L’attore, che ha interpretato il ruolo di Luke Skywalker, avverte la Disney: “Ci sono infinite storie da raccontare, ma bisogna rallentare il ritmo di uscita dei film
Prima che Disney comprasse Lucasfilm nel 2012, il franchise di Star Wars era considerato da molti in una parabola discendente. Dopo l’acquisizione, il trend si è decisamente invertito. Oggi Star Wars si sta espandendo a vista d’occhio tra film, cartoni animati, fumetti, libri e gadget di ogni tipo.
Per quanto riguarda il filone narrativo principale, rappresentato dai film, sappiamo bene che la tabella di marcia messa in piedi dalla Disney è piuttosto sostenuta: ogni anno deve uscire un film di Star Wars, alternando la trilogia a uno spin off. Molti osservatori hanno iniziato a chiedersi se sia davvero possibile sostenere questa mole di film: è vero che la saga è amata da milioni di persone nel mondo, ma non staremo esagerando? Si rischia così di non percepirlo più come un evento…
In questo senso, colpiscono le dichiarazioni di Mark Hamill, il nostro Luke Skywalker:
Secondo me dovrebbero darsi un ritmo, perché così andiamo incontro a una saturazione. Ho detto a Disney, ‘ Davvero? A soli cinque mesi dall’uscita di Star Wars 8 esce Solo: A Star Wars Story? Non potreste almeno attendere fino a Natale?’. Però hanno già altri progetti già previsti – film Marvel e gli altri loro film, quindi la cosa è fuori dalla mia portata.
Ma gli spin off sono solo la punta dell’iceberg della produzione che Disney ha in mente per i prossimi anni: già annunciati ci sono Episodio IX (affidato di nuovo a J. J. Abrams),
che chiuderà questa terza trilogia. Poi arriveranno due nuove saghe, sempre composte da tre film ognuna, che saranno realizzate dal duo di produttori D.B. Weiss e David Benioff, a cui si deve il successo di Game of Thrones, e dal regista Rian Johnson, che ha diretto Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Un totale di sette film programmati, a cui dobbiamo aggiungere anche il probabile spin off dedicato a Obi-Wan Kenobi e la nuova serie TV live action in uscita il prossimo anno sulla piattaforma streaming della Disney.
Nonostante le opinioni dei fan più hardcore, non c’è limite alle narrazioni che si possono ambientare nella galassia lontana lontana. Anche Mark Hamill la pensa così, anche se preferirebbe un passo più lento a livello produttivo:
Non ci dovrebbe essere un limite alla storie da raccontare, visto il mondo infinito a disposizione. Con i film standalone, possono avere ciascuno la propria identità. Rogue One può essere crudo, come un film di guerra… Penso, ma non ne sono certo, che Solo sarà più divertente perché parlerà di un malandrino, un ladro, un giocatore d’azzardo, un donnaiolo e queste cose qua. Penso quindi che il vantaggio dei film standalone sia che non devono seguire la forma di una trilogia, con le premesse, gli svolgimenti e le chiusure che lasciano il pubblico in sospeso. Quindi ci sono infinite possibilità.
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