Su Sky Arte ritorna Comics – La Storia Segreta, la docu-serie in sei episodi che ripercorre la storia del fumetto supereroistico. Noi di MegaNerd continuiamo a raccontarvela, con il quarto episodio che mette in luce il rapporto tra la città di New York e i suoi supereroi. Un rapporto biunivoco, che vede da un lato la città che da i natali ad autori ed eroi, e dall’altro dei protagonisti che da essa vengono influenzati e plasmati. Pronti a tuffarvi nella super grande mela?
New York City è il cuore pulsante del comics americano supereroistico. È qui che sono nati i fumettisti più grandi, è qui che hanno creato i loro personaggi. Non solo. Molti dei supereroi che amiamo sono nati proprio a New York. Spider-Man lancia le sue ragnatele sopra Manhattan, Daredevil combatte il crimine nelle buie vide della città. Altri invece, agiscono in città che per natura si richiamano alla grande mela, come la Metropolis di Superman o la Gotham City di Batman.
Con lei, con le sue strade, questi eroi hanno un rapporto che da e che riceve. Vi nascono, vi crescono, la proteggono, ne vengono plasmati. Ma è anche la città ad abitare in loro. Ciò che accade a New York, gli eventi che la esaltano o che la minacciano, nascono e vivono all’interno dei supereroi, nel bene e nel male, nella realtà e nella finzione. Questo quarto episodio di Comics – La storia segreta, intitolato “New York, la città dei supereroi“, ce lo spiegherà molto bene.
Fin dagli anni inizi del ‘900, la grande mela è stata la casa natale del fumetto. Da Jack Kirby a Stan Lee, da Bob Kane a Frank Miller, dalla Marvel alla DC Comics, i padri del comics vi sono nati, vi hanno lavorato, o, semplicemente ne sono stati ammaliati e plasmati. Durante il periodo delle due guerre mondiali, o durante gli anni della grande depressione, in molti speravano che un eroe sarebbe arrivato dal nulla a salvare la città e a riportare la pace. D’altronde, gli eroi servono a superare le paure, e farci diventare invincibili. Ma non solo. Possono diventare molto di più.
Comics – la storia segreta: the city of opportunity
Negli anni ’60 nascono molti dei grandi supereroi Marvel. La casa delle idee è stata fondamentale, più della DC, a collocare il supereroe a New York. Piuttosto che farlo abitare in luoghi immaginari, gli autori Marvel decisero che le loro creature dovessero vivere ed agire in un luogo reale e tangibile: sono loro ad aver reso New York la casa immaginaria di milioni di giovani lettori negli anni a venire. Tutti noi conosciamo la città, infatti, grazie ai fumetti che abbiamo imparato ad amare durante la nostra adolescenza, anche se effettivamente non ci abbiamo mai messo piede.
Con il mutare di New York, con il crescere della città, cambiano e crescono anche i suoi eroi. nel corso degli anni Spider-Man, Daredevil, The Punisher, gli Avengers, diventano metafora dei problemi della grande mela. I fumetti iniziano a raccontare il mondo reale, quello dei quartieri poveri, della droga, dei diritti civili, della politica. I super eroi lanciano una sfida: cambiare lo status quo. Watchman, Il Cavaliere Oscuro di Miller, e molti altri lanciano una sfida al XXI secolo, con tematiche più adulte e oscure. Ed un evento su tutti, li porta a cadere e a risorgere.
L’11 settembre 2001
Dopo l’11 settembre 2001, il mondo, e con esso i fumetti, non sono più gli stessi. É una data spartiacque per entrambi. Gli uffici Marvel e DC sono proprio a New York, ne sono toccati in prima persona. I fumetti hanno risposto all’11 settembre, in prima fila: sono stati un modo per evadere e metabolizzare il lutto. Gli eroi non possono evitare le atrocità, ma possono aiutarci a sopportarle. Da quel giorno il fumetto è cambiato, i supereroi hanno iniziato combattono le sfide dei nostri tempi. La città che li ha generati è stata colpita, e loro hanno risposto.
Capitan America nasce combattendo per gli americani durante la prima guerra mondiale. Si ritrova anni dopo a protestare con New York contro la guerra in Iraq, mettendo in dubbio le scelte del governo, schierandosi dalla parte dei cittadini. Lo stesso mood sarà quello di Civil War di Millar. I disegnatori ed il loro medium diventano una voce politica, un modo per prendere posizione. Su New York e sul mondo.
Anche il cinema supereroistico si evolve con la città. La Gotham del Cavaliere Oscuro di Nolan, è un eco distorta di New York. Il film si pone l’obiettivo di entrare nella psiche dello spettatore. Di cosa ha paura New York dopo l’11 settembre? Degli attentati terroristici. E il Joker di Heath Ledger, sarà personificazione del caos del terrore.
Incarnare un’anima
Questo quarto episodio di Comics rispecchia fedelmente l’evoluzione del comics americano. E lo fa raccontando la storia di una città che ne è il simbolo. Ce ne parla su più livelli: urbano, psicologico, cartaceo e cinematografico. É una puntata decisamente più strutturata delle precedenti. Non c’è un’eroe come protagonista, ma c’è una città e un’idea.
Dopo l’11 settembre è cambiato il modo di pensare ed agire degli eroi. Non sono cambiati solo i fatti, ma è anche cambiata la finzione. Potrebbe sembrare una puntata con un focus troppo forte sull’11 settembre. Eppure quello è un episodio che inquadra in pieno il prima e dopo del fumetto. Un medium che passa dall’essere semplice intrattenimento, ad essere incarnazione di un messaggio, di una voce, di un’anima. New York è città di eroi: e quindi l’unico posto al quale può appartenere un supereroe.