Sabrina Spellman torna ad esplorare il suo lato satanico, in un crescendo di profezie e potere che ci porta dritti al cospetto di Lucifero
Se per le presentazioni iniziali aveva sfruttato l’atmosfera di Halloween, nella seconda parte della sua storia Sabrina Spellman non ha avuto bisogno di alcun trampolino di lancio. Il finale della prima parte era la promessa di qualcosa di un po’ più estremo, e la nostra teenage witch l’ha mantenuta.
Le Terrificanti Avventure di Sabrina è tornata il 5 aprile, con la seconda stagione di quella che si presenta in realtà come una storia unica, con tanto di episodio natalizio. Dopo lo scetticismo iniziale, il successo della prima parte si è riconfermato anche per la seconda, che continua a toccare argomenti importanti sbilanciandosi forse un po’ di più. La sessualità e la libertà sessuale, il femminismo, il matrimonio e la scelta tra giusto e sbagliato, sono al centro degli otto episodi e vengono affrontati da protagonisti ora abbastanza maturi e consapevoli.
La contrapposizione tra la sua vita umana e quella da strega continua ad essere ben presente e ce ne accorgiamo fin da subito. La serie riprende esattamente dove l’avevamo lasciata, Sabrina è nel pieno del suo congedo dalla Baxter High per frequentare a tempo pieno l’Accademia delle Arti Occulte, fermamente decisa a tagliare i rapporti con i suoi amici mortali. La nostalgia però gioca sempre brutti scherzi e un riavvicinamento sarà tanto inevitabile quanto difficoltoso. Ancora una volta, tuttavia, la vita mortale non regge il confronto con quella magica, né se si pensa ai personaggi, né all’ambiente scolastico.
I personaggi più riusciti si riconfermano le zie di Sabrina, Hilda e Zelda, delle quali viene approfondito il complesso legame, sempre in bilico tra amore e odio; il cugino Ambrose, Prudence, Nicholas e Madam Satan, con la quale adesso riusciamo persino ad empatizzare. I personaggi mortali, nonostante gli importanti argomenti di cui si fanno carico (su tutti Susie e il suo percorso di transizione sessuale), non riescono neanche stavolta a conquistarci, probabilmente anche a causa di antagonisti sempre più amati. Il confronto che tutti aspettavamo, quello tra Nicholas e Harvey, si rivela una lunga e inevitabile sconfitta per il secondo, che è probabilmente il personaggio meno convincente della serie.
Il filo conduttore della serie rimane perciò l’opposizione: quella tra bene e male, tra mortale e magico, tra Sabrina e Satana. Chilling Adventures of Sabrina rimane una serie per un pubblico giovane ma di nuovo apprezzabile anche da quello adulto, che tenta di esplorare il fascino del satanico e di mettere in discussione preconcetti e etichette. Nota di merito: l’episodio “La Passione di Sabrina Spellman” che riprende la struttura di “Sogni in una casa stregata” della prima parte.
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