Nelle giornate dal 2 al 4 dicembre Solo Leveling -ReAwakening- sarà nelle sale italiane per far conoscere la storia di Jinwoo a un pubblico sempre più interessato agli anime, o per dare un assaggio dei nuovi episodi della seconda stagione agli appassionati della serie principale. Noi di Meganerd l’abbiamo visto in anteprima e siamo qui per dirvi cosa ne pensiamo.
Solo Leveling, conosciuto anche come Ore dake Level Up na Ken, è uno dei titoli del momento, che porta con sé un primato non da poco: si tratta del webtoon coreano più venduto. La Corea del Sud non pare averci conquistato solo con il K-pop, ma anche con delle opere che hanno raggiunto un grande successo in ogni dove soprattutto grazie all’adattamento animato delle stesse, basti pensare non solamente al titolo che stiamo trattando, ma a Tower of God e The God of Highschool.
Con Solo Leveling -ReAwakening- si cerca di fare un passo ulteriore: fare conoscere la storia del protagonista, Jinwoo, a un pubblico più ampio e attrarre a sé gli appassionati della prima stagione. Infatti, la pellicola, si propone di riassumere in meno di due ore i tredici episodi andati in onda e di svelare cosa ci aspetta nei primi due della seconda stagione dell’anime.
Solitamente, il mio approccio, quando vado al cinema per questi film evento è quello di aver guardato la serie principale per dare un giudizio che si basi soprattutto sulla fedeltà all’originale. Questa volta ho voluto fare un esperimento e mettermi nei panni di chi non ha guardato la prima stagione dell’anime e vedere cosa è in grado di offrirmi la pellicola di questo chiacchieratissimo anime.
Ovviamente, da grande appassionata del mondo nipponico, non sono completamente a digiuno circa gli elementi base della trama, per farlo avrei dovuto vivere con la testa sotto la sabbia, ma vi assicuro che non sapevo altro, perciò quello che vi dirò sarà assolutamente sincero (e brutale, se serve), come sempre.
Solo Leveling – Da sfigatello a…modello
Solo Leveling ci narra la storia di Sung Jinwoo, un ragazzo gracilino che vive all’interno di un mondo nel quale da più di un decennio è apparso un percorso chiamato “gate” che collega questo mondo a un’altra dimensione piena di mostri. In seguito a questo evento, alcune persone si sono “risvegliate” e hanno sviluppato dei poteri sovraumani: gli hunter (o cacciatori). Questi ultimi utilizzano le nuove abilità per conquistare i dungeon all’interno del cancello per guadagnarsi da vivere, così come fa il nostro protagonista.
Jinwoo, però, è talmente debole che persino la pernacchia di un goblin potrebbe essergli fatale e questo fa sì che tutti lo conoscano come l’arma più debole dell’umanità. Un giorno, però, mentre si trova all’interno di un dungeon doppio, a un passo dalla morte, abbandonato dai membri del suo party, il misterioso sistema apre una finestra di dialogo con lui e accettando la missione il ragazzo subisce un secondo risveglio, che gli permette di essere l’unica persona in grado di salire di livello. Infatti, le abilità acquisite al momento della comparsa del primo gate sono permanenti, e nessuno è mai stato in grado di poter cambiare la propria classe.
Jinwoo, essendo un grado E, si trova in fondo alla catena alimentare degli hunter, ma nonostante questo ha sempre combattuto per mantenere la sorella e pagare le spese mediche della sorella malata. Con il suo secondo risveglio, ecco che misteriosamente riesce a diventare sempre più forte e ianche il suo aspetto subisce un repentino cambiamento, che da sfigatello trasandato lo trasforma in una sorta di idol coreano, l’uomo perfetto per ogni donna sulla faccia della terra. Questa sua metamorfosi così veloce non mi ha convinto.
Va bene che la nuova forza acquisita fa tanto, ma tutta quella sicurezza in sé stesso e la strafottenza dimostrata nel giro di niente mi è sembrata eccessiva.
Viva il doppiaggio italiano
Devo dirlo e vorrei urlarlo: Viva il doppiaggio italiano. Una delle note positive di questo film è stata sicuramente la voce del protagonista, scelta benissimo e azzeccata per Jinwoo: il nostro buon Federico Campaiola. Durante il film avrete modo di apprezzare le tantissime sfumature che è in grado di infondere, rendendo ogni suo personaggio tridimensionale, vero, affascinante. Ed è in questi momenti che sono felice di andare al cinema e vedere qualcosa di doppiato in italiano, perché si sente la qualità dei nostri artisti, il cuore che ci mettono in quello che fanno.
