Oggi vi raccontiamo la storia di un 4 luglio davvero indimenticabile. Di un tag team unico, di una sfida senza tempo e di un eroe finalmente tornato grande: bentornati su Wrestling Vintage!
Il 4 luglio è la festa dell’indipendenza americana, generalmente festeggiata con grigliate fra amici, cerimonie all’aperto, fuochi d’artificio e pure qualche evento sportivo. Una giornata nel segno del patriottismo e dell’identificazione con il proprio Paese e la bandiera a stelle e strisce.
Per l’Independence Day del 2002, la WWE si trova a Boston con il carrozzone di Smackdown!. La domanda che tutti gli appassionati si pongono alla vigilia dello show è: cosa farà quest’anno la federazione di McMahon per onorare il 4 luglio? La risposta è piuttosto semplice: cercare due lottatori fra i più patriottici del proprio roster, metterli insieme e dare loro la possibilità di lottare quella stessa sera per i titoli di coppia. Grande idea! Chi possiamo scegliere, quindi, fra i beniamini dei fan, che abbia le caratteristiche giuste per creare un momento indimenticabile per il pubblico che affollerà l’arena stasera?, si saranno chiesti i dirigenti. Ce l’ho! Da qualche mese è tornato con noi Hulk Hogan, messo sotto contratto a febbraio da “cattivo” insieme alla sua NWO per tornare a vestire il giallo e rosso di quando era un eroe dei bambini solo un mese dopo a Wrestlemania, dopo l’epico match con The Rock.
Hogan è la personificazione del modello americano. Lui ha persino battuto un (finto) iracheno nel 1991 risolvendo sul ring la Guerra del Golfo! Le parole della sua canzone d’entrata ne sono la conferma più lampante: “sono un vero americano, lotto per i diritti di ogni uomo…lotto per quello che è giusto, lotto per la tua vita”. Insomma, scegliendo lui si va sul sicuro.
E chi mettiamo in coppia con l’Hulkster? Ci vuole uno giovane, sulla cresta dell’onda, per creare la combinazione perfetta per i fan: una leggenda vivente al fianco di un astro nascente. Trovato! Adam Copeland, conosciuto da tutti come Edge! Ma scusa… Edge non è canadese? Zitto, non rovinare il momento! Questa sarà la notte di Hulk Hogan & Edge che sfideranno i campioni di coppia WWE Billy & Chuck per le loro cinture. E sarà il via ai fuochi d’artificio del 4 luglio!
Al suo arrivo nel brand di Smackdown! nel 2002, la superstar canadese aveva iniziato una rivalità con Kurt Angle che li aveva portati a un Hair vs Hair Match (cioè un incontro in cui chi perde deve essere rasato a zero dal vincitore) a Judgment Day nel mese di maggio. Purtroppo, però, poco tempo dopo aver sconfitto Angle, Edge si era infortunato ed era stato costretto a rimanere fuori per circa un mese, saltando pure le qualificazioni per il torneo King of the Ring che aveva vinto l’anno precedente.
Al suo ritorno, quindi, gli viene fatta una proposta molto allettante, soprattutto per lui che, sin da bambino, era sempre stato un grandissimo ammiratore di Hogan. Lo racconta lui stesso nel documentario You Think You Know Me? The Story of Edge: “vennero da me e mi dissero: tu sei un fan di Hogan da sempre, adesso lui è qui [in WWE] e vorremmo usarlo in tag team con te. Che ne pensi?”. A questo punto del racconto, il mascellone si allunga ancora di più, in un sorriso, nel ricordare la risposta secca: “Yeah!”.
