In occasione del giorno più spaventoso dell’anno, abbiamo deciso di parlarvi di Bem il mostro umano. Anime ancora attuale, orrorifico e assolutamente da recuperare nel periodo di reclusione forzata
Se c’è un titolo che ha saputo tenere svegli i bambini, e che gli adulti ancora sussurrano con un certo timore è sicuramente Bem (in Italia Bem il mostro umano), anime del 1968 trasposto anche in manga, giunto in Italia nel 1982 (in versione parzialmente censurata). Successivamente Bem venne trasmesso da noi all’interno di MTV Anime Night, vent’anni dopo.
26 episodi raccapriccianti che hanno fatto la storia dell’animazione giapponese e rimasti ben impressi anche nella nostra memoria, grazie al compianto Nico Fidenco che, all’inizio di ogni episodio, ci incantava con la sua voce profonda interpretandone magistralmente la sigla.
Un esperimento felice, ascritto tra le prime serie horror, che in Giappone destò moltissima preoccupazione nei genitori per la presenza di molti frammenti splatter e dettagli truculenti, tanto da scatenare diverse proteste.
È vero. Bem, Bero e Bera ci hanno spaventato a dovere. Ma se avete la curiosità di riscoprire questo classico dell’animazione seriale, vi assicuro che le sfumature che si celano in ogni episodio, vi faranno affezionare alle tre creature mostruose per la loro immensa umanità.
Non è dato sapere quale sia la loro origine. Sembrerebbe che Bem, Bero e Bera siano nati a seguito di un esperimento genetico, fatto che ci viene ricordato all’inizio di ogni episodio. Come a voler invocare una sorta di redenzione per il loro aspetto e le rispettive qualità sovrannaturali, i tre protagonisti si ergono a paladini della giustizia. Agendo sempre dalla parte del bene, essi sperano un giorno di poter dare anche forma fisica all’umanità che caratterizza il loro animo. Emarginati per il loro aspetto ma animati da forti ideali, i tre cercano di assumere sembianze il più possibile umane, operazione che li priva di gran parte della loro forza.
L’anime di Saburo Sakai e Nobuhide Morikawa ha un impianto che si ripete ad ogni episodio; le puntate sono perlopiù autoconclusive. Tuttavia Bem ha dalla sua fondali lugubri che mutano continuamente e una gran varietà di situazioni che pescano a piene mani dai classici del genere. Queste caratteristiche lo rendono accattivante, mai noioso e scontato.
Punto a favore di Bem è inoltre un character design arcigno, spigoloso che restituisce la malignità degli uomini o delle creature mostruose con le quali dovranno vedersela ogni volta. Insomma, Bem fa paura, ma come le fiabe della Vecchia Europa, dietro creature orripilanti e grottesche, nasconde messaggi positivi ed educativi per gli spettatori che sin dalla tenera età sono in grado di cogliere.
Bem, il leader del gruppo, ha occhi gialli privi di pupilla. Rispetto ai suoi compagni d’avventura, le sue sembianze all’occorrenza sono quasi perfettamente umane. Porta sempre con sé un bastone da passeggio che si trasforma in un’arma mortale.
Con lui, Bera, la più rigorosa e razionale del gruppo. È scettica sulla possibilità che umani e mostri possano convivere ma comunque sempre pronta a intervenire. Le sue sembianze umane si avvicinano a quelle di un vampiro e la sua arma è una frusta che lei porta sempre legata al braccio.
Infine Bero, il primo a cacciarsi continuamente nei guai. Quando assume forma umanoide somiglia a un bambino. Bero è sempre pronto ad aiutare il prossimo e desidera ardentemente fare nuove amicizie, sogno davvero difficile da realizzare a causa del suo aspetto.
Serie carismatica e tornata da poco alla ribalta grazie al lancio del film Bem: Become Human, Bem il mostro umano è una serie imprescindibile per gli amanti dell’animazione giapponese e del genere horror. Figlia del suo tempo, Bem si inserì nel cosiddetto yokai boom (boom dei fantasmi) che ebbe un apripista d’eccezione: Gegege no Kitaro, Kitaro dei cimiteri, basato sull’opera del Maestro Shigeru Mizuki. Dello stesso filone fanno parte le trasposizioni di opere autoriali riferibili ai Maestri Osamu Tezuka e Go Nagai. Per quanto riguarda il primo non possiamo fare a meno di nominare Kaibutsu-kun e Dororo to Hyakkimaru. Di Go Nagai ricordiamo Devilman e Dororon Enma-kun.
Bem, Bera e Bero sono pronti a difenderci in ogni episodio al limite dello stremo. In mostri il cui destino volle negare la natura umana si nasconde forza d’animo e bontà di intenti che si scontrano ripetutamente con la malvagità, il più delle volte assolutamente terrena. Nonostante il mondo circostante li voglia nell’ombra, loro sacrificano tutto per salvarlo dall’oblio.
Quando gli uomini giacciono nel sonno profondo dell’indifferenza o vengono ammaliati da potere e ricchezza, il loro compito è ricondurli sulla retta via senza nessun ringraziamento che li ricompensi del loro sacrificio.
Bem il mostro umano ha ormai 52 anni sulle spalle e nonostante questo nulla là fuori è cambiato. Certo, l’animazione ormai soffre la voglia di modernità e budget elevatissimi per la realizzazione. Pensate che la produzione di Bem, per risparmiare, affidò la colorazione e l’animazione degli episodi a uno studio coreano (con tutta probabilità fu il primo esperimento in questo senso). I dialoghi sono desueti e a volte ingenui ma fa parte del gioco della scoperta o ri-scoperta di un classico senza se e senza ma.
A ogni modo nel 2019 è stato realizzato un remake della serie originale, sempre in 26 episodi, inedito in Italia.
Nessun finale canonico vi attende con Bem; solo il richiamo ad altre avventure per i nostri yokai. Da qualche parte nel mondo c’è dunque qualcuno che ci difende ancora a spada tratta. Probabilmente non ce lo meritiamo come Bem Bera e Bero credono.
Se avete voglia di recuperare la visione di Bem, l’edizione italiana curata da Dynamic Italia (ed ereditata da Dynit) risale al 2002 ed è facilmente reperibile. E che notte bianca di spavento, notte nera di terrore sia!