Sono una che preferisce solitamente guardare in originale con i sottotitoli, ma spesso cerco di vedere entrambe le versioni perché ho imparato, con il tempo, che non si possono fare paragoni tra doppiaggi di paesi tanto diversi. Ci sono inflessioni e persino suoni che esistono in una lingua e nell’altra no, e perciò…a cosa dare peso, da spettatore per capire cosa ci piace? L’emozione. E Federico Campaiola è uno che ti entra dentro quando dà voce a un personaggio, e mi ha fatto adorare le quasi due ore in sala. Un piacere per le orecchie, il cuore, l’anima di appassionata del doppiaggio.
Oltre lui, mi è parso di sentire il doppiatore di All For One (My Hero Academia), Luca Ghinone, l’allenatore Ukai in Haikyu!! Amo la sua voce, soprattutto quando la usa per interpretare personaggi malvagi o incattiviti dalla vita. Il brivido che riesce a darmi è qualcosa di incredibile, anche quando lo sento per poco più di un minuto, come in questo film.
Leggere alla velocità della luce
Un difetto abbastanza consistente, secondo me, di Solo Leveling -Reawakening- è stata la totale assenza dei sottotitoli quando appaiono le finestre di dialogo con il Sistema. Essendo in inglese, già questa potrebbe essere una difficoltà per alcuni spettatori, in più scorrono talmente veloci che spesso non si riesce a leggerne che la metà. E posso assicurarvi che sono una lettrice decisamente rapida. La cosa mi ha infastidito davvero molto, a casa avrei stoppato e mandato indietro diverse volte.
Se questo era già un difetto presente nella serie principale, non lo so, ma per un film che va sul grande schermo e sul quale noi spettatori non abbiamo potere di manovra, avrei scelto di rallentare di poco le sequenze e rendere disponibili i sottotitoli nella nostra lingua.
Insomma, animazioni ottime, doppiaggio stupendo, storia che si lascia guardare, ma poi arriva un dettaglio che un po’ ti rovina la visione e ti innervosisce persino un po’. Soprattutto perché il Sistema è uno dei misteri della storia: chi si cela dietro di lui? Chi assegna a Jinwoo le missioni che lo fanno salire di livello? E non poter leggere il contenuto completo dei messaggi non è molto stimolante.
Un assaggio della seconda stagione
La visione dei primi due episodi della stagione 2 di Solo Leveling è stata molto interessante. Ho trovato molto bello e intelligente riprendere esattamente da dove ci eravamo lasciati: i colloqui scolastici della sorella di Jinwoo. Da un evento così banale si passa poi al momento di azione forse più coinvolgente della pellicola, che vede il nostro protagonista e altri nove hunter (e aspiranti tali) finire risucchiati in un gate rosso, nel quale nessuno dall’esterno può intervenire.
I cancelli di questo colore sono tra i più pericolosi e i cacciatori che vi si ritrovano hanno un livello davvero troppo basso per poter avere speranze. I livelli S e A si ritrovano impotenti a osservare da fuori il portale di un rosso acceso e vorticante, consapevoli che un’ora all’esterno di esso corrisponde a una settimana lì dentro. In tante ore, chi riuscirà a sopravvivere?
Solo Leveling -Reawakening-, una buona occasione per andare al cinema
Posso dirvi, onestamente come sempre, che guardare Solo Leveling -Reawakening- mi è piaciuto, ma che forse l’opera in sé non è riuscita a conquistarmi pienamente. Al mio sguardo è sembrato che la ripetizione consumasse un po’ la trama. Jinwoo continuerà a salire di livello, a diventare sempre più forte fino…a cosa? Fino a quando? Dopo poco sembra già essere arrivato parecchio in alto, e ho il timore che se non interverranno altre dinamiche decisamente più interessanti il tutto potrebbe diventare decisamente pesante.
Il film è stato confezionato bene ed è stato in grado di spiegarmi benissimo il mondo in cui vive il protagonista, le dinamiche tra gli hunter e i rapporti che li legano perciò, sotto questo punto di vista, posso dire che è stato fatto molto bene. Però vale un po’ quello che vi dissi per Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri, con la differenza qui che il riassunto è arricchito davvero dalla visione di ciò che accadrà nella seconda stagione dell’anime, e non un ridicolo assaggio.
Se avete amato la prima stagione e non potete aspettare gennaio 2025, ovviamente vi consiglio di andarci. E per chi vuole approcciarsi all’anime o a questo mondo in generale, mi sento di consigliarlo. Sicuramente passerete del tempo piacevole, comodamente seduti in poltrona, con una storia interessante tra le mani.