Una delle miniserie più attese degli ultimi anni arriva in Italia grazie a Panini, che propone la nuova opera di Johns e Fabok in una miniserie formato prestige di tre albi. La storia del più grande nemico di Batman sta per essere riscritta
Cinque anni fa, eravamo completamente in un altro mondo.
In casa DC Comics stavamo arrivando alla fine della controversa era New 52 e durante il maxi-evento Darkseid War (di Geoff Johns, Jason Fabok e Francis Manapul), abbiamo visto Batman impossessarsi della Sedia di Mobius, un antico artefatto appartenente al Nuovo Dio Metron (personaggio creato dal genio di Jack Kirby nell’ambito dei Nuovi Dei), che può spalancare le porte della conoscenza assoluta. In quell’occasione, il Cavaliere Oscuro chiese un’unica informazione alla sedia divina: la vera identità del Joker.
La risposta ha lasciato tutti spiazzati: Batman, ovviamente, ma anche noi lettori: «Ci sono tre Joker».
Tre Joker? Come può essere possibile?
Anche ammesso che questo sia vero… come ha fatto il Cavaliere Oscuro – il miglior detective del mondo – a non accorgersene prima?
Mistero. Però, poco più di un anno dopo, abbiamo avuto un’altra prova, stavolta sullo speciale Universo DC Rinascita, albo che ha inaugurato il grande rilancio degli eroi della casa editrice nel 2016 (in Italia è arrivato a gennaio 2017, pubblicato da RW Lion), scritto sempre da Johns. Proprio in questo speciale possiamo vedere Batman nella sua caverna, che guarda sui suoi maxischermi tre Joker molto simili, ma allo stesso tempo molto diversi: tre incarnazioni che omaggiano il personaggio in diverse epoche editoriali.
Ci sono davvero tre individui distinti e separati a portare il nome di Joker? Dopo qualche anno, Johns e Fabok sono finalmente pronti a darci tutte le risposte di cui abbiamo bisogno, in una miniserie che vuole colpirci con la stessa, tremenda forza che ha utilizzato il folle pagliaccio del crimine per uccidere Jason Todd, il secondo Robin. Una furia omicida insaziabile, insana, che ha una sola e unica ragion d’essere: provocare dolore a Batman. E se per farlo deve torturare il Commissario Gordon o sparare a Batgirl, costringendola sulla sedia a rotelle, non ci sono problemi. È pronto a tutto pur di vedere il suo nemico in ginocchio.
Sì, perché al (ai?) Joker non importa di nessun altro se non del Cavaliere Oscuro. È lui che vuole colpire. È lui che vuole vedere soffrire.
Batman: Tre Joker, miniserie di tre numeri in formato prestige che Panini riesce a portare in Italia a ridosso dell’uscita americana, sbarca nelle fumetterie nostrane con tutta la sua incredibile potenza. Se consideriamo Doomsday Clock il grande evento del 2019 (anche se da noi si è appena concluso), questo è sicuramente l’appuntamento irrinunciabile per questo nefasto 2020.
Cosa sta succedendo a Gotham
Dopo una lunga notte passata a combattere il Pinguino, Batman è stremato. Riesce a trascinarsi fino alla Caverna, dove fortunatamente c’è l’insostituibile Alfred pronto a medicarlo e ricucirlo a dovere. Ma mentre il suo fedele aiutante cerca di rimetterlo in sesto, la sua mente vaga tra i ricordi in una sequenza splendidamente illustrata da un Jason Fabok in stato di grazia: ogni cicatrice che viene inquadrata ha un ricordo ben preciso, ogni dolore sentito da quel corpo ha una storia da raccontare. Johns inizia così la sua carrellata di omaggi alla grande storia del Cavaliere Oscuro, citando in modo perfetto storie che – nel bene o nel male – hanno caratterizzato gli ultimi 81 anni di vita editoriale del personaggio. Questi rimandi al passato ci saranno per tutto l’albo, ma qui hanno un sapore diverso: amaro, in alcuni punti, violento in altri.
I ricordi e le cure vengono interrotti dalla notizia che Joker – come conferma un testimone – ha massacrato la famiglia Moxon. Nello stesso momento, anche Barbara Gordon apprende di un omicidio compiuto dal Joker, ma si trova da tutt’altra parte e la vittima stavolta è l’attore comico Kelani Apaka. Due omicidi compiuti nello stesso momento, dalla stessa persona.
