Arcane stagione 2 – Racconto di due sorelle

La seconda stagione di Arcane, appena arrivata su Netflix, conferma e ribadisce una cosa fondamentale: ci troviamo di fronte a un prodotto di una qualità impressionante, decisamente fuori dal comune. Ve ne parliamo in questa recensione, ovviamente senza spoiler

recensione arcane stagione 2

Racconto di Due Sorelle.
“Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l’epoca della fede e l’epoca dell’incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l’inverno della disperazione”
Spero che Charles Dickes mi perdoni, ma l’incipit di quel suo romanzo penso racchiuda l’essenza di ARCANE, ben più di tante altre parole potrei sprecare io adesso nel recensire questa seconda e ultima stagione della serie targata Riot Games e Fortiche Studio, e distribuita da Netflix ai quattro angoli del globo.
Anzi, basterebbe solo chiamarlo col suo nome: Epilogo.
Nell’arco di 18 episodi, divisi a metà da un’attesa durata tre anni, si è finalmente conclusa la storia di VI e Jinx, due sorelle, due personaggi che hanno saputo conquistarsi il pubblico con un carisma disarmante, permettendo a Riot Games di dimostrare che dietro la loro hit “League of Legends” si nasconde una lore talmente ricca da generare narrazioni di assoluto e ampio respiro, in grado di arrivare anche oltre il pubblico dei giocatori sino a quello più adulto e smaliziato, portando nuova eccellenza al genere e al mezzo espressivo.
Arcane Season 2
Al team di Fortiche Studio di “farsi un nome”, grazie alla vetrina offerta da Netflix per il loro lavoro, mostrando quello che i titoli di testa chiamano espressamente “Fortiche Visual Style”, un’impronta stilistica elegante, d’impatto e spettacolo artistico (ormai possiamo anche dire immediatamente riconoscibile), a firma di Pascal Charrue e Jérôme Combe.
Eppure, quando in quel Novembre 2021, “Arcane” fece il suo debutto sulla piattaforma, nonostante una buona promozione, i dubbi erano tanti, soprattutto da parte di chi “L.O.L.” manco sapeva cosa fosse, e quanto appeal potesse esserci in un racconto ambientato in quel di Runeterra, con le sue leggende, le sue regole, i suoi principi fondanti.
Il pericolo era quello di un titolo “For Fans Only“, un evento in tre weekend destinato a diventare di culto solo per una ristretta cerchia di appassionati. Eppure.
Sarebbero bastati i primi episodi, quella tripletta che ci mostrava l’incipit della storia delle due protagoniste a scatenare un entusiasmo incontenibile sui social, la condivisione, il passaparola, e trasformare “Arcane” nel fenomeno animato che merita di essere.
Arcane Season 2 Acts I & II Review: Better Than Ever
A colpire in primis il già citato “Fortiche Visual Style”, quest’unione di pennello e CGI, di disegno a mano e movimento tecnico, sfondi lussureggianti ed affascinanti, effetti visivi e stilistici che cambiano di continuo per meglio adattarsi all’emozione della scena, una costante ricerca di eleganza, di una delicatezza nel tratto che sa esplodere di pura potenza, come quella di un guantone meccanico tirato in pieno viso con inusitata forza.
Qualcosa di incantevole, di bellissimo, racchiuso di volta in volta in 40 minuti, a rendere, anche nella durata, quell’esperienza di visione qualcosa di diverso, di maturo, di ricercato e cesellato, con un team di assoluti professionisti al lavoro su ogni frame.
A seguire, il worldbuilding, nel costruire, presentare e rendere accessibili le Due Città, perchè questo è anche il “Racconto di Due Città” in fondo, ovvero Piltover, avanzata, lucida, lussuosa e signorile, a cui fa da contraltare Zaun, sotterranea, sporca, in una parola viva.
Ed infine, la cosa più importante, quella fondamentale, quella che sovrasta la lore, quella che punta dritta al cuore superando anche l’impatto degli occhi: i personaggi.
Arcane: League of Legends Season 2, Act I Review - Netflix's Exceptional  Animated Series Promises To Satisfy
Intorno a VI e Jinx, che lungo le nove puntate vediamo crescere, cambiare, cedere al dolore e trovare piccole gioie, soffrire, lottare, sudare e piangere, sino a diventare adulte, c’è tutta una ramificazione di caratteri, di storie personali, di amicizie e rivalità che si intrecciano, si acuiscono, si inaspriscono sino al punto di rottura, sempre camminando su confini morali, politici e, potremmo dire, filosofici, tra arcano e tecnologico.
Ci sono rotelle che girano, ingranaggi che si mettono in moto, poteri che trascendono l’umano, vapore che si mischia all’utopico, mentre “Tutti vogliono essere il mio Nemico”, cantano gli Imagine Dragons, in quella hit, istantanea anch’essa, sui titoli di testa.

