Per i suoi 80 anni, Marvel Comics propone un racconto di Mark Waid e Javier Rodriguez che ripercorre tutta la sua storia e spiega, per le nuove generazioni, i suoi avvenimenti e personaggi più importanti. Allo stesso tempo celebrazione, punto di inizio ideale per nuovi lettori ed enciclopedia definitiva dell’ editore, La Storia dell’Universo Marvel è il miglior modo per augurare buon compleanno alla Casa delle Idee
I compleanni meritano sempre una giusta celebrazione, soprattutto quando il festeggiato è in là con gli anni ma non lo dimostra. Ma i compleanni sono anche un’occasione per fare bilanci e sviluppare nuovi propositi, per fare ordine e magari tracciare la rotta per il futuro, avendo ben scolpiti nella memoria il proprio passato e le proprie radici. L’ottantesimo compleanno della Marvel non poteva non essere festeggiato e la Casa delle Idee ha deciso di prendere due piccioni con una fava, pubblicando una storia pensata per essere, allo stesso tempo, un punto di inizio ideale per nuove generazioni di lettori che vogliano avere un’idea dell’immensa mole di storie confluite nella famosa continuity dell’editore e una celebrazione per la longevità della creatura di Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko, nata nel 1939 con il nome di Timely Comics e diventata Marvel Comics (dopo essersi chiamata anche per un breve periodo Atlas) solo nel 1967, quando le redini delle storie erano già entrate saldamente nelle mani del trio delle meraviglie, creatori della maggior parte dei personaggi di cui leggiamo ancora oggi le gesta sui nostri amati fumetti e ammiriamo le evoluzioni nel mondo del cinema e dei videogiochi.
Nasce così La Storia dell’Universo Marvel. Il compito di realizzare questa immane opera di oltre 250 pagine, che si propone di essere il racconto definitivo di tutti gli avvenimenti più importanti della Marvel, dalla sua creazione fino ai giorni nostri, viene affidato a Mark Waid e Javier Rodriguez. Il primo è un autore estremamente navigato, conosciuto soprattutto per il suo ciclo di Flash e l’evento Kingdom Come per la DC, nonché per le apprezzatissime gestioni di Capitan America, Daredevil (serie per cui ha anche vinto un Eisner Award) e Avengers per la Marvel; il secondo è un disegnatore e colorista di tantissime pagine di Marvel e DC, (di cui ricordiamo soprattutto la splendida serie Spider-Woman, realizzata in coppia con Dennis Hopeless), Il cui tratto retrò e pop si adatta perfettamente al risultato evocativo che si vuole raggiungere.
Ai confini dello spazio tempo, prima della fine dell’universo Marvel e l’inizio di qualcosa di nuovo, rimangono solo il distruttore di mondi Galactus e il creatore di universi Franklin Richards, figlio di Mr. Fantastic e della Donna Invisibile dei Fantastici 4. I due sono l’alfa e l’omega dell’esistenza, la personificazione delle forze della distruzione e della creazione; col passare del tempo, sono diventati gli unici sopravvissuti del loro macrocosmo e, forse, addirittura amici. Come accade a chi sta per morire, ed anche per essere certo di ricordare ogni particolare quando inizierà la nuova realtà, Franklin vuole sentire tutta la storia del suo mondo. Chiede quindi a Galactus di raccontargliela senza tralasciare nulla. L’entità spaziale non si lascia pregare e inizia il suo racconto, partendo dagli albori della creazione (l’attuale realtà è nata dalla dissoluzione di quella precedente di cui Galactus, ai tempi conosciuto con il nome di Galan di Taa, è l’unico superstite) passando per le varie epoche e i vari mondi, anche alternativi, fino ad arrivare alle storie più recenti. E, alla fine, prima del grande salto verso l’ignoto, Galactus si congeda dal suo amico ricordandogli lo spirito che ha guidato le gesta degli eroi del suo tempo, racchiuso in quello che è diventato il motto dell’intera casa editrice.
Waid, come promesso prima dell’uscita dell’opera, non crea semplicemente una sorta di enciclopedia dell’universo Marvel, ma realizza un vero e proprio racconto, dal contenuto certamente didascalico, ma capace comunque di emozionare. Il rischio noia, in agguato in operazioni di questo genere, è scongiurato dallo stile adottato, fatto di didascalie brevi e dirette, che catturano l’essenza dei personaggi senza perdersi in eccessivi fronzoli e rendono la lettura, tutto sommato, scorrevole.
É il finale, poi, a creare qualche brivido lungo la schiena di lettori vecchi e nuovi, a farli sentire parte di qualcosa di grande, di un mondo condiviso capace di andare oltre la fantasia e lo svago per diventare affetto vero. Al termine della lettura, si percepisce la grande forza della Casa delle Idee, capace di raccontare storie che sono già entrate a far parte della cultura popolare e di avere, contemporaneamente, le potenzialità di stupire ancora, esplorando nuovi orizzonti narrativi. Inoltre, per chi sia appassionato della ricerca filologica, alla storia segue un corposo apparato di note, che ampliano gli episodi citati nella narrazione, forniscono una spiegazione dettagliata di tutti gli avvenimenti della Marvel e contengono i riferimenti degli albi in cui sono contenute le storie originali. Insomma, si tratta di un lavoro di ricerca davvero gigantesco e molto accurato, che sicuramente aiuterà chi vorrà recuperare gli originali per collezionismo o curiosità.
Anche il lavoro di Javier Rodriguez al tavolo da disegno è davvero notevole. L’artista spagnolo, con una sceneggiatura semplice, ridotta ad una narrazione condensata di episodi, si può concentrare sulle trovate artistiche che riescano a tradurre in una pagina una cronologia davvero sterminata di eventi. Il risultato è davvero unico: una lunga cavalcata fatta di splash-page, sovrapposizioni di immagini, vignette piccole che nascondono elementi importanti delle trame, archi narrativi narrati negli stivali di Spider-Man, la vera identità dei Thunderbolts svelata dalle crepe di uno specchio rotto, i protagonisti della morte di Capitan America ritratti riflessi nello scudo e molto altro. Siamo di fronte ad un caleidoscopio di immagini solo all’apparenza psichedelico, ma che in realtà appare sapientemente studiato per contenere il maggior numero di informazioni possibile; è necessaria, infatti, più di una lettura per cogliere tutti i riferimenti disseminati dell’artista.
Se si aggiungono la sensibilità con cui l’autore ha cercato di riprodurre fedelmente le scene più iconiche degli albi originali, omaggiando sia lo stile degli autori passati, sia le atmosfere delle varie epoche, e le splendide copertine di Steve McNiven, si può dire che di materiale per rifarsi gli occhi ce n’è in abbondanza.
Per concludere, la Storia dell’universo Marvel è un’opera che si presta a diverse letture: è un’ottima base da cui partire per leggere le storie dell’Universo Marvel; è una guida chiara e completa per districarsi in 80 anni di storie e magari appagare appetiti da collezionisti; è una splendida storia celebrativa, impreziosita da disegni veramente di alto livello.
In Italia è pubblicata da Panini Comics in un volume che consigliamo vivamente a tutti i True Believers. Se poi si vuole avere una panoramica completa della storia editoriale della casa editrice, raccontata decennio per decennio con una buona ricostruzione giornalistica, oltre a molti retroscena ed illustrazioni inediti, consigliamo anche il volume Marvel: 80 meravigliosi anni, a cura di Marco Rizzo e Fabio Licari, sempre pubblicato da Panini Comics.
Non resta quindi che dare il via alle celebrazioni immergendosi in queste splendide letture.
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