Spesso, sia su queste pagine che durante le nostre dirette Facebook, ci lamentiamo del fatto che al cinema ultimamente troviamo solo remake, sequel o filmetti leggeri di cui nessuno parlerà più tra un paio d’anni. Nessuna nuova idea, nessuna sperimentazione (almeno ad alti livelli, ovvio), nessuno che prova a scombinare le carte, per vedere se anche oggi, nel 2017, è possibile creare quelli che saranno i classici del futuro. Quei film che quando li guardi resti senza fiato, che ti fanno discutere con gli amici, che ti rimandano a casa con gli occhi pieni di meraviglie e l’anima più ricca.
Ecco a noi, che amiamo tanto i film dei supereroi (più per quello che hanno rappresentato su carta, che sul grande schermo) e altre cose sceme, questi film mancano da morire. Ultimamente non vediamo niente di nuovo sul grande schermo, ci sembra tutto un fastidiosissimo déjà-vu.
Un mezzo così potente, usato con il freno a mano, non ci si crede.
Fortunatamente c’è sempre lui, l’eccezione.
Un signore che ogni volta che ha deciso di cimentarsi con un qualsiasi tipo di genere cinematografico, ha fissato un nuovo standard qualitativo difficilmente raggiungibile.
Basti pensare a opere come Memento, Inception, Interstellar (opera amata e odiata in egual misura, ma che di certo non può assolutamente lasciare indifferenti). Oppure – per rimanere nell’ambito supereroistico a noi tanto caro – andiamo a ripescare la grandiosa trilogia dedicata al Cavaliere Oscuro. Un Batman perfetto, una storia nuova ma coerente con l’anima del personaggio.
Christopher Nolan è uno dei più grandi registi della nuova generazione, in grado di stupire sempre, alzando l’asticella dell’immaginazione sempre più in alto. Mentre la stragrande maggioranza dei suoi colleghi si rifugia in blockbuster “sicuri”, lui si getta in un film di guerra assolutamente e totalmente unico nel suo genere.
Nolan sceglie di raccontare una storia senza eroi. Un conflitto atroce senza mai far vedere il sangue. Ci mostra la morte nella sua fredda crudeltà, senza possibilità di replica. Non vedremo mai nemmeno i “cattivi”. Ci sono, sono ovunque, al punto da rendere il film in alcune fasi quasi “claustrofobico” tanto ci sentiremo accerchiati… eppure non li vedremo mai. C’è questa presenza costante per tutto il film, ma tecnicamente non ci sono. Sono nella nostra mente, perché li percepiamo, ma non sullo schermo.
In Dunkirk non vedremo nemmeno valorosi soldati compiere gesta eroiche o dire frasi a effetto che potremo ripetere con gli amici.
No.
Vedremo la paura negli occhi di ragazzi strappati alle loro vite e mandati a combattere una guerra che forse non hanno nemmeno capito.
Vedremo soldati scappare dall’inferno, desiderosi solo di tornare a casa.
Nient’altro. Il resto lo faranno delle musiche perfette, dei suoni talmente acuti da riempire delle scene vastissime, in cui non c’è altro se non la paura. Non quella che proveremo noi, ma quella – palpabile – di ogni singolo soldato che vedremo apparire sullo schermo.
Nolan si è preso un rischio enorme nel fare questo film. Sarebbe stato molto più facile farlo in un altro modo. Magari prendendo Tom Hardy e facendone il vero protagonista, con un fucile in mano a digrignare qualcosa di epico. Poteva persino prendere Kenneth Branagh e renderlo un gerarca nazista o un qualsivoglia cattivo. Poteva metterci l’immancabile storia d’amore. Invece no.
Nolan ha scelto di mettere ragazzi di passaggio, così come ce li ha consegnati la storia. Gente di cui non sappiamo nulla, non abbiamo tempo di affezionarci a nessuno in particolare. Vogliamo solo che tutta quella gente riesca a tornare a casa, perché la guerra fa paura e già solo il fatto di tornare con le proprie gambe è un qualcosa che vale la pena festeggiare.
Non ci sono eroi, non c’è nulla di epico.
Solo un film bellissimo, di cui probabilmente parleremo per anni.
Mr. Kent
2 Comments
illettorecurioso
(4 Settembre 2017 - 20:37)Sono molto curiosa di vederlo! Purtroppo è uscito in un periodo in cui sono impegnatissima. Bella recensione 🙂
MegaNerd
(4 Settembre 2017 - 20:38)Grazie mille! Appena puoi guardalo, è davvero un gran bel film