Uno degli show storici del wrestling è tornato alla ribalta durante il lockdown: vediamo insieme tutte le differenze tra la versione degli anni 90 e quella del 2020: ecco a voi In Your House
Negli ultimi anni, la WWE, tramite il suo territorio di sviluppo, cioè NXT, ha riportato in auge alcuni dei brand più famosi degli anni Ottanta e Novanta. Il pay-per-view NXT Takeover: War Games, ormai un appuntamento fisso del mese di novembre, per esempio, ci fa rivivere le emozioni delle cruente battaglie di Dusty Rhodes, Sting o i Four Horsemen nei due ring posizionati uno di fianco all’altro all’interno di una gigante gabbia d’acciaio. In epoca di lockdown, invece, il geniale ufficio marketing della WWE ha ritirato fuori dalla soffitta lo storico marchio In Your House, con cui, a partire dal 1995 e fino al 1999, nei mesi in cui non si tenevano gli storici pay-per-view della federazione (Royal Rumble, Wrestlemania, King of The Ring, Summerslam, Survivor Series), venivano presentati altri speciali spettacoli mensili a pagamento.
Esattamente venticinque anni dopo il primo storico WWF In Your House 1, quindi, ecco NXT Takeover: In Your House. E se li mettessimo a confronto?
Cominciamo dall’intro prima della sigla in cui, nel 2020, a mo’ di tributo, viene ripetuto e adattato lo stesso slogan della metà degli anni Novanta: “NXT [nel 1995 era La World Wrestling Federation], da cinque anni e mezzo [1995: da più di cinquant’anni], una forza rivoluzionaria nello sport-spettacolo”. E già così a noi quarantenni viene fuori un sorriso automatico.
https://www.youtube.com/watch?v=Vknt2Ji7nRo
Poi subito una sorpresa: a fare da voce narrante per presentare lo show che ci apprestiamo a vedere c’è, in carne e ossa, Todd Pettengill, il tamarro intervistatore di un tempo che aveva una pettinatura improbabile!
Direttamente dalla mia adolescenza, il buon Todd fa questa simpatica comparsata mostrando che gli anni passano – eccome se passano! – per tutti. Bisogna dire che, comunque, Pettengill è molto più guardabile oggi che allora.
Il set, con la tipica casa americana sullo sfondo, con tanto di vialetto e garage, da cui escono, di volta in volta, i lottatori che si apprestano a combattere sul ring, è esattamente uguale. Probabilmente anche il mobilio all’interno è quello del 1995, ma purtroppo non lo scopriremo mai.
E poi, ovviamente, c’è l’azione, oggi come ieri. Proviamo a raffrontare alcuni match del 1995 con alcuni di quelli del 2020…
Bret Hart vs Hakushi (e Bret Hart vs Jerry “The King” Lawler) contro Karrion Kross vs Tommaso Ciampa
Bret Hart ebbe il compito di aprire il primo In Your House della storia e di lottare addirittura una seconda volta, più tardi nella stessa serata. Ma con l’Hitman si andava sul sicuro. Di fatto, il primo incontro contro il giapponese Hakushi, fatto di tecnica, manovre aeree e le classiche interferenze del manager del “cattivo” che mettono pepe all’intero menù, sarebbe passato alla storia come uno dei migliori match del 1995.
Più tardi, come detto, Bret se la vide anche con Jerry Lawler. The King passò dalla baldanza per l’infortunio al ginocchio dell’avversario (in realtà era una burla tesagli dal campione canadese) a una dolorosa ripassata. Inutile dire che sarebbe stato un incontro a senso unico se non fossero intervenuti nuovamente Hakushi e il suo manager per regalare a Lawler una scorretta quanto insperata vittoria.
Di fronte al “migliore di oggi, di ieri e di sempre” il compito di Karrion Kross e Tommaso Ciampa, che oggi sono comunque due fra i più talentuosi, è francamente proibitivo. Il debuttante (ad NXT Takeover) Kross è lì per far male all’avversario. E ci riesce. Prima colpisce il collo di Ciampa per ottenere il vantaggio che gli serve per comandare l’azione. E poi lo domina per il resto del match fino a bloccarlo in una presa che lo fa svenire. Kross sembra fare davvero sul serio.
Razor Ramon vs Jeff Jarrett & The Roadie contro Damian Priest vs Finn Balor
Li accostiamo solo perché Damian Priest si ispira chiaramente a Razor Ramon (e fa bene…sì, ok, sono di parte), usando anche alcune delle sue mosse principali.