9 episodi, che hanno saputo parlare a chi apprezza l’animazione come genere, ma che fino al giorno prima a malapena sapeva dire cosa potesse essere “Runeterra”, insomma, un mezzo miracolo in chiave televisiva, proposto su una piattaforma di diffusione mondiale.
La ricetta perfetta per far esplodere una rivoluzione.
Arcane: Season 2 review: 'Go-for-broke ambition'

Arcane – Con la stagione 2 il racconto è compiuto

Episodi che oggi diventano 18, presentando un racconto compiuto, come confermato di recente dallo stesso Marc Merrill, il co-fondatore di Riot, che ha voluto smentire le insistenti voci diffuse sul web dal buon vecchio clickbaiting, dopo un report condiviso da Variety riguardo al budget, che in realtà le stagioni erano cinque e che chissà chi ha voluto chiudere prima (con quel solito tormentone ormai caro ai social, che vede in Netflix il “nemico”).
“Arcane” è, in buona sostanza, sempre stata una narrazione sviluppata lungo due stagioni, il team di Fortiche ha sempre lavorato in questo senso, tenendo fede al racconto e non al budget generale, messo sul tavolo da Riot in primis per sviluppare questa branca del suo franchise, per vedere sin dove e come rendere spendibile ciò che sinora erano concetti declinati in parole, trasformandolo in tanti altri medium, come l’animazione, appunto.
“Arcane” è una storia che si è conclusa, ma non sarà l’unica carta di questo mazzo. Altre sono già in sviluppo, visto il buon responso, e le occasioni per emozionarci ancora, con nuovi personaggi e nuovi scorci di Runeterra, non mancheranno, così come di rimanere ammirati.
Questa la promessa, sinora mantenuta.
Perchè “Arcane” è soprattutto questo, Emozione, scandita lungo episodi, racchiusi in archi, divisi in cicli, il tutto per scrivere un enorme romanzo di formazione su schermo, al punto che più che stagioni, è in effetti più calzante il termine “Volumi”.
Arcane Season 2 review - luxurious animation returns with lavish angst and  melodrama | Eurogamer.net
Tre anni fa, abbiamo visto le due protagoniste crescere, di tre tacche in tre tacche, tra un dolore e una perdita, tra un amore tormentato e una sofferenza che è come un grilletto in attesa di essere premuto, mentre tutto intorno a loro cambiava, mentre inganni, macchinazioni e sotterfugi e tradimenti veniamo messi in atto o progettati in narrazioni parallele, che servivano a tessere una tela intorno a quel ragno ingordo che è il pubblico.
Mentre macchinari venivano costruiti, vite spezzate e scoperte eclatanti posizionate sulla mappa, per esplodere in un finale che lasciava la dannata voglia di continuare a “leggere”, del secondo volume, per sapere come tutto si sarebbe sviluppato, evoluto, ribaltato ed in qualche maniera, anche circolare, risolto.
Coi suoi buoni che tanto buoni non sono, coi suoi cattivi per cui ti ritrovi a tifare, con le sue psicologie, i suoi messaggi, i sottintesi e ciò che viene chiaramente detto, con le sue strette al cuore e gli occhi lucidi, con le sue passioni e i suoi sorrisi, tra “pasticcini” e ultimi balli.
Con le sue tematiche universali, perchè in fondo ogni racconto, quando è ben scritto, sa come suonare tutte le classiche corde per creare una sinfonia nuova, ma sempre lì andiamo a parare: genitori e figli, cadute e perdono, seconde possibilità e redenzioni attraverso gli occhi di una bambina che senza parlare dice tutto quello che deve dire.
Magari la piccola Isha a molti sarà sembrata solo un mero escamotage narrativo, eppure quanto ha saputo essere dannatamente efficace quando si è arrivati al punto.
E poco importa se ad una certa, la corposa lore di “League of Legends” ha bussato alla porta e qualche dettaglio generale si è perso in una sorta di enciclopedia di fatti da recuperare sul web per i non esperti del canone.
Arcane Season 2 Episode 2 Review
La maturità di “Arcane” ha saputo parare il colpo, i suoi dialoghi, le espressioni sul volto dei personaggi, le giuste frasi e lacrime posizionate un attimo prima dei titoli di coda, erano quelle le informazioni che davvero serviva avere, quelle che garantivano il climax, che ci hanno portati all’ultimo episodio.
