Abbiamo visto in anteprima “The Substance“, opera seconda della regista francese Coralie Fargeat. “The Substance” è un body horror dove spiccano la bellezza e la performance attoriale di Demi Moore e Margaret Qualley. È un film che parla della caducità della bellezza estetica, dell’accettazione dello scorrere ineluttabile del tempo, dello star system cinico e spietato. “The Substance” ci ha disturbato e conquistato. È Un film che, crediamo, farà molto parlare di se. Queste sono le nostre impressioni rigorosamente no spoiler
Coralie Fargeat, una cineasta coraggiosa
Coralie Fargeat, cineasta francese di 48 anni, è approdata nel mondo del cinema che conta con la forza dirompente di un elefante dentro una cristalleria. Il debutto dietro la macchina da presa è arrivato nel 2017 con “Revenge“, un’opera prima che riesuma il rape and revenge, un genere che andava parecchio di moda durante gli anni settanta. “Revenge” narra in maniera brutale la storia di Jen, una ragazza (Matilda Lutz) intrappolata in una relazione tossica e segreta con un milionario francese.
Durante un weekend di relax e sesso la ragazza viene violentata da un gruppo di amici del suo amante. Da questo momento inizia, in un caleidoscopio di sequenze gore, il sanguinario percorso di vendetta della ragazza. “Revenge” è un film forte, coraggio, disturbante. Nonostante la distribuzione molto limitata nelle sale cinematografiche, e qualche apparizione in festival minori, la pellicola ottiene il giusto riconoscimento di critica e pubblico. Un successo che accompagna il movimento femminista Me Too che comincia a svilupparsi proprio nell’anno di uscita di questa pellicola.
L’opera prima della Fargeat condivide con quel movimento la forte carica di denuncia delle molestie sessuali che subiscono le donne, sopratutto se queste si trovano in una posizione sociale più debole rispetto a chi perpetra la violenza.
Da quella prima fulminante pellicola passa un lasso di tempo considerevole senza che si abbia più traccia di Coralie Fargeat. Bisogna fare un balzo di sette anni per arrivare ai nostri giorni e accogliere l’uscita di “The Substance“, uno dei film più attesi di questo mese e altra opera destinata a lasciare un segno tangibile sulla nostra coscienza.
Dal “rape and revenge” al body horror
“The Substance” racconta la storia di Elizabeth (Demi Moore), una ex star di Hollywood nella fase discendente della sua carriera. La donna viene licenziata dal suo mattiniero programma di aerobica in quanto il suo aspetto – che è quello di una cinquantenne che risulterebbe attraente per la gran parte degli uomini dotati di un minimo di gusto estetico – non risponde più agli standard di bellezza inarrivabili che impone lo star system. Nell’impossibilità di accettare questa nuova condizione, Elizabeth decide di sperimentare una terapia miracolosa che la permette di “sdoppiarsi” nella versione di se stessa più giovane e, esteticamente, irresistibile.
Dalla costola di Elizabeth (o forse dovremmo dire dalla spina dorsale…) nasce quindi Sue (Margaret Qualley), una ragazza di 30 anni più giovane e di una bellezza mozzafiato. Le regole del gioco sono tanto semplici quanto chiare: per garantire la coesistenza tra le due versioni della stessa donna (chi commissiona la terapia ripete come un mantra lo slogan “tu sei una“) è indispensabile che i due corpi prendano vita a settimane alterne. Quando il corpo di una è in “attività”, l’altro deve cadere in un profondo sonno catatonico. Rompere questo equilibrio potrebbe avere delle conseguenze catastrofiche per la salute dell’una o dell’altra.
Elizabeth e Sue: due facce della stessa medaglia
Elizabeth e Sue rappresentano le due facce della stessa medaglia. L’equilibrio raccomandato dalla terapia è destinato a rompersi in brevissimo tempo. Quando la volontà di Sue – alimentato dal desiderio profondo di Elizabeth di riappropriarsi di una giovinezza e del successo che gli sta sfuggendo di mano – prende il sopravvento, osserviamo l’evolversi di un perverso gioco di specchi riflessi. Un passo a due torbido che strizza l’occhio a “Il Ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde.
