Siamo quasi giunti alla conclusione di questo primo atto dell’era mutante di Jonathan Hickman. Avvicinandoci di capitolo in capitolo al finale comprendiamo come sia solo un inizio, una preparazione a ciò che ci aspetterà nei prossimi mesi. L’autore sta portando avanti un progetto di world-building davvero notevole, con House of X e Powers of X a fare da apripista ad un nuovo status quo nell’universo fumettistico Marvel
Dopo le rivelazioni di House of X #5, dove abbiamo avuto conferma dell’immensità dei piani di Xavier e dei suoi compagni, Powers of X #5, come tradizione di questa seconda miniserie, ci mostra i retroscena, divisi tra diversi piani temporali.
Così, tornando indietro di dieci anni, ci viene mostrato come Xavier, attraverso Forge, abbia pianificato il suo sistema di resurrezione diversi anni prima, accumulando le menti dei mutanti in immensi archivi informatici derivati dalla tecnologia Shi’ar. Eppure, mentre ci viene data una spiegazione, viene lanciato un piccolo indizio su qualcosa che può essere ancora rimasto nascosto: un archivio principale, tre di backup, e un ultimo per situazioni particolari. A cosa fa riferimento il professor X?
Un salto avanti nel tempo ci porta invece nei mesi e nelle settimane che hanno preceduto gli eventi narrati finora in House of X, mostrandoci come l’intera razza mutante sia stata invitata, e convinta, a raggiungere Krakoa, per diventare quell’unico popolo di cui hanno bisogno i mutanti stessi. Queste pagine ci mostrano ancora come gli X-Men intesi come eroi sono, per ora, un lontano ricordo, sostituiti da una maggiore ambiguità, raggiunta anche in virtù di una triste rassegnazione alla realtà della loro esistenza: essere accettati dall’umanità è pura utopia. Lecito chiedersi, alla luce di ciò, e dopo l’apparente distruzione di Mother Mold, se siamo alle porte di un nuovo conflitto tra esseri umani e mutanti, o c’è qualcosa di più dietro le azioni degli abitanti di Krakoa.
A proposito di Krakoa, interessante un accenno alla forma di governo dell’isola. Sembra infatti che esista un concilio di dodici persone, oltre a Krakoa e Cypher. Non è ancora dato sapere il nome di tutti i componenti, ma sappiamo che, oltre agli ovvi Xavier e Magneto, trova il suo posto anche Emma Frost. Non sarebbe quindi così improbabile anche la presenza di contrasti interni alla stessa nazione X.
Mentre il presente ci mostra la creazione di un nuovo Stato, il futuro ci porta su piani universali, con pagine criptiche, a tratti di difficile comprensione, e che continuano a porci seri interrogativi sul legame con gli eventi centrali di House of X e Powers of X. La risposta sarà nell’ultimo numero di Powers of X?
Mancano solo due numeri alla conclusione, per poi gettarci tra le pagine delle nuove serie mutanti, raccolte sotto il nome di Dawn of X. Settimana prossima sarà la volta, nel frattempo, di House of X #6, conclusione della prima delle due miniserie che ci hanno accompagnato in questi mesi. Sembra difficile credere di poterci stupire di nuovo, non dopo le rivelazioni di queste dieci settimane, eppure Hickman ha saputo abituarci a incredibili sconvolgenti, anche là dove tutto sembrava chiaro e lineare. La storia degli X-Men continua a cambiare, in maniera radicale, quanto le azioni dei nostri (non più?) eroi.
House of X e Powers of X sono due miniserie di sei capitoli l’una intimamente legata l’una con l’altra, in Italia proposte nell’ordine originale statunitense e a cadenza settimanale. Il prossimo numero, in uscita settimana prossima, è House of X #6!