J-Pop riporta in Italia un vero e proprio capolavoro del fumetto orientale: Crying Freeman, di Kazuo Koike e Ryoichi Ikegami
Crying Freeman è un titolo che di per sé non ha bisogno di lunghe presentazioni ma, il religioso rispetto che provo per i suoi Autori, ne impone una premessa che gli renda giustizia.
Seinen approdato nella scuderia J-Pop che lo riedita per il gaudio e il giubilo di tutti noi, Crying Freeman è la summa della collaborazione tra Kazuo Koike e Ryoichi Ikegami. In altre parole, una lettura imperdibile per tutti, vecchi e nuovi divoratori di opere provenienti dal Sol Levante.
Se Kazuo Koike è la firma di Lone Wolf and Cub nonché di Lady Snowblood (da noi sempre per J-Pop), Ryochi Ikegami è il talento, la perfezione stilistica di Sanctuary, Strain, Heat; solo per citarne alcuni.
Nel lontano 1986, due pietre miliari del fumetto nipponico firmarono un’opera oggi considerata un classico del genere seinen. Se in Sanctuary Ryochi Ikegami approfondisce il mondo della Yakuza e i rapporti di quest’ultima con il potere politico, in Crying Freeman assistiamo allo scontro tra le organizzazioni criminali nippo-cinesi e all’espandersi di quest’ultime in Giappone per il controllo dei traffici illeciti. L’invasione inarrestabile ad opera della Cina, porterà a decisioni estreme e paradossali, come la collaborazione tra Yakuza e Stato al costo di arginarne la conquista territoriale e l’ascesa al potere. Assisteremo infatti, nelle prime battute, all’accordo tra la polizia giapponese e l’Hakushin-kai, la più potente tra le organizzazioni malavitose giapponesi.
Crying Freeman è il nome in codice dell’assassino Yo Hinomura, vera identità che i nemici hanno paura di pronunciare ad alta voce. Hinomura è la spietata arma dei 108 Draghi; in poche parole, della mafia cinese. Assolto al suo servizio contro il proprio volere, sottoposto a un’ipnosi senza scampo, Hinomura ritrova la sua umanità in un pianto liberatorio dopo ogni assassinio. La disperata bellezza delle lacrime che gli ricoprono il volto, un giorno vengono viste dalla pittrice Emu Hino che, suo malgrado, sarà testimone dell’uccisione di un mafioso per mano di Crying Freeman. Per la ragazza, l’incontro con gli occhi del killer sarà indelebile, tanto da trasporre il viso di Hinomura su tela. Innamoratasi perdutamente della sua tristezza, Hino sa che prima o poi lo rincontrerà e sarà uccisa, perché nessun testimone può essere lasciato in vita e, soprattutto, il killer le ha rivelato il suo vero nome prima di sparire nel nulla.
Il destino non farà tardare il prossimo incontro tra le due anime inquiete e l’uccisione del Presidente Shimazaki, membro dell’Hakushin-kai, sarà l’evento determinante del loro ritrovarsi e di un’acerba complicità che non tarderà a diventare profonda e passionale.
Koike e Ikegami sono perfettamente sincronizzati nel miscelare lo svolgersi dell’azione con la giusta dose di drammaticità e suspense. Il torbido della criminalità, l’efferatezza con cui si muove a suo agio tra stanze dei bottoni e strada, è bilanciata senza soluzione di continuità dai sentimenti dei protagonisti alla disperata ricerca di assoluzione e della speranza di poter scrivere un nuovo inizio, condivisibile o meno.
Per quanto il titolo sia dedicato solo al suo protagonista maschile, Crying Freeman per me è la storia di due amanti legati da un disegno del destino indelebile, come fosse un tatuaggio sulla schiena. Ed è proprio questo vezzo estetico che ci condurrà in una nuova dimensione della storia, ancora più affascinante della sua premessa.
Ikegami ha un tratto raffinato e inconfondibile. Carica l’azione di un erotismo unico e amabile da scorrere. Indubbiamente il gusto aumenta per chi adora lo stile retrò. Fa subito pensare al Maestro Tsukasa Hojo che, come Ikegami, attinge a piene mani dalle riviste patinate dell’epoca, dai cartelloni pubblicitari della Tokyo notturna, pieni di immagini che rimandano all’America del lusso e delle possibilità. Le ambientazioni, soprattutto serali, sono meravigliose.
Koike è un brillante sceneggiatore e, se è inarrivabile con Lone Wolf and Cub, in Crying Freeman dirige il ritmo in modo pazzesco, creando un assassino con un’anima tangibile e che esce fuori in ogni pagina. La sua scrittura è armonica e mai deludente. Non potrebbe essere altrimenti da chi ha ideato uomini leggendari. A onor del vero, qualche personaggio di contorno forse ne esce troppo stereotipato: personalmente non dà fastidio; fa colore ed è tipico della scrittura dei manga d’azione di quegli anni.
Comunque lo si guardi, ne esce un seinen strepitoso, tanto da essere ottimo materiale per sei OAV ad opera della Toei Animation nel 1988, nonché diversi Live Action, tra cui Crying Freeman di Christophe Gans del 1995.
La nuova edizione J-Pop è curata nei dettagli e sarà composta da cinque volumi. Il primo è impreziosito da due splendidi mini poster a colori che restituiscono tutta la bellezza del tratto di Ikegami . È innegabile che il prezzo sia leggermente alto, ben 14,00 Euro a volume, ma oltre al grande formato, si superano le 400 pagine. Soldi ben spesi, ve lo garantisco.
Crying Freeman è un’opera imperdibile. Un piacere per gli occhi, una goduria letteraria da divorare.
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