Coralie Fargeat prosegue sulla linea tracciata con “Revenge”. “The Substance” riprende le tematiche femministe e di denuncia senza rinunciare alla forma e ad uno stile fortemente disturbante. Come Jen (personaggio protagonista di “Revenge”) rinasce dalla morte per compiere il suo atto di vendetta, Elizabeth in “The Substance” compie una sorte di reincarnazione da parto indotto per tornare al centro della scena. Sotto accusa è lo show business, un’ industria governata da figure maschili viscide, che si muovono in un contesto sociale che promuove standard di bellezza irraggiungibili.
I social in tutto questo svolgono la parte da leone facendo da cassa di risonanza a determinate aspettative. Senza inutili orpelli, la rappresentazione dei manager televisivi perennemente arrapati che decidono le carriere di queste star è sostenuta dall’interpretazione magnifica,di Dennis Quaid . Quaid incarna il prototipo del burattinaio da circo di cartapesta e ne fa un’immagine maschilista disturbante. L’incedere sui primi piani inquietanti sul volto sudato e sorridente, incursioni nella bocca nell’atto di in ingurgitare piatti esotici. Tutti espedienti finalizzati ad abbattere la distanza intima e il pudore, a farne del maschio un ritratto disgustoso.
Un body horror premiato a Cannes
Il primo grande merito che da ascrivere alla cineasta francese è stato quello di aver avuto coraggio nel veicolare determinati messaggi cercando forme e generi cinematografici di nicchia. Il body horror è decisamente un sotto-genere per pochissimi, ma il grande traguardo raggiunto dalla Fargeat è stato quello di imporlo e portarlo al successo in una kermesse come il Festival di Cannes. Nell’ultima edizione della rassegna francese, anticamera della notte degli Oscar, “The Substance” è stato premiato nella categoria “Migliore Sceneggiatura“.
Il grande ritorno di Demi Moore
Il secondo grande merito è stato quello di riportare sotto i riflettori Demi Moore. L’attrice statunitense è stata icona di bellezza audace e sex symbol degli anni 90. Coralie Fargeat gli restituisce la dignità di grande attrice regalandogli un ruolo da protagonista che sembra raccontare la sua parabola artistica. In una parte che sembra scritta su misura per lei, la Moore si mette letteralmente a nudo, mostrando le imperfezioni del tempo che scorre inclemente.
L’attrice americana realizza quella che è l’interpretazione della vita. Una performance attoriale che potrebbe riservargli un posto in prima fila nella prossima edizione degli Academy Awards. In contrapposizione alla diva di ieri si erge la diva del domani. Margaret Qualley sfoggia un corpo statuario e capacità attoriali che la pongono come una delle star del prossimo futuro. Il confronto con Demi Moore in “The Subastance” è però inclemente a favore dell’attrice sessantaduenne, sia per intensità che partecipazione emotiva. Demi Moore è la vera mattatrice di tutta la pellicola.
Suggestioni horror ispirate da grandi cineasti
Se parliamo di body horror non possiamo citare David Cronemberg. In “The Substance” troverete molto del regista di Toronto ma anche la forte contaminazione delle atmosfere lynchiane di “Eraserhead – La mente che cancella” (1977). In generale “The Substance” è un vero contenitore di suggestioni horror e thriller che derivano dai grandi cineasti del passato. Per gli amanti del genere “The Substance” è un vero piacere per gli occhi.
“The Substance” è un film che ci ha conquistato. È una pellicola fortemente femminista, un’opera altamente simbolica che sfrutta un genere di nicchia come quello del body horror per veicolare un messaggio di dura condanna allo star system e ad una società che si misura con standard di bellezza inarrivabili. Ci sono pochi film che si elevano a pellicola assolutamente imperdibile. Tipicamente, in una stagione cinematografica, si contano sulle dita di una mano. Per il 2024, uno di questi film è sicuramente “The Substance”.
“The Substance” è in sala a partire dal 30 ottobre, distribuito da I Wonder Pictures. Potete vederlo in anteprima esclusiva solo in alcune sale selezionate venerdì 25 ottobre.
The Substance
Demi Moore: Elisabeth Sparkle
Margaret Qualley: Sue
Dennis Quaid: Harvey