La persona che mi piace non è un ragazzo diventerà un anime

Il manga La persona che mi piace non è un ragazzo di Sumiko Arai diventerà un anime. Ecco tutti i dettagli dell’annuncio.

la persona che mi piace non è un ragazzo

Nelle ultime ore Kadokawa ha confermato l’adattamento anime del manga La persona che mi piace non è un ragazzo, opera conosciuta con il titolo internazionale di The Guy She Was Interested In Wasn’t a Guy at All (in originale, Ki ni Natteru Hito ga Otoko Janakatta) di Sumiko Arai. Il gruppo Kadokawa ha condiviso in streaming un video per annunciare la notizia che vi proponiamo di seguito: 

Sumiko Arai ha lanciato La persona che mi piace non è un ragazzo come manga su Twitter (in seguito X) nell’aprile 2022 prima di serializzarla su pixiv Comic nell’aprile 2023. Kadokawa Shoten pubblica la serie in formato cartaceo e in Italia i diritti appartengono a Star Comics che a marzo 2025 dovrebbe rilasciare il 3° volume.

Il manga ha conquistato il primo premio ai Next Manga Awards 2023 nella categoria “Web Manga”. La serie si è successivamente classificata al secondo posto tra i migliori manga per lettrici donne nell’edizione 2024 di Kono Manga ga Sugoi di Takarajimasha. La persona che mi piace non è un ragazzo rientra nel genere yuri o girl’s love (genere che racconta di forti connessioni emotive, amori romantici e desiderio fisico tra donne).

La persona che mi piace non è un ragazzo

La trama di La persona che mi piace non è un ragazzo:

La liceale alla moda e ottimista Aya Osawa si innamora perdutamente di un impiegato in un negozio di CD locale. Questa persona ha un’aria di mistero intorno a lui, un grande stile e un gusto musicale impeccabile. Non sa però che questo presunto impiegato maschio è in realtà la sua compagna di classe Mitsuki! Mitsuki generalmente sta per conto suo, ma dal momento che il suo posto è proprio accanto a quello di Aya, non può fare a meno di essere estremamente consapevole della cotta dell’altra. Rivelare la verità è fuori discussione per Mitsuki, ma forse avvicinarsi ad Aya non sarebbe poi così male…

Aya viene definita una gyaru, termine giapponese per indicare un trend che andava fortissimo negli anni Ottanta. Le gyaru erano (e sono) giovani ragazze che indossano capi alla moda, adorano la pelle abbronzata, portano le unghie lunghe, si tingono i capelli (spesso biondi) e utilizzano trucco appariscente. Le gyaru si dividono in una miriade di sottogeneri ma si ritrovano tutte d’accordo su alcuni punti fermi delle loro passioni: gli piace incontrarsi nelle zone alla moda delle grandi città, tra tutte Shibuya a Tokyo, dove hanno i loro posti preferiti, i grandi negozi di abbigliamento come la torre 109 (famosissimo centro commerciale di Shibuya) e altri luoghi di ritrovo come il karaoke e gli izakaya (bar-ristoranti).

State seguendo il manga? Vedrete l’anime? Fatecelo sapere nei commenti!

fonte: animenewsnetwork


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Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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