman, capace di essere caoticamente affascinante ed entropicamente anarchico. Forse la soluzione antologica, in questo secondo appuntamento, non è risultata particolarmente fresca come per Batman ma, certamente, il dittico di volumi non può certo mancare sugli scaffali degli appassionati del Cavaliere Oscuro e del Pagliaccio Principe del Crimine.