Nell’edizione natalizia di Wrestling Vintage abbiamo pensato bene (o male, a seconda della prospettiva) di riguardare per voi (o con voi, se siete abbonati al WWE Network), la puntata di WWF Prime Time Wrestling del 21 dicembre del 1992. Quanti ricordi, amici…
Già solo la sigla ci catapulta indietro a quando guardavamo il wrestling commentato da Dan Peterson, giocavamo coi pupazzetti dei lottatori e attaccavamo le figurine sull’album con la copertina blu. Nelle immagini, accompagnate da quella musichetta accattivante tipica delle trasmissioni di fine anni Ottanta/inizio Novanta, scorrono, una dopo l’altra, alcune delle leggende assolute di questo sport-spettacolo: Razon Ramon, Undertaker, British Bulldog, Roddy Piper, i Natural Disasters, Bret e Owen Hart, Macho Man, Ric Flair…mamma mia, c’è anche Hulk Hogan che mostra i muscoli con le sue classiche pose!
Ci troviamo di fronte alla quinta essenza del vintage.
Il presentatore è Vince McMahon, a quei tempi più noto ai fan in questo ruolo che come proprietario della federazione, e i suoi ospiti in studio sono un Sgt. Slaughter in abiti civili, Hillbilly Jim, Bobby “The Brain” Heenan e Jerry “The King” Lawler. Fra uno sketch e l’altro, i cinque lanciano gli incontri tratti dalle sessioni di registrazioni che venivano fatte nelle arene americane. In genere, ogni puntata conteneva i tipici squash match, cioè quelle contese fra un wrestler affermato e un povero disgraziato che pareva essere stato raccolto per strada cinque minuti prima di salire sul ring, in cui in pochi minuti il primo faceva carne da macello del secondo. Poi, però, c’era anche almeno un incontro di livello fra due nomi importanti del roster.
Il primo malcapitato è un certo Kevin Kruger che deve vedersela con il mastodontico Yokozuna, che da lì a poco avrebbe vinto la Royal Rumble e sarebbe andato avanti fino a diventare campione del mondo. Ragazzi, da piccolo io credevo davvero che Yokozuna fosse giapponese…cioè non mi passava neanche per l’anticamera del cervello che, invece, fosse un americano di origini samoane che interpretava un lottatore giapponese…troppo complicato…aveva pure gli occhi un po’ a mandorla: doveva per forza essere giapponese. Punto. Inutile dire che, dopo il rito iniziale in stile sumo, giusto il tempo di un banzai! e del povero Kruger si possono raccogliere i resti con una paletta.
Poi iniziano le vignette a tema natalizio. Il Reverendo Slick, quell’ex manager “cattivo” che aveva ritrovato la retta via nel nome del Signore e avrebbe preso sotto la propria ala protettrice anche Kamala, fa gli auguri agli ascoltatori contorcendosi e urlando da navigato predicatore. Mentre lo studio è in fermento perché pare che Babbo Natale stia per arrivare per portare a Bobby Heenan un regalo.
Dopo un trittico di incontri con protagonisti Big Boss Man (vittima nel post-match di uno scherzo del pagliaccio Doink), Kamala e “The Model” Ric Martel con rispettivi sparring partner, immagini tratte da una precedente puntata di WWF Superstars: il campione Bret Hart, intervistato da “Mean” Gene, viene interrotto e attaccato da Ric Flair e Razor Ramon ma in suo soccorso accorre un suo ex rivale da poco passato fra le fila dei “buoni”: Mr. Perfect.
