Abbiamo seguito in diretta la cerimonia di premiazione dei Golden Globe: ecco chi sono vincitori e vinti!
La 75° cerimonia di premiazione dei Golden Globe, assegnati da una giuria di giornalisti della stampa estera iscritti all’HFPA (Hollywood Foreing Press Association), ha luogo al Beverly Hilton Hotel, sotto la guida del comico Seth Meyers (American Dreamz, Nick & Norah), arrivato al timone della kermesse dopo la rinuncia di Tina Fey ed Ellen De Generes. Una sorta di Edizione “noir” questa, segnata dallo scandalo Weinstein (Spacey, Hoffman, Rush, Fincher, etc…) e da iniziative a sostegno delle donne – quelle del mondo dello spettacolo in primis – oggetto di molestie e violenze sessuali. Alla campagna “all-black clothing” lanciata da alcune attrici, tra cui Meryl Streep, Jessica Chastain e Kate Winslet, si somma l’iniziativa di Reese Witherspoon, che ha fatto stampare spallette unisex con la scritta “Time’s up” indossate da moltissimi esponenti del gotha hollywoodiano. Una propensione – quella di creare spettacolo anche su fatti di attualità importanti, gravi e scuotenti – a cui l’industria dei sogni non è nuova. Meyers, nel monologo iniziale, fa diversi richiami alla questione delle molestie sessuali, cercando di ironizzare sul clima da “caccia alle streghe” che sta avvolgendo Hollywood e colpendo frontalmente attori e produttori coinvolti negli scandali.
“Time’s up” è anche il motto con cui la Presidente della HFPA introduce il proprio intervento annunciando donazioni per due milioni di dollari a favore di fondazioni e consorzi che tutelano il lavoro dei giornalisti e la loro libertà di raccontare la verità. Così, perfino la tradizionale “Miss Golden Globe” viene sostituita da una più laica e progressista “Golden Globe Ambassador”, quest’anno incarnata da Simone Garcia Johnson (figlia di Dwight Johnson), come rappresentante delle donne volontarie della HFPA.
Diversi gli italiani presenti ai Golden Globe di quest’anno. Sono ben tre i registi dati in prestito a produzioni transoceaniche a brillare nella notte delle stelle che precede (di un paio di mesi) quella ancor più splendente in cui saranno assegnati i premi Oscar. Paolo Sorrentino con la serie tv “The Young Pope” ha fatto guadagnare una nomination al protagonista Jude Law; Paolo Virzì con “Ella & Jhonn – The Leisure Seeker”, ha permesso ad Helen Mirren di concorrere nella categoria miglior attrice protagonista (film commedia) mentre Luca Guadagnino – che iniziò la sua carriera dirigendo Melissa P. – ha ottenuto ben tre candidature con il suo poetico e delicato “Call me by your name”, tra cui la pregiatissima nomination per il Miglior film drammatico. E se (come sempre è stato) i Golden Globe la dicono lunga sulle prediction degli Oscar, ci sarà ancora molto da sperare, tenendo acceso il lumicino del nostro campanilismo, seppur consapevoli che neanche prodotto italiano è riuscito – anche stavolta – a superare la barriera del suono.
Cerimonia piuttosto fluida, con discorsi brevi e poche sorprese. Tra i momenti più significativi, il tributo a Kirk Douglas che, a 101 anni, insieme alla nuora Catherine Zeta Jones, sale sul palco per annunciare il vincitore del Golden Globe per la migliore sceneggiatura, e ricorda di come la sua carriera fu messa in pericolo quando si scagliò contro le liste di proscrizione e fece comunque lavorare Dalton Trumbo alla sceneggiatura di “Spartacus”.
Golden Globe alla carriera (Cecil B. DeMille) ad Oprah Winfrey, consegnato da Resee Witherspoon e accompagnato da aneddoti e racconti filtrati dalla grande capacita di Oprah, prima donna afroamericana ad essere tributata di questo riconoscimento. “”Un nuovo giorno è all’orizzonte” esclama Oprah “Time’s Up”, prendendo in mano il testimone passato di discorso in discorso, di abito nero in abito nero, a difesa delle donne di ogni provenienza, a tutela del loro diritto di autodeterminazione, contro gli abusi maschili.
Ed ecco l’elenco dei vincitori (in rosso) e le nostre previsioni (in corsivo grassetto); qualche grossa delusione c’è stata (il mancato riconoscimento a Kyle MacLachlan per la sua incredibile interpretazione in “Twin Peaks” su tutte) ma, complessivamente, è accaduto quel che ci si aspettava.