Ma non è finita, perché arriva la notizia di altri tre omicidi che portano la firma del Joker, anch’essi accaduti contemporaneamente ai due delitti precedenti. Stavolta si tratta di tre uomini ritrovati con vecchio costume di Cappuccio Rosso (Red Hood), la prima identità del criminale dal sorriso stampato sulla faccia. A scoprirli è Jason Todd, il secondo Robin morto proprio per mano di Joker nella saga Una Morte in Famiglia (di Jim Starlin e Jim Aparo) e tornato in vita grazie a un Pozzo di Lazzaro di Ra’s Al Ghul.
Tre crimini, compiuti nello stesso momento e dalla stessa persona.
Ma sarà veramente così? E se i Joker fossero realmente tre?
Iniziano delle indagini che porteranno Batman, Batgirl e Red Hood faccia a faccia con episodi del loro passato che avrebbero preferito non riportare a galla. Vedremo la rabbia e le lacrime uscire dagli occhi di Jason quando finalmente si ritroverà faccia a faccia con il suo carnefice. Vedremo una Batgirl incredibilmente (o apparentemente?) matura, che sembra aver superato un trauma enorme. Ma chissà se si può davvero superare una cosa del genere. E poi c’è Batman, che vuole cercare di tenere i suoi protetti al sicuro, stavolta cercando di fare un lavoro più corale che solitario. Perché se ci sono davvero tre Joker diversi, affrontarli da solo non è certo la migliore delle idee.
Chi sono i tre Joker
Johns ha scelto tre epoche ben definite, tre modi molto diversi di essere Joker. Ognuno, ovviamente, terrificante per aspetti diversi.
- Il Criminale – È il Joker in apparenza più anziano dei tre e non è certo un caso. Si tratta del personaggio originale, che ha fatto la sua comparsa nel 1940 sulle pagine di Batman n.1. Un omaggio alla Golden Age che riporta in scena un Joker freddo, riflessivo, spietato. Un vero boss del crimine, ancora lontano dall’eccentricità degli anni seguenti.
- Il Clown – Viene direttamente dalla Silver Age e raffigura forse la versione più spensierata del Joker. D’altra parte, negli anni 60 non si poteva rappresentare un personaggio troppo brutale a causa della censura, anche se- ironia – sarà proprio lui a uccidere Jason Todd.
- Il Comico – Forse il Joker per antonomasia, quello a cui molti autori hanno attinto, quello – per capirci – di The Killing Joke. In un certo senso, forse, il più spaventoso dei tre.
Come possiamo vedere, ognuno dei tre eroi della storia (Batman, Red Hood e Batgirl) si ritroverà di fronte il Joker che più ha segnato la sua vita e con cui ha più di un conto in sospeso. Il Criminale rappresenta l’origine di questa battaglia senza fine; Il Clown ha ucciso il secondo Robin; Il Comico ha torturato Jim Gordon, sparato e poi stuprato sua figlia Barbara. Tre contro tre, con la forte sensazione che non tutti arriveranno alla fine del terzo numero di questa miniserie.
Questione continuity
La domanda che tutti si stanno ponendo: questa miniserie è in continuity o no? La risposta è semplice: non si sa.
Nonostante attinga a piene mani dalla storia editoriale di Batman, andando a prendere dei momenti specifici riconosciuti assolutamente come “canonici”, Tre Joker potrebbe non essere parte della continuity attuale. Lo suggeriscono i costumi di Batman e Batgirl, il carattere di Jason Todd, che sembra tornato quello di qualche anno fa, nonché la presenza di un personaggio che nella serie regolare non c’è più (evito spoiler qualora non abbiate seguito le ultime vicende). Tuttavia potrebbe essere ambientato qualche mese nel futuro, chissà. Speriamo che presto gli autori o la stessa DC prenda una decisione in merito.
La storia di questo primo numero è un crescendo di emozioni ottimamente narrate da Geoff Johns e splendidamente messe in scena da Jason Fabok, un fuoriclasse della tavola da disegno che esalta la sceneggiatura con tavole bellissime, ricche di particolari e dinamismo. Una partenza col botto, che speriamo davvero possa confermarsi nei prossimi due appuntamenti.
Ci sono tre Joker, signore e signori. E credetemi, non c’è veramente nulla da ridere.
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