In studio, intanto, si presenta Jameson, l’amico svitato degli svitati Bushwhackers (e devo dire che insieme sono proprio un bel gruppetto…), per regalare a The Brain un paio di mutandoni natalizi. Comicità ad alti livelli…
Poi c’è spazio anche per il wrestling di coppia: i Nasty Boys sconfiggono facilmente Chris Allen e Gus Kantarakis che, come detto all’inizio, sembrano essere due padri di famiglia di mezza età fuori forma che hanno accettato di farsi picchiare per sfamare moglie e sette figli. Ma il punto è che tutti gli avversari delle stelle WWF che si vedevano nei programmi settimanali di quegli anni avevano queste caratteristiche. Per assistere ai grandi match dovevi attendere i pay-per-view e, se per esempio Italia1 non ne aveva i diritti di trasmissione, era una delusione. Una costante attesa dell’evento, che negli show televisivi veniva continuamente pompato con i Report (presenti anche in questo caso) che ti facevano venire l’acquolina in bocca, per poi scoprire, dopo qualche settimana, che l’evento era bello che passato e da noi non ne avremmo visto neanche le repliche.
In questa puntata di fine anno di WWF Prime Time, di fatto, si parla di Royal Rumble, il grande appuntamento di gennaio. E scopriamo i primi sei partecipanti. Fra loro ci sono lottatori come The Undertaker o The Million Dollar Man ma, soprattutto, c’è The Berzerker, signori. Sì, proprio quello vestito da vichingo che ripeteva in continuazione Huss! Huss! e in un’occasione piantò pure una spada in mezzo al ring.
Uno dei lottatori di seconda fascia che apprezzavo particolarmente era “El Matador” Tito Santana perché mi piaceva moltissimo la sua mossa finale chiamata El Paso de la Muerte che consisteva nel lanciarsi di corsa sull’avversario colpendolo con un pugno volante alla testa. A farne le spese, in questo caso, è il jobber di tutta la vita Louie Spicolli.
Una dopo l’altra, continuano a scorrere le immagini dell’azione sul ring. Papa Shango contro Marty Jannetty – finalmente un incontro fra due lottatori di pari livello – che finisce per essere contato fuori dal quadrato per la rissa che scatena a bordo ring con il suo ex compagno di coppia Shawn Michaels, presentatosi poco prima per provocarlo. Poi Razor Ramon che si sbarazza rapidamente di un certo John Paul (e in studio si parla delle sue chance di diventare il prossimo campione assoluto alla Royal Rumble, dove avrebbe sfidato Bret Hart). Skinner contro Bob Backlund, altro match fra pari, quantomeno a livello di fama televisiva, dato che Skinner era parte del roster ma non faceva altro che perdere. Poi, i campioni di coppia Money Inc. hanno la meglio su Chris Hahn e Laverne McGill mentre Crush le suona a un tal Dark Destiny (…ti chiami Dark Destiny? Really?). Infine, Undertaker miete l’ennesima vittima, il malcapitato Duane Gill, e i samoani Headshrinkers – che addentavano pesce crudo quando il sushi doveva ancora diventare un cibo famoso – strapazzano due tizi che si chiamano Matt Williams e Dave Morgan.
C’è, però, spazio anche per due grandi annunci, che vengono dati nel corso della serata: gli Steiner Brothers, collegati via satellite, hanno firmato con la WWF che, a sua volta, si appresta anche a lanciare un nuovo show. Di fatto, Vince McMahon informa il pubblico dell’imminente chiusura di WWF Prime Time, a inizio gennaio, e della sua conseguente sostituzione con un nuovissimo programma di prima serata. Nessuno avrebbe immaginato che quel “programma di prima serata” sarebbe diventato il più longevo show televisivo a episodi della storia, ancora in onda ai giorni nostri: Monday Night Raw
Ok, un programma di questo tipo, se lo compariamo al wrestling moderno, risulta decisamente “datato”, ma i quarantenni ricorderanno che per noi bambini amanti della lotta americana era un meraviglioso appuntamento da non perdere in tivù, soprattutto durante le feste.
La puntata finisce con le immagini del campione Bret Hart che, seduto in braccio a Babbo Natale, augura pace, prosperità e un felice Natale a tutti.
E noi di Wrestling Vintage ci uniamo a lui. Merry Christmas!