Gli autori e il cast di Squid Game 2 hanno tenuto un evento per la premiere a Seoul, un’occasione per parlare anche dei tumulti politici che stanno interessando il Paese.
Crescono la febbre e l’attesa per la seconda stagione di Squid Game, in arrivo su Netflix il giorno di Santo Stefano. Per l’occasione, lunedì scorso si è tenuta a Seoul una enorme conferenza-evento, a cui hanno partecipato cast e autori, sotto l’occhio vigile e inquietante della bambola Young-hee. Nella futuristica Dongdaemun Design Plaza, fan e influencer da ogni parte del mondo si sono riuniti per vedere, in anteprima, il primo episodio della seconda stagione.
Un palco importantissimo, quello per il lancio di Squid Game 2, che il regista e autore della serie, Hwang Dong-hyuk, ha utilizzato per accendere un riflettore sulla crisi politica che sta sconvolgendo il Paese, nata a partire dalla dichiarazione della legge marziale da parte del presidente Yoon Suk Yeol.
La dichiarazione è stata ritrattata nel giro di qualche ora, ma era già troppo tardi: la Corea è scesa in piazza, per Yoon è stato chiesto l’impeachment e la stabilità politica, nel mentre, è messa a dura prova.
Hwang si è detto profondamente scosso dagli eventi, e preoccupato che la stampa potesse non assistere all’evento, data la situazione nel Paese:
«C’è una profonda crisi politica, in Corea, e sono qui col cuore pesante. Il fatto che il nostro show arrivi in questo preciso momento, lo vedo come un segno del destino.»
Squid Game 2 ha infatti al proprio interno una fortissima critica sociopolitica, risposta naturale ai conflitti, alle divisioni, alle rivoluzioni e alle guerre che stanno interessando l’intero globo. Ma Hwang è andato oltre e, di fronte al mondo intero, ha preso una posizione netta, dopo essersi detto “oltraggiato in quanto cittadino coreano”:
«Dobbiamo prendere le strade. Che sia attraverso l’impeachment o le dimissioni, la persona responsabile di aver dichiarato la legge marziale deve assumersene la responsabilità. Spero si possa tornare a una condizione di stabilità, così che il popolo coreano possa godersi le festività, mentre l’anno volge a termine: meritano che questo gli venga restituito.»
Oltre all’autore di Squid Game, la maggior parte dell’industria coreana dell’entertainment ha supportato apertamente le proteste con cui la popolazione ha chiesto le dimissioni di Yoon. Venerdì scorso, oltre 2.500 esponenti celebri del settore – tra cui il regista di Parasite, il premio Oscar Bong Joon Ho, e il noto autore Park Chan-wook – hanno firmato una petizione per chiedere impeachment e arresto del presidente.
Durante la premiere, Hwang ha poi aggiunto:
«La seconda stagione evidenzia molti parallelismi con quello a cui stiamo assistendo nel mondo. E, lo dico con il cuore pesante, penso che guardare Squid Game 2 non sarà molto diverso dal guardare le notizie al telegiornale – ed è così che voglio la prendiate. […] La nostra società è diventata molto radicale, e le persone sentono che stanno sprofondando sempre di più.»
La prima stagione ha avuto un successo mai visto prima, rendendo Squid Game una delle serie più viste su Netflix a livello globale. Più di 1,65 miliardi di ore di visualizzazione accumulate da parte di più di 142 milioni di famiglie nei suoi primi 28 giorni, che le hanno assicurato il posto #1 nella Top 10 di 94 Paesi.
Questo secondo capitolo non accenna a essere da meno, ancora più alla luce delle dichiarazioni del regista. Seguirà poi un gran finale, nel 2025, che vedrà la conclusione dello scontro tra il giocatore 456 e il Front Man. E a questo punto, ci chiediamo: che mondo sarà quello che accoglierà Squid Game 3?
Fateci sapere se la prima stagione vi è piaciuta o meno, vi aspettiamo nei commenti!
Fonte: The Hollywood Reporter