La musa dimenticata è una miniserie in due volumi, pubblicata da Edizioni BD, scritta da Emilia Cinzia Perri e disegnata da Deda Daniels, due Autrici talentuose che hanno unito le proprie forze, e la propria bravura, per parlarci di Markus Hoffman, un pittore tedesco la cui storia personale si snoda tra Amburgo e Lubecca, nella seconda metà dell’Ottocento
Dichiaratamente, La musa dimenticata è un’opera ricondotta nell’universo di tezukiana memoria. Un omaggio questo, che tuttavia rimane tale senza essere sterile emulazione. Un racconto che pesca a piene mani tra i temi cari al Maestro (amicizia, lealtà, senso del dovere, amore) e onora il suo personale cast, da Ochanomizu, passando per Rock, sino ad Atom, che il protagonista di questa miniserie, da bambino, tanto ci ricorda.
Non a caso La musa dimenticata gode del patrocinio iniziale della Hazard Edizioni, casa editrice milanese, storica portavoce delle opere di Osamu Tezuka in Italia, ora testimone prezioso passato a Edizioni BD per la pubblicazione della Osamushi Collection, la collana interamente dedicata ai manga di Tezuka Sensei.
In pieno II Reich, un orfano troverà la sua strada grazie a un pescatore dall’animo gentile che, notato immediatamente il talento per il disegno di Markus, lo spronerà a coltivare le sue doti artistiche. La nostra storia inizia su una bellissima spiaggia, dove il mare sembra eterno e disinteressato allo scorrere del tempo. E infatti il nostro sarà un lungo viaggio a ritroso che si fermerà all’epoca dei miti e della tradizione orale. Ogni artista ha bisogno della sua musa. E quella di Markus Hoffman, giunge sicuramente dall’Egeo.
In pieno fervore sociale, quando le idee socialiste di Marx ed Engels avrebbero cambiato la storia per sempre, seguiremo l’ascesa di Markus Hoffman che tanto ci ricorda quella di Yosuke Mikura, il giovane romanziere protagonista di Barbara.
La sua vita verrà stravolta dall’incontro con una donna, che lui stesso battezzerà Ondina; il suo primo amore, Klara, e il suo migliore amico, Aron, dovranno fare i conti con la sua trasformazione da ragazzo libero e sincero, guidato più dall’istinto che dalla ragione, a uomo avido e pieno di sé, a causa del successo inarrestabile come pittore, e alla sua dipendenza patologica per l’ispirazione che ha assunto fattezze di carne a cui è impossibile resistere.
La musa dimenticata è una piacevole lettura, resa davvero interessante dalle appendici presenti in entrambi i volumi. Gli approfondimenti aiutano i lettori a immergersi totalmente nel contesto storico e sociale in cui si inserisce la storia di Markus Hoffman.
Il padre fondatore del manga moderno è una guida perfetta e le Autrici ne fanno un uso sapiente dall’inizio alla fine. Tuttavia, l’opera fa un salto di qualità davvero notevole quando riesce a far dimenticare al lettore queste premesse e snoda la narrazione in maniera più autonoma.
Tra il primo e il secondo volume la differenza si fa sentire. La musa dimenticata diviene una storia bellissima da leggere e si apprezza appieno, quando si fa più leggera la presenza di Osamu Tezuka. La sua poetica c’è, le tematiche trattate sono a lui riconducibili ma questa, DEVE essere un’altra storia.
Le Autrici
Emilia Cinzia Perri (premio Boscarato per Korea 2145, scrittrice e sceneggiatrice per Kleiner Flug con Salomè).
Deda Daniels (story artist, storyboard artist e product designer per Disney, Pixar, Mattel, Hasbro, autrice di webcomics come Il pirata Baldassarre, Il marchio di Caino e Il fiore e il naso, insegnante nel campo dei Digital Media a Singapore).
Un’opera che non ha età, rivolta a tutti i lettori da 0 a 99 anni, che sappiano chi fu Osamu Tezuka o meno. Una commistione riuscita tra eventi storici realmente accaduti, miti e fantasia. Una carrellata di personaggi ben delineati e tematiche sociali trattate con cognizione e rispetto.
Una storia originale che ha il grande merito di condurci in un viaggio sospeso tra la realtà e la fantasia. Un’opera ispirata, come il suo protagonista.
Abbiamo parlato di: