Yoichi Abe, autore assolutamente geniale, ha creato una storia surreale, divertente e a tratti profonda. Questa è la nostra recensione de Il Pene del Senpai, un volume in cui vedremo ragazze dare la caccia ai peni. Letteralmente.
Quella che state per leggere non è una recensione. Sono pensieri in libertà su peni, centinaia di peni carini e coccolosi per i quali ormai provo affetto sincero. Appena conclusa la lettura de Il Pene del Senpai, voglio dire ai quattro venti salvate i peni dalle ghigliottine, non tradite mai i vostri vibratori che hanno rasserenato un’infinità di nottate barbose.
Soprattutto sento la necessità di dire, se è l’amore quello che cercate, fatevi una domanda: siamo disposti a vivere una vita senza sesso pur di stare con la persona che amiamo? Io la risposta non ce l’ho.
Il pene del Senpai è un dickjoke fantastico da divorare. Un volume unico (mannaggia) che J-Pop ha portato in Italia costringendoci ad entrare in fumetteria gridando: voglio il pene del senpai. Yoichi Abe, autore, è il caso di dirlo, senza troppi peli sulla lingua, ha deciso che è arrivato il momento per un serio faccia a faccia con i peni. E noi abbiamo raccolto la sfida.
Faremo la conoscenza di diverse ragazze, entreremo nei loro pensieri e le vedremo amputare peni per diverse ragioni. C’è chi è innamorata di un ragazzo e vuole il suo pene, chi si sente appagata e soddisfatta a relazionarsi solo con un membro senza dover impiegare tempo a costruire una relazione completa. E infine c’è chi, da brava collezionista, vuole solo farsi un bagno in una vasca circondata da una moltitudine di peni.
Nella realtà parallela inventata da Yoichi Abe, la caccia al pene è una consuetudine socialmente accettata e state tranquilli; le vittime prescelte non provano dolore. Soprattutto il pene ricresce, quindi non sentitevi in colpa. Certo, forse io la faccio troppo facile, ma non posso star qui a rovinarvi le singole storie o la splendida sottotrama che ci accompagna durante la lettura.
Una manga divertente che nasconde molto di più, che nulla ha di grottesco se è questo quello che pensate. Surreale sicuramente. Il Pene del Senpai è un’ottima occasione di riflessione sul nostro rapporto con il sesso. Zero volgarità e tanto amore è quello che mi ha trasmesso. Un dialogo sincero fuori dagli schemi, con mini felpe per i peni infreddoliti o con quelli che cercano disperatamente di tornare dal proprio padrone.
Riscoprirete il vostro lato più tenero e a voi lascio ogni giudizio. È solo carne quella che cerchiamo o siamo in grado di andare oltre?
Yoichi Abe ha detto:
Mentre disegnavo ci sono stati vari momenti in cui mi sentivo gli occhi lucidi. Anche se è solo un cazzo… Già, anche se è fuori discussione che piangerei per un cazzo, per qualche ragione, sento che potrei piangerci sopra proprio perché è un cazzo.
Io condivido ogni parola.
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