Bendis parla del futuro di Superman (spoiler)

Il passaggio di Brian Michael Bendis alla DC Comics è stato sicuramente un evento che ha scosso l’industria del fumetto USA. Lo scrittore che ha caratterizzato gli ultimi 17 anni della Marvel è ora pronto a rilanciare Superman e attraverso quest’intervista, iniziamo a scoprire come. Occhio, contiene piccoli spoiler su Action Comics n. 1000

Il ciclone Bendis è dunque arrivato su Superman: se avete già letto la sua breve storia su Action Comics n.1000 (se non lo avete fatto e non volete rovinarvi la sorpresa in attesa dell’edizione italiana, interrompete subito la lettura di questo articolo), saprete già che lo scrittore di Cleaveland ha già iniziato a sconvolgere i lettori inserendo un nuovo nemico – Rogol Zaar – che, a quanto pare, potrebbe addirittura essere la vera causa della distruzione di Krypton.

Il sito americano Newsarama ha incontrato Bendis per fare chiarezza su alcuni temi che stanno preoccupando i lettori di vecchia data: la continuity, certo, ma soprattutto Lois e Jon, ovvero la famiglia di Clark. Ecco come ha risposto lo scrittore, che fa anche un parallelo tra Superman e Spider-Man:


Superman rappresenta qualcosa che non proviamo spesso: speranza incondizionata. Quando le persone vanno avanti e pensano soltanto: possiamo fare meglio, facciamo meglio, oggi sarà il giorno più bello di sempre. Questo è ciò che Superman è.
È stato creato in un periodo in cui il mondo non poteva essere più spezzato di così. Era un periodo in cui non potevamo essere sempre aggiornati. Dovevi aspettare per sapere cosa stava succedendo sul fronte di guerra. Ora non siamo più in guerra, ma il senso di frattura e di disagio rimane ancora oggi. E mi sento davvero meglio verso il mondo quando scrivo Superman. E spero che capiti alle persone quando lo leggeranno, perché mi sembra che sia una cosa molto tranquillizzante e utile leggere di qualcuno che crede in noi e crede nei nostri migliori sforzi e nella nostra migliore natura. E scrivere a proposito di questo mi sembra una cosa buona. Spero che leggerlo sia altrettanto potente.
Ho provato la stessa cosa con Spider-Man, perché c’è qualcosa sia in quel personaggio che in Superman che ti riporta alla vita di tutti i giorni: non puoi essere un idiota perché sai che da un grande potere derivano grandi responsabilità, così come verità, giustizia e american way of life contano davvero.

Bendis ci tiene comunque a precisare che i punti di contatto tra Spidey e Supes finiscono qui: non ha intenzione di stravolgere la continuity o di ricostruirla da zero come fatto in Ultimate Spider-Man: la miniserie che lancerà il nuovo corso delle collane di Supermam – Man of Steel – andrà a incastrarsi nella storia del personaggio, anche se in effetti sembra che un piccolo, grande cambiamento già ci sia stato con l’introduzione di Rogol Zaar…

Be’, in realtà, non stiamo scuotendo la sua continuity. Riprendiamo la continuity così com’è, so che è qualcosa di cui le persone sono preoccupate, quindi mi piace sempre ribadirlo. So anche che, storicamente, la miniserie Man of Steel di John Byrne è uno dei più grandi reboot nella storia della cultura. Quindi presumono che potrebbe essere ciò che faremo, ma non è questo il caso.

La parte più importante dell’intervista è riservata al futuro di Lois e Jon: davvero Bendis vuole farli fuori? Di seguito, si torna a parlare della distruzione di Krypton.

Oh, adoro Jon e Lois! Li adoro assolutamente! E sono così entusiasta delle tonnellate di scuse su Twitter che riceverò tra qualche mese quando le persone vedranno quanto li amo e come non ucciderò Lois Lane nel modo più raccapricciante possibile solo da poter così far ridere istericamente Superman, che è ciò di cui sono accusato.

Stavo rileggendo un sacco di storie e leggendo molti saggi su Siegel e Shuster e anche molti pezzi di riflessione. C’è questa eccezionale introduzione di Ray Bradbury, credo, in Man of Steel, (la mini-serie di John Byrne), un eccellente articolo su cosa sia Superman e cosa rappresenti. Ho iniziato a pensarci davvero. Sono ebreo e, da ragazzo ebreo di Cleveland, senti tutto il tempo come Superman sia stato creato da un ragazzo ebreo di Cleveland. Quindi, ho riflettuto su questo, e l’ho confrontato a ciò che le persone pensano, ossia che la storia di Superman è la storia di Mosè. Ma io non sono di questa idea, in realtà, lui che giunge sulla Terra come il piccolo Mosè attraversa il fiume è simile, ma Superman è sfuggito a un disastro naturale. Mosè, invece, sfuggì a una piaga che veniva posta sul suo popolo.

Ciò che intendo è il concetto del sopravvissuto. Sopravvivere a un disastro naturale anziché sopravvivere a una purificazione è una situazione completamente diversa, mentalmente. E questo è qualcosa in cui, in realtà, uno degli altri personaggi, Martian Manhunter ritrova in lui all’inizio. È come se qualcuno ci avesse detto che eravamo collegati da questa tragedia, ma le nostre tragedie in realtà erano diverse, ma ora potrebbero essere simili. È un tipo diverso di tragedia e potresti non essere pronto per questo. Questa è una sfida per lo spirito di Clark, è una sfida per il suo personaggio. Ecco da dove viene. Cosa lo sfiderà nella parte più profonda del suo nucleo.

Che ne pensate delle parole di Bendis? Noi siamo piuttosto fiduciosi, dunque non ci resta che incrociare le dita e vedere dove lo scrittore di Cleaveland porterà l’Uomo d’Acciaio… da fan del personaggio, ovviamente speriamo più in alto possibile!

 

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