In vista di Blade Runner: 2049, l’attesissimo sequel del capolavoro di Ridley Scott, abbiamo pensato fosse il caso di dedicare le nostre #PilloleNerd proprio alla prima, storica pellicola, che ha segnato indelebilmente il mondo del cinema e della fantascienza.
Blade Runner è la trasposizione cinematografica di un romanzo di Philiph K. Dick del 1968, Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?), ambientato nel 2019 in una Los Angeles assolutamente distopica, dove replicanti dalle stesse sembianze dell’uomo vengono normalmente fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle colonie extraterrestri. I replicanti ribelli, che si danno alla fuga o tornano illegalmente sulla Terra, vengono cacciati e “ritirati dal servizio” (dunque eliminati fisicamente) da agenti speciali chiamati blade runner. La trama ruota attorno al poliziotto Rick Deckard, ormai fuori servizio, che accetta un’ultima missione prima di ritirarsi: dare la caccia a un gruppo di androidi recentemente evasi che si nascondono a Los Angeles.
Ridley Scott, David Webb Peoples e il libro mai letto
Il regista del film, Ridley Scott, per realizzare Blade Runner si è basato sull’adattamento del romanzo di cui vi abbiamo parlato più in alto, scritto da Hampton Fancher (un attore che aveva rapporti molto stretti con Philiph K. Dick). La cosa curiosa è che né Scott, né David Webb Peoples (lo sceneggiatore del film) avevano mai letto una sola pagina del libro originale. Incredibilmente, durante la visione dei primi venti minuti del film, Dick rimase particolarmente sorpreso di come furono riusciti a interpretare in modo così magnifico il suo romanzo… nonostante non l’avessero mai letto! Sfortunatamente, lo scrittore non riuscì a vedere il film completo, perché morì prima della conclusione dei lavori.
Blood Runner
Non si può certo dire che Ridley Scott si fosse fatto degli amici, durante la realizzazione del film: i ritmi estenuanti delle riprese e il carattere non facile del regista fecero letteralmente andare su tutte le furie la troupe, esausta da una lavorazione davvero troppo dura. Fecero addirittura realizzare delle magliette con la scritta Blood Runner, per sottolineare il fatto che stavano davvero dando il sangue per questo film.
Ridley Scott fu licenziato
Non tutti sanno che Ridley Scott venne licenziato dalla Warner Bros. nel bel mezzo della lavorazione di Blade Runner. Il regista aveva sforato di parecchio il budget messo a disposizione dalla produzione e dunque venne allontanato. Dopo parecchie discussioni con i vertici della Warner, anche in virtù del grandissimo investimento fatto fino a quel momento, alla fine scelsero di rimettere Scott al suo posto per fargli terminare il film. Ad una condizione, però: che da quel momento in avanti in regista avrebbe seguito fedelmente tutte le direttive della produzione, senza sgarrare ulteriormente.
Il ruolo di Deckard doveva essere di Dustin Hoffman
Ebbene sì, per il ruolo di Deckard inizialmente era stato scelto Dustin Hoffman, che ovviamente inizialmente era anche interessato alla parte. Alla fine, nelle varie conversazioni con il regista e la produzione, tutte le parti convennero che la scelta non sarebbe stata la più giusta per il film, dunque si virò su Harrison Ford, ritenuto decisamente più adeguato per interpretare il personaggio.
Nel finale del film, Pris era… un uomo!
Probabilmente ricorderete il combattimento tra Deckard e Pris (la replicante interpretata da Daryl Hannah): ebbene, in molti, all’epoca, notarono che la scena era stata girata in modo piuttosto strano, con una scarsa illuminazione e un montaggio piuttosto forzato. La spiegazione è che la povera controfigura dell’attrice, esausta dopo aver fatto e rifatto la scena tantissime volte, a malapena riusciva a muoversi. Dovettero trovare di corsa una sostituta, ma riuscirono a trovare solo un uomo. Sia Scott che la produzione riuscirono però a nasconderlo bene in fase di post produzione…
Ora di corsa al cinema a vedere Blade Runner 2049, sperando che sia un gran bel film!
Mr. Kent