Così, per una volta ancora, gli schizzi di vernice si sono uniti a quelli di sangue, a denti stretti, cuori accesi e desiderio di vedere i buoni trionfare sui cattivi, perchè ad un certo punto, i buoni hanno deciso di esserlo nonostante tutto, e i cattivi si sono finalmente levati la maschera mostrando il loro vero volto. Non importa su quale piano dell’esistenza.
Se il primo “Volume” era una storia di origini, che saltava di anni, nel secondo si arriva al momento storico fatidico, trascorrono talvolta dei semplici giorni, ora dei mesi, scanditi da sequenze dove alla musica si unisce la capacità di sintesi delle immagini, di volta in volta stilose e stilizzate, accompagnamento del giusto spartito, in barba ad ogni asettico spiegone d’ordinanza.
Lo so, lo so, ok? La sto facendo troppo poetica, dovrei essere un poco più obiettivo e “freddo”, snocciolare dettagli tecnici, mettermi il monocolo e sollevare in aria un metaforico bicchiere da sommelier per evidenziare pregi e difetti di questi 9 ultimi episodi.
Dovrei tirare le somme, ma “Arcane” è stata un’equazione che ha avuto come primo, ma non unico, risultato quello di dare prova tangibile dell’infinito potenziale dell’animazione, di quanto si possa spingere per creare autentica Arte, per raccontare storie con una gravitas che una serie con attori in carne e ossa non riuscirebbe a fare con altrettanta efficacia.
Arcane: League of Legends Season 2 - Act II Review - Personal Story Takes  Arcane Into An Unmissable Act III
E non parlo solo delle mirabolanti sequenze d’azione, coreografate con una perfezione tale da spingerti a tornare indietro col telecomando e riguardare certe scene ancora e ancora per coglierne ogni passaggio, fotogramma per fotogramma (una cosa che mette “Arcane” sullo stesso piano di eccellenza tecnica degli “Spider-Verse”, e non solo per la presenza di Hailee Steinfeld nel cast di doppiatori originali).
Intendo proprio i personaggi, la regia degli stessi, quelle espressioni modellate con un semplice colpo di matita, e un movimento del pennello a dargli profondità.
Personaggi che “recitano” dialoghi a cui si è prestata attenzione, per una storia che ci ha portato dove doveva portarci, alla parola “Fine” poco prima del nero.
Jinx e Vi sono arrivate per restare, non in anni, stagioni, volumi o come li volete chiamare, sino a diventare una macchia indistinta nel panorama televisivo, ma per un singolo, doppio BANG! che ci ha aperto un buco nel petto e uno nella memoria in cui albergheranno a lungo.
Ed in fondo, queste righe dovrei scriverle non per chi “Arcane” l’ha vista, l’ha conosciuta, spero amata sino all’ultimo episodio (o anche odiata: ogni finale di qualcosa di così potente avrà sempre dalla sua quella maledizione per cui sarà impossibile che possa universalmente piacere a tutti): voi il viaggio lo avete compiuto, a ‘sto punto di che dovrei convincervi?
Perciò, la chiusura la dedico invece a chi questa passeggiata per le strade di Piltover e Zaun non l’ha ancora iniziata, che magari l’ha messa in lista, ma poi la vita l’ha portato a guardare altro, incurante della massa adorante dall’altra parte della tastiera del computer.
Arcane: Season 2 Part 2' Netflix Review: Stream It Or Skip It?
18 tappe tutte disponibili, tutte accessibili, tutte da guardare d’un fiato, senza eoni ad attendere: c’è un inizio, uno svolgimento, una fine. In mezzo, qualcosa che non vi lascerà indifferenti, è quasi impossibile accada, che non vi scateni una qualsiasi reazione. Positiva o negativa che sia, ma “Arcane” vive proprio di questo impatto straordinario.
In futuro, un domani, altre storie di Runeterra arriveranno e ci ritroveremo qui, intorno al fuoco e sotto un cielo stellato, per ascoltarle e trarne nuove lezioni, sentimenti e stupori, pronti a giudicare Riot e Fortiche in base a quanto sapranno replicare il miracolo o spingersi verso territori ancora da esplorare, inediti ed in attesa di essere dipinti.
Ma stanotte, magari l’avete già sentita, magari volete riascoltarla daccapo, magari invece volete scoprirla per la prima volta, c’è la storia di due sorelle…
I loro nomi? Violet e Powder…
Arcane: guida ai personaggi di LoL presenti nella serie

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