PREMI PER LA TV
Miglior attrice in una serie drammatica
• Claire Foy – The Crown
• Maggie Gyllenhaal – The Deuce – La via del porno (The Deuce)
• Katherine Langford – Tredici (13 Reasons Why)
• Elisabeth Moss – The Handmaid’s Tale
Miglior attore in una serie drammatica
• Jason Bateman – Ozark
• Sterling K. Brown – This Is Us
• Freddie Highmore – The Good Doctor
• Bob Odenkirk – Better Call Saul
• Liev Schreiber – Ray Donovan
Miglior attrice in una serie commedia o musicale
• Pamela Adlon – Better Things
• Alison Brie – GLOW
• Rachel Brosnahan – The Marvelous Mrs. Maisel
• Frankie Shaw – SMILF
Miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione
• Nicole Kidman – Big Little Lies
• Jessica Lange – Feud
• Susan Sarandon – Feud
• Reese Witherspoon – Big Little Lies
Miglior attore non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione
• David Harbour – Stranger Things
• Alfred Molina – Feud
• Alexander Skarsgård – Big Little Lies
• Christian Slater – Mr. Robot
• David Thewlis – Fargo
Migliore attrice non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione
• Laura Dern – Big Little Lies
• Ann Dowd – The Handmaid’s Tale
• Michelle Pfeiffer – The Wizard of Lies
• Shailene Woodley – Big Little Lies – Piccole grandi bugie (Big Little Lies)
Miglior attore in una mini-serie o film per la televisione
• Robert De Niro – The Wizard of Lies
• Kyle MacLachlan – Twin Peaks
• Ewan McGregor – Fargo
• Geoffrey Rush – Genius
Miglior serie commedia o musicale
• SMILF
Miglior attore in una serie commedia o musicale
• Anthony Anderson – Black-ish
• Aziz Ansari – Master of None
• Eric McCormack – Will & Grace
Miglior miniserie o film per la televisione
• Big Little Lies
• Fargo
• Feud
• Top of the Lake – Il mistero del lago (Top of the Lake)
PREMI PER IL CINEMA
• Home (Nick Jonas, Justin Tranter, e Nick Monson) – Ferdinand
• Mighty River (Raphael Saadiq, Mary J. Blige e Taura Stinson) – Mudbound
• Remember Me (Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez) – Coco
• The Star (Mariah Carey e Marc Shaiman) – Gli eroi del Natale (The Star)
• This Is Me (Pasek and Paul) – The Greatest Showman
Migliore colonna sonora originale
• Carter Burwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
• Alexandre Desplat – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Jonny Greenwood – Il filo nascosto (Phantom Thread)
• Hans Zimmer – Dunkirk
Migliore attore non protagonista
• Willem Dafoe – The Florida Project
• Armie Hammer – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
• Richard Jenkins – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Christopher Plummer – Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World)
• Sam Rockwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
Migliore attore in un film commedia o musicale
• Steve Carell – La battaglia dei sessi (Battle of the Sexes)
• Ansel Elgort – Baby Driver – Il genio della fuga (Baby Driver)
• James Franco – The Disaster Artist
• Hugh Jackman – The Greatest Showman
• Daniel Kaluuya – Scappa – Get Out (Get Out)
• Baby Boss (The Boss Baby), regia di Tom McGrath
• The Breadwinner, regia di Nora Twomey
• Coco, regia di Lee Unkrich e Adrian Molina
• Ferdinand, regia di Carlos Saldanha
• Loving Vincent, regia di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
Migliore attrice non protagonista
• Hong Chau – Downsizing – Vivere alla grande (Downsizing)
• Octavia Spencer – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Guillermo del Toro e Vanessa Taylor – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Liz Hannah e Josh Singer – The Post
• Martin McDonagh – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
• Una donna fantastica (Una mujer fantástica), regia di Sebastián Lelio • Cile
• Loveless, regia di Andrej Zvjagincev • Russia
• Oltre la notte (Aus dem Nichts), regia di Fatih Akın • Germania
• Per primo hanno ucciso mio padre (First They Killed My Father), regia di Angelina Jolie • Cambogia
• The Square, regia di Ruben Östlund • Svezia
• Guillermo del Toro – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Martin McDonagh – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
• Ridley Scott – Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World)
Migliore attrice in un film commedia o musicale
• Judi Dench – Vittoria e Abdul (Vittoria & Abdul)
• Helen Mirren – Ella & John – The Leisure Seeker (The Leisure Seeker)
• Emma Stone – La battaglia dei sessi (Battle of the Sexes)
Miglior film commedia o musicale
• The Disaster Artist, regia di James Franco
• The Greatest Showman, regia di Michael Gracey
• I, Tonya, regia di Craig Gillespie
• Lady Bird, regia di Greta Gerwig
• Scappa – Get Out (Get Out), regia di Jordan Peele
Migliore attore in un film drammatico
• Timothée Chalamet – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
• Daniel Day-Lewis – Il filo nascosto (Phantom Thread)
• Gary Oldman – L’ora più buia (Darkest Hour)
• Denzel Washington – Roman J. Israel, Esq.
Migliore attrice in un film drammatico
• Jessica Chastain – Molly’s Game
• Sally Hawkins – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Frances McDormand – Tre manifesti a Ebbing, Missouri
• Meryl Streep – The Post
• Michelle Williams – Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World)
• Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name), regia di Luca Guadagnino
• Dunkirk, regia di Christopher Nolan
• La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water), regia di Guillermo del Toro
• Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri), regia di Martin McDonagh
• The Post, regia di Steven Spielberg
Cerimonia piuttosto fluida, con discorsi brevi e poche sorprese. Tra i momenti più significativi, il tributo a Kirk Douglas che, a 101 anni, insieme alla nuora Catherine Zeta Jones, sale sul palco per annunciare il vincitore del Golden Globe per la migliore sceneggiatura, e ricorda di come la sua carriera fu messa in pericolo quando si scagliò contro le liste di proscrizione e fece comunque lavorare Dalton Trumbo alla sceneggiatura di “Spartacus”.
Golden Globe alla carriera (Cecil B. DeMille) ad Oprah Winfrey, consegnato da Resee Witherspoon e accompagnato da aneddoti e racconti filtrati dalla grande capacita di Oprah, prima donna afroamericana ad essere tributata di questo riconoscimento. “”Un nuovo giorno è all’orizzonte” esclama Oprah “Time’s Up”, prendendo in mano il testimone passato di discorso in discorso, di abito nero in abito nero, a difesa delle donne di ogni provenienza, a tutela del loro diritto di autodeterminazione, contro gli abusi maschili.