Ogni volta che Paperetta Yè Yè appare su Topolino, non riesco a trattenere un gridolino di felicità. Grazie a Ducks on the road, la ragazzina più irrequieta dell’universo dei paperi ci ha fatto compagnia per diverso tempo quest’estate, in un’atmosfera anni Sessanta che sul settimanale del Topo è diventata un tripudio di colori fluo e musica irresistibile.
Papera le cui origini tengono testa ai migliori romanzi d’appendice e ai pettegolezzi succulenti sotto il casco della parrucchiera, compare su Topolino senza (ahimè) costanza. Chissà tuttavia da cosa dipende realmente. Secondo me casca a fagiolo con il carattere tutto pepe del caschetto d’oro di Paperopoli. Paperetta Yè Yè è uno spirito libero e quando non si fa vedere per un po’, sta sicuramente inseguendo i suoi sogni che la portano a girovagare un po’ ovunque.
Paperetta è uno dei tanti vanti tutto italiano della famiglia Disney. È un dono all’universo dei paperi di Romano Scarpa e già dalla sua prima apparizione, sbaraglierà le carte sul tavolo del vecchio cilindro e anche sul nostro. Paperon de’ Paperoni non sarà per caso il nonno di Paperetta? Aspetta, aspetta. Zio Paperone ha avuto un figlio?! Vado in brodo di giuggiole ogni volta che ci penso.
Partiamo dall’unica certezza che abbiamo: Paperetta Yè Yè è la nipote della Stella del Polo, il grande amore giovanile di Zio Paperone, Doretta Doremì. Ecco spiegata l’intraprendenza della nostra papera, è tutta sua nonna. Dalla parrucchiera ho sentito che Doretta e Paperone, ai tempi del Klondike, avrebbero avuto un figlio. Se uno più uno fa sempre due, il vecchio cilindro è il nonno di Paperetta.
Nella storia d’esordio Arriva Paperetta Yè Yè del 1966, Zio Paperone non ci pensa due volte a recarsi da Doretta quando riceve una lettera da quest’ultima. Questa è una storia chiave per tre splendide papere, come abbiamo ricordato parlando di Brigitta Mc Bridge. C’è tanto materiale quanto ne serve per scrivere un anno di soap opera. Insomma, volendo farla breve, Paperone raggiunge Doretta nella casa di riposo dove trascorre le sue giornate. Quest’ultima chiede al vecchio cilindro di prendersi cura di sua nipote, Paperetta appunto, portandola con sé a Paperopoli. Lo Zione accetta e decide di organizzare una festa di benvenuto per la nipote, durante la quale s’incontreranno Brigitta e Doretta. Sarà proprio lei a cedere il passo in favore della cara Brigitta, raccomandandole di non perdere mai la speranza di conquistare Paperone. Sono l’unica a pensare che quest’intreccio sia favoloso?
Il soprannome Yè Yè calza a pennello su Paperetta. Papera con uno stile definito, adorabili ballerine alle zampe, pinocchietti blue jeans e gilet. Insomma, perfetto stile anni sessanta ultimato dal caschetto biondo a contornarle il viso. Look a parte, quello che rende Paperetta unica, è sicuramente la sua altezza, decisamente superiore alla media.
Paperetta è un adolescente fatta e finita, e come tale ribelle e incontenibile. S’impone su Qui, Quo e Qua, sopporta a fatica gli ordini e le raccomandazioni dei grandi. Un vero vulcano in fermento.
In diverse occasioni l’abbiamo vista fare la fotografa, cantare, suonare. E come dimenticare la serie Dai retta a Paperetta? In Ducks on the road (che dovete assolutamente recuperare qualora abbiate perso qualche Topolino recente), Teresa Radice e Stefano Turconi giocano abilmente con il cult della beat generation di Kerouac. Paperetta, Paperina e Archimede ci guideranno fino a Los Angeles a bordo del mitico T2 della Wolkswagen, per realizzare il sogno di Paperetta: suonare con i Rocking Ducks.
Paperetta è irresistibile, spassosa e inarrestabile. Chissà in quale angolo di mondo si nasconde quando non la vediamo apparire per un po’. Vieni a trovarci più spesso Pap, non possiamo stare così a lungo senza di te.
Dal salotto della Signora Moroboshi