E i campioni in carica? Billy (Gunn) & Chuck (Palumbo), abbiamo detto. Probabilmente un tentativo della WWE (del 2002) di creare dei personaggi “inclusivi” che guardassero, in qualche modo, alla comunità Lgbt. Un esperimento, a dir poco, disastroso. Più che rappresentare le persone omosessuali, i due ne ritraggono i peggiori cliché. Entrambi biondo platino, si muovono e parlano in maniera ambigua e sono accompagnati da un manager (anzi, dal loro “stilista”) Rico Costantino che veste pantaloni leopardati. La sera del 4 luglio, in un segmento nel backstage prima del grande match, i tre riescono a infilare pure una serie di doppi sensi che in confronto Pierino è un dilettante, brandendo persino il würstel di un hot dog durante un’accesa discussione. Insomma, diciamo che all’inizio del nuovo millennio la WWE aveva ancora tanto da imparare su questo argomento.
Ad ogni modo, arriva il momento che tutti a Boston e nel resto del mondo aspettavano con impazienza.
Parte la musica. Never Gonna Stop di Rob Zombie: il primo ad entrare è Edge. E bisogna dire che fra il pezzo gentilmente concesso dalla Superbeast, il giaccone di pelle rosso e gli occhiali da sole, la (futura) Rated R Superstar fa un ingresso veramente cool. Subito dopo arriva il primo tributo alla festa dell’indipendenza. Sulle note di Real American, sventolando con orgoglio una bandiera americana, da dietro le quinte compare la leggenda vivente del wrestling. E i telecronisti americani si chiedono retoricamente: “c’è qualcuno più Red, White and Blue di Hulk Hogan?”. No, ragazzi, non c’è, ve lo dico io con gli occhi a cuoricino.
Cominciano l’Hulkster e Chuck. Solita prova di forza vinta ovviamente dal lottatore baffuto. Poi Chuck reagisce, colpendolo, e si gira verso Billy per prendere in giro il “vecchietto”. Questa se volete leggetela con la voce di Dan Peterson: oh, cattiva idea, amico. Hogan è già dietro di lui che pompa aria dalla bocca, arrabbiato per quella mancanza di rispetto. Chuck le prende e deve chiedere il cambio al compagno.
Il pubblico è tutto per l’eroe americano: un continuo Hogan! Hogan! e, quando Edge gli dà il cambio, loro cantano We want Hogan! per riaverlo nuovamente sul ring. Dite pure che sono di parte, se volete, ma è tutto così meraviglioso! I due “buoni” sembrano in controllo del match ma ricordate che in agguato c’è sempre il leopardato Rico, il quale ovviamente si dà da fare per interferire a favore dei suoi assistiti. Quando l’arbitro è distratto, quindi, con scorrettezze varie, i campioni in carica riprendono le redini del match e cominciano a infierire su Edge, cercando anche di strozzarlo con le corde del quadrato. Finalmente il canadese riesce a liberarsi e a dare il cinque a Hogan. L’arena sta per esplodere. L’Hulkster è scatanato. Sembra uno dei Padri fondatori che prende a calci gli inglesi.
Siete pronti per il gran finale?
Chuck viene lanciato verso le corde, Hulk e Edge gli vanno incontro insieme con un doppio big boot (o, più prosaicamente, un calcione in faccia) e, subito dopo, a turno, eseguono entrambi la mossa finale di Hogan, il legdrop. Conto di tre, i due beniamini del pubblico sono nuovi campioni di coppia!
Se anche voi, da bambini, eravate tifosi di Hulk Hogan, potete provare a immaginare cosa abbia potuto significare vincere insieme a lui le cinture per uno come Edge, che aveva letteralmente idolatrato il suo tag team partner sin da bambino (per esempio, nel 1990 il piccolo Adam Copeland era nel pubblico di Wrestlemania VI a Toronto, la sera dello storico match fra Hogan e Warrior). Ma se non ci riuscite, possono aiutarvi le sue stesse parole, pronunciate qualche anno dopo: “se vedete il mio sguardo quando abbiamo vinto i titoli, in quel momento mi sentivo di nuovo come se avessi 9 anni”.
Un 4 luglio davvero indimenticabile, anche per un canadese.