L’incontro del 1995 doveva essere un tag match ma l’infortunio del compagno di coppia di Razor, “123 Kid” Sean Waltman, lo trasformò in un 2 contro 1. Il tipico handicap match in cui Ramon ne picchia uno ma l’altro accorre alle spalle in aiuto del partner. Nessun problema, però: alla fine, dopo una bella Razor’s Edge, Da Bad Guy riuscì comunque a portare a casa l’intera posta.
Con un talento come Balor e un ottimo prospetto come Priest, l’incontro del 2020 batte quello del ’95 per due a zero. Non c’è dubbio: azione senza sosta e colpi particolarmente violenti che fanno male solo a vederli. La realizzazione del match è di grande livello. Il fatto che Damian Priest abbia studiato Razor Ramon, però, la dice lunga sul valore del wrestling degli anni Novanta (e io sono di parte, lo so…).
Mabel vs Adam Bomb (qualificazioni per King Of The Ring) contro Keith Lee vs Johnny Gargano (North American title)
Due colossi a confronto. Mabel, il gigante che si vestiva con una tutina viola ridicola e si atteggiava a rapper, e il campione nordamericano Keith Lee, uno che, con la stazza che si ritrova, riesce a fare mosse aeree da peso piuma. Non c’è partita, dai.
Per fortuna, l’incontro del 1995 fu molto breve. Anche se, a dire il vero, sarebbe potuto essere uno spettacolo ancora peggiore. Il punto è che Mabel e il suo avversario, l’altro gigante Adam Bomb, erano così tecnicamente limitati che non gli si poteva chiedere di fare di più di quelle quattro cose. Mabel ottenne vittoria e qualificazione per il torneo King of The Ring e – udite, udite – un mese dopo sarebbe addirittura diventato il nuovo re del wrestling! Negli anni Novanta un’opportunità non la si negava proprio a nessuno.
Nel 2020, invece, c’è Keith Lee che, come detto, ci regala potenza ed evoluzioni impensabili per uno di quella taglia. L’highlight della contesa è, senza dubbio, quando corre verso Gargano come il Frecciarossa delle 18.00 e lo investe scaraventandolo dall’altra parte della barricata in plexiglass. Venti minuti di azione di buon livello che si concludono con la vittoria e il mantenimento del titolo da parte del campione.
Diesel vs Psycho Sid (WWF title) contro Adam Cole vs Velveteen Dream (NXT title)
Due cose completamente diverse con un unico comun denominatore: il titolo assoluto.
L’incontro del 1995 aveva un grandissimo potenziale dato che si affrontavano due dei più quotati lottatori di quegli anni, in una WWF che, nonostante avesse inaugurato la new era dei giovani leoni fisicamente più piccoli e tecnici, aveva ancora un debole per i colossi. Il campione “Diesel” Kevin Nash e Psycho Syd si sfidarono a colpi di “bombe di potenza” ma, purtroppo, alla fine le aspettative della vigilia non vennero soddisfatte. Il match si concluse in squalifica: il primo In Your House meritava un finale migliore. Poi, ammetto che già solo vedere in azione Diesel per me valeva il prezzo del biglietto. Ecco, l’ho detto.
La “rissa da parcheggio” fra Adam Cole e lo sfidante Velveteen Dream è uno di quei piccoli “film” a cui la WWE ci ha abituato durante il periodo di lockdown. Dopo la scazzottata, di notte al cimitero, fra A.J. Styles e The Undertaker a Wrestlemania 36, un’altra resa dei conti da strada. Ma stavolta c’è in palio una cintura. Cole arriva all’appuntamento in un monster truck, Dream su una Lamborghini gialla. Ed è vestito come Negan di The Walking Dead! Con mazza da baseball e tutto. E sul giubbotto di pelle c’è stampato anche un tributo a Hollywood Hogan! Per me ha già vinto così!
Il ring è al centro del parcheggio e le macchine collocate intorno lo illuminano con i fari. I due contendenti lottano dappertutto, usando scale, estintori, i parabrezza delle automobili. Di tutto. Dopo essersi letteralmente distrutti, però, Adam Cole riesce a mettere a segno la sua mossa finale, la Panama Sunrise, schienando Velveteen Dream su un mucchio di sedie sparse sul ring e mantenendo la corona di campione NXT.
Insomma, due show decisamente diversi, ognuno figlio del suo tempo. Con il più recente che fa un goliardico tributo a quello del passato. A proposito, sapete che nel 1995 la WWF regalò una casa a un telespettatore, che aveva partecipato all’apposito concorso mandando una bella cartolina, chiamandolo in diretta che neanche Mike Bongiorno? Ecco, nel 2020, sono state messe le cose in chiaro sin dall’inizio del pay-per-view: “stasera NON regaleremo una casa a un fortunato telespettatore”. I tempi cambiano.