Continua la nostra analisi dell’evento Marvel dell’anno, seguendo di pari passo l’edizione italiana targata Panini: con House of X n.2 arriviamo al terzo atto della rivoluzione mutante ideata da Jonathan Hickman. Un albo fondamentale, che cambierà la vostra percezione degli X-Men e del loro mondo
Stupore. Questa è l’unica parola che mi viene in mente per descrivere House of X #2, terzo atto dell’arazzo messo in piedi da Jonathan Hickman tra le pagine di House of X e Powers of X. Un numero che si appresta a essere davvero la base di una rivoluzione di questi ultimi decenni di storie dedicate agli X-Men, entrando nel vivo e lasciando che HoX #1 e PoX #1 finiscano per diventare più degli elementi contestualizzanti che altro. Detto ciò, prima di dedicarci alla nostra ormai settimanale analisi, un avviso è necessario: è davvero impossibile parlare di questo capitolo senza incorrere in uno spoiler più che importante, su cui è fondata l’intera narrazione. Per cui proseguite la lettura a vostro rischio e pericolo!
Grazie al “salto quantico” che ci ha fornito l’immagine, proseguiamo, o meglio, iniziamo a parlare di questo numero che, come accennato sopra, è davvero rivoluzionario. Scopriamo infatti che la dottoressa Moira MacTaggert, celebre scienziata che ha legato la sua vita a quella degli studenti di Charles Xavier, non è una umana, bensì una mutante, con un potere a dir poco eccezionale: la reincarnazione. Non si tratta di una reincarnazione classica, da una persona a un’altra, ma di una reincarnazione nella stessa persona, che intrappola Moira in un vero e proprio loop, in cui può rivivere più volte la sua vita, con le memorie della vita precedente. Un potere? Probabilmente una maledizione, ma in grado di permettere alla scienziata di cambiare eventi cruciali della propria esistenza e non solo.
Il capitolo finisce così per ruotare intorno alle varie possibilità esplorate da Moira, fino a condurla all’Universo Marvel attuale, con la sua decima vita. Interessante notare come né all’interno della narrazione, né nelle pagine di approfondimento, si trovi citata la sua sesta vita. Resta un segreto decisamente importante, per non essere citato in questo numero.
Jonathan Hickman inizia così a giocare duro, introducendo un elemento in grado di variare davvero la realtà che conosciamo (tra l’altro molto comodo in una futura e eventuale retcon, quando la sua storia sarà conclusa…) e mostrando tante realtà esplorate da Moira, con il solo scopo di salvare i mutanti da quanto abbiamo avuto modo di vedere in Powers of X #1 settimana scorsa. Grazie a questo personaggio l’autore sta scavando e costruendo una vera e propria galleria sotterranea, che attraversa la vita degli X-Men dagli anni ’60 e si ricongiunge oggi con le pagine che sta scrivendo. Il tutto con quella che, ad oggi, sembra una forte coerenza narrativa globale.
Pepe Larraz si conferma l’artista che già conosciamo, illustrando e raccontando egli stesso, con pagine dinamiche, vive, dando la sensazione di essersi davvero divertito nel dar vita a realtà così diverse e sconosciute, in un susseguirsi di eventi davvero emozionanti. L’alternanza con R. B. Silva porta sì differenze, ma in generale una forte omogeneità nella qualità alta dei disegni dei due autori, in una sorta di “competizione positiva”.
La lettura settimanale si rivela straordinariamente adeguata, evitando di appesantire il lettore con troppe nozioni, ma lasciandolo con la possibilità di riflettere su quanto letto, attendendo la settimana successiva per vedere la storia proseguire. In questo caso, più che negli altri due numeri, la rivelazione sconvolgente su Moira merita di essere metabolizzata, approfondita, generando al tempo stesso una grande attesa per il numero successivo.
Interessante anche il legame non solo con il passato, in questa chiave di costante riscrittura, ma anche quello con il futuro, rivelandoci i motivi della visione profetica che abbiamo potuto notare settimana scorsa in Powers of X #1. Il numero ci aveva infatti presentato quattro diverse linee temporali: dieci anni prima, con l’incontro tra Moira e Xavier, il presente della nazione mutante di Krakoa (visto in House of X #1), il futuro tra cento anni, con le macchine e i mutanti in guerra, e un misterioso futuro che si avvererà tra un millennio. Seppur quest’ultimo sembra non avere, allo stato attuale, legami con Moira, il futuro che si avvererà tra un secolo è proprio ciò che la mutante vuole scongiurare, attraverso un piano messo in moto alla nascita degli X-Men e di cui ancora restiamo all’oscuro.
House of X #2 ci dona risposte imprevedibili, con Hickman impegnato in un racconto dove si fondono alcuni dei suoi classici temi narrativi, tra realtà parallele, viaggi nel tempo e minacce di distruzione globale (qualcuno ha detto il suo ciclo sui Vendicatori?), lasciandoci con tanta curiosità e la sensazione, stavolta ancora più concreta, di essere di fronte a un qualcosa di davvero epocale.
House of X e Powers of X sono due miniserie di sei capitoli l’una intimamente legata l’una con l’altra, in Italia proposte nell’ordine originale statunitense e a cadenza settimanale. Il prossimo numero, in uscita settimana prossima, è Powers of X #2!