The Imagineering Story: Dietro le quinte dei Parchi Disney

Su Disney+ è arrivato uno straordinario documentario interamente dedicato ai parchi Disney: un dietro le quinte davvero interessante, che ci fa vedere come nasce (e cresce) una vera e propria industria del divertimento

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Il magico mondo di Disneyland è nato quasi casualmente, per un’idea bizzarra e soprattutto imprevedibile concepita dalla mente di Walt Disney: un uomo visionario che ha dato origine ad uno dei personaggi più iconici della storia dell’animazione, stiamo parlando appunto di Mickey Mouse (conosciuto come Topolino qui da noi). L’animazione di Walt, subito dopo aver pubblicato Biancaneve ed altre opere ormai riconosciute come classici, ha avuto una forte crescita in tutto il mondo, riuscendo a collezionare ben 26 premi Oscar. Tuttavia per il grande imprenditore di se stesso e uomo d’affari mancava ancora qualcosa. La storia dietro i più grandi parchi di divertimento è disponibile su Disney + sotto forma di documentario, composto da sei episodi dalla durata singola di un’ora circa e ideata e diretta da Leslie Iwerks. Ogni episodio della docu-serie chiamata The Imagineering Story raccoglie una vasta presenza d’informazioni, immagini e interviste provenienti dal dipartimento che ha reso possibile la costruzione stilistica di Disneyland, ovvero l’attuale Walt Disney Imagineering (WDI). Il gruppo prende il nome del suo storico creatore e dalla fantasiosa unione di due termini,  quali “Immaginazione e Ingegneria”.

Una visione dall’alto sul futuro dell’impero Disney

Il primo parco a tema è situato in Anaheim, una città limitrofe a Los Angeles, e fortemente desiderata dal grande Walt. Disneyland (o Fantasyland nelle prime apparizioni televisive) è stato inaugurato nel 1955 e ricalca in maniera quasi del tutto fedele l’idea principale del fantasioso creatore: un paese con tante giostre divertenti e che possa intrattenere per lungo tempo la famiglia. La famosa e caratteristica Main Street, la strada principale che collega ogni diramazione del parco tematico, prende spunto dal centro cittadino della città natale di Walt. Per quanto è possibile osservare già dal primo episodio, creare Disneyland è stata un’impresa inaspettata, che ha rischiato fortemente di essere fermata più volte, esponendo il colosso dell’animazione occidentale alla bancarotta. Quasi per testardaggine e di un terreno non del tutto conforme alla progettazione, la planimetria dell’area divertimento ha subito forti ritardi rispetto a quanto stabilito inizialmente.

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“Disneyland non sarà mai completo finché ci sarà l’immaginazione”

Dietro alla grande visione ci sono diverse persone che silenziosamente sono riuscite a muovere le redini del progetto con idee e lavori all’avanguardia perfino per l’epoca. Uno degli esempi più eclatanti è l’utilizzo magistrale della tecnologia “Animatronica” ancora acerba. I classici personaggi Disney vengono animati da pupazzi meccanici realizzati a mano, come per i primissimi pappagalli robot parlanti, gli “Enchanted Tiki Birds” che ancora adesso cantano nell’area Magic Kingdom. Il resto è formato da giostre pionieristiche nel settore, come lo Splash Mountain oppure la spaventosa Haunted Mansion, che nel corso del tempo ha visto tantissime rivisitazioni, una su tutte quella dedicata al panorama Pixar di Toy Story.

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Per quanto il primo Disneyland è ancora adesso uno dei parchi più visitati al mondo, nel corso di questi lunghi decenni sono stati costruiti altri progetti in varie località del pianeta, ognuno di essi con qualcosa di distintivo ed unico nel suo genere. Disneyland Tokyo è il secondo parco divertimenti sviluppato subito dopo DisneyWorld in Florida e la morte di Walt Disney, con il supporto economico del vecchio presidente amministrativo Cardon Walker. La divisione presente nel Sol Levante ha dovuto adeguarsi ai ritmi incessanti del popolo giapponese per riuscire nell’impresa, oltre ad imparare la particolare lingua. Invece il castello più grande è situato in Cina, un lavoro di ingegneria e costruzione che ha impiegato diversi anni. Per quanto riguarda Disneyland Paris in Europa dalla sua apertura nel ‘92, ha chiuso solamente per tre volte.

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I filmati storici accompagnano lo spettatore in questo fantastico viaggio fatto da alti e bassi, in una sorta di vetrina virtuale del panorama dei parchi divertimenti Disneyland. L’approfondimento viene contestualizzato anche dalle primissime bozze di sviluppo delle aree tematiche, oltre agli accordi fatti con altri produttori e registi per osservare da altri punti di vista (più esterni) cosa è successo durante la creazione. Il sodalizio più eclatante è stato con l’opera di George Lucas e dell’allora Lucasfilm, stiamo parlando ovviamente del brand Star Wars. L’area a tema Guerre Stellari ha avuto uno sviluppo piuttosto travagliato, ma è riuscita comunque ad elevarsi come una delle zone più visitate e soprattutto con una mole di dettagli ed installazioni impressionanti per l’epoca. Di recente, anche James Cameron con il suo celebre film Avatar è stato contattato per i diritti dell’area dedicata a Pandora.

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La gigantesca operazione Disneyland ha subito negli anni tantissimi restyling, specialmente per la trasposizione di interi settori come Adventureland o Tomorrowland (l’area dove sono attualmente collocate le attrazioni più famose e conosciute, Space Mountain o l’appena citato Star Tours). Uno degli aneddoti più simpatici raccontati nella serie e che fanno notevolmente riflettere sui tempi di lavoro molto stringenti, riguarda il giorno dell’inaugurazione nel 1955 di Disneyland. Qualche ora prima dell’apertura al pubblico, il cemento delle strade non si era ancora solidificato e quindi le panchine lentamente stavano sprofondando nel terreno: non sono riusciti, visto il successo e la presenza di tantissime persone, a rimediare immediatamente a questo problema, rimandando dunque la sistemazione al giorno successivo. Anche alcune attrazioni hanno riscontrato diversi imprevisti all’apertura. La critica di allora ha infatti classificato Disneyland ancora troppo instabile e che aveva bisogno di più tempo per essere rifinita. Nonostante le forti critiche della stampa ed il prezzo del biglietto troppo alto per la società del ‘55, Walt Disney fece di tutto per migliorare lasciandosi consigliare da Imagineering, introducendo alcune attrezzature che ancora adesso sono visibili, in particolare It’s a small world, una versione dei castelli con elementi dark però in miniatura.

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Il viaggio sbalorditivo di The Imagineering Story si conclude in maniera emozionante e riuscendo perfettamente a far immedesimare lo spettatore all’interno delle tante vicende che hanno accompagnato la vita di Walt nella creazione di Disneyland. Un racconto fatto di testimonianze, rischi e soprattutto inventiva. L’immaginazione è una di quelle capacità insite nell’essere umano che gli consentono di vivere esperienze formidabili; poi bisogna essere anche testardi per concretizzare le proprie idee e realizzare ciò che risulta per molti “inaspettato”. Disneyland è un sogno diventato realtà e che dalla sua primissima apparizione è riuscito ad affermarsi in tutto il mondo come uno dei parchi di divertimento più spensierati da visitare assolutamente con tutta la famiglia.

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Abbiamo parlato di:

The Imagineering Story - Dietro le quinte dei parchi Disney

The Imagineering Story - Dietro le quinte dei parchi Disney

Genere: Documentario
Paese: USA
Ideatore: Leslie Iwerks
Episodi: 6
Dove vederlo: Disney+

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