Ci sono momenti, nella vita, che valgono un’intera carriera. Momenti che sogni sin da quando sei piccolo e che sai di voler raggiungere, prima o poi. Edge e Foley volevano vivere un Wrestlemania indimenticabile e nel 2006 ci sono riusciti buttandosi letteralmente nel fuoco
L’ultima puntata dei documentari della serie WWE Untold, disponibili sul WWE Network, è incentrata su uno dei tanti momenti indimenticabili di WrestleMania: l’Hardcore Match fra il veterano Mick Foley e l’allora astro nascente Edge, che aveva vinto il suo primo titolo assoluto qualche mese prima.
E, dato che siamo nel weekend di WrestleMania 37 e la Rated R Superstar, tornata in azione lo scorso anno dopo il ritiro, sarà protagonista del main event con in palio il titolo di WWE Universal Champion, quale migliore occasione della puntata odierna della nostra rubrica per ricordare questa gemma della sua illustre carriera?
Siamo nel 2006. Edge aveva vinto il primo Money In The Bank Match della storia a WrestleMania 21, garantendosi un contratto per un incontro per il titolo del mondo da disputarsi in qualunque momento avesse voluto, da lì ai seguenti dodici mesi. Al pay-per-view di inizio gennaio, New Year’s Revolution, il campione in carica John Cena è appena uscito indenne dall’assalto di ben cinque avversari nella diabolica gabbia chiamata Elimination Chamber. Quando tutti sono pronti a spegnere le luci e a tornare a casa, però, il boss Vince McMahon si presenta sullo stage e annuncia che Edge è pronto a incassare il suo contratto. Proprio in quel momento.
Cena non ha neanche il tempo di riprendere fiato che viene investito da ben due spear. 1-2-3: Edge è il nuovo campione. Il suo primo regno, però, non durerà molto. Infatti, qualche settimana dopo, nel rematch tenutosi alla Royal Rumble, il canadese subisce una bruciante sconfitta. Purtroppo, non va meglio neanche il terzo incontro della serie fra lui e John Cena, disputatosi a febbraio in una puntata di Raw eccezionalmente in onda di giovedì. Pertanto, la Rated R Superstar è costretta a salutare – momentaneamente – la cintura che tanto aveva desiderato.
Ed è proprio qui che si incrociano la sua strada e quella di Mick Foley. La leggenda dell’hardcore era stata scelta come arbitro speciale del match e, subito dopo la fine della contesa, diventa il bersaglio delle frustrazioni dell’irascibile mascellone che, lungi dal fare qualunque autocritica, preferisce giustificare la propria disfatta sul quadrato addebitandola alla direzione di gara dell’altro.
Fast forward, questo fuocherello diventerà un incendio (nel vero senso della parola, come vedremo). Dopo le solite scaramucce tipiche di ogni faida che si rispetti, la resa dei conti viene fissata per il 2 aprile a WrestleMania 22, all’Allstate Arena di Rosemont, nell’Illinois. E non con un classico incontro di lotta libera, no. Per risolvere la questione ci vuole “il match più violento nella storia di WrestleMania”, come lo definisce oggi Edge, ricordandolo davanti alle telecamere di WWE Untold.
Nel documentario, entrambi i protagonisti ragionano sull’importanza di avere un WrestleMania moment da tramandare ai posteri affinché un wrestler possa veramente dire di aver avuto una grande carriera. Il veterano Foley non ne aveva ancora vissuto uno di cui essere davvero soddisfatto. Mentre Edge, la giovane stella che nel 2006 vuole prendersi il centro del palcoscenico, desidera un momento elettrizzante come quello a cui aveva assistito da bambino, fra il pubblico di WrestleMania VI, quando si erano affrontate due icone come Hulk Hogan e The Ultimate Warrior.
Da ragazzino, nelle riviste specializzate, il lottatore canadese aveva visto per la prima volta uno strano personaggio chiamato Cactus Jack che, oltre ad avere un aspetto bizzarro, ai tempi era anche protagonista di contese piuttosto singolari (e pericolose) rispetto a quanto si poteva vedere nel wrestling mainstream: i Death Match, incontri con filo spinato, oggetti contundenti, puntine da disegno e ogni altro genere di diavolerie per cui il buon Mick era diventato una leggenda in Giappone. Ovviamente, mentre sfogliava i suoi giornaletti, non poteva immaginare che, anni dopo, lui e quel wrestler così eccentrico sarebbero diventati non solo colleghi nella WWE, ma anche grandi amici.
Dal canto suo, lo stesso Foley ricorda di aver notato sin da subito che Edge, il suo compagno di coppia Christian e i loro rivali Hardy Boyz avevano un grandissimo potenziale. Nonostante le straordinarie prove offerte nella divisione di coppia, però, a metà dei Duemila c’è ancora la percezione che il biondo lottatore sia più il tipico belloccio da copertina che un vero duro del ring in grado di diventare il numero uno della federazione.
L’Hardcore Match di WrestleMania 22 avrebbe cambiato per sempre questa percezione.
Uno dei particolari inediti che emerge dalla ricostruzione dell’evento che i due rendono a WWE Untold è l’invito a pregare insieme che Foley, probabilmente consapevole di cosa si sarebbe consumato da lì a poco, fa a Edge e Lita (in quel periodo sua partner on screen e nella vita reale) prima di andare in scena.
Sul ring e davanti alle telecamere, invece, i tre tornano a essere nemici giurati e l’azione è brutale. Ad un certo punto, Edge esegue una spear su Foley ma finisce per avere la peggio, considerato che l’avversario si era avvolto la pancia con del filo spinato tenuto nascosto sotto la maglietta. Poco dopo, Lita – un fondamentale ingrediente di questo match cruento ma perfettamente cucinato – cerca di interferire saltando sulle spalle del veterano ma questi, per tutta risposta, si lancia sulla Rated R Superstar con un braccio teso, facendo rotolare rovinosamente tutti e tre fuori dal ring.
Il pubblico è letteralmente in visibilio. Per stessa ammissione dei protagonisti nel documentario, alcuni degli scambi sono oggettivamente molto pericolosi ma oggi Foley li giustifica quasi come fossero stati movimenti inconsulti dinanzi alla grande opportunità di creare quell’agognato WrestleMania moment. E quindi l’asticella viene alzata sempre di più: dal filo spinato si passa alle puntine da disegno, di cui Edge ricorda ancora benissimo l’effetto doloroso. Poi c’è la mazza da baseball rinforzata sempre col filo spinato (una costante nella carriera del vecchio Mick). Fino ad arrivare al culmine dello scontro.
Fuori dal quadrato c’è un tavolo. Uno di quelli su cui normalmente i lottatori di wrestling finiscono per schiantarsi. Ma, in questo caso, volarci sopra e distruggerlo sarebbe stato troppo “normale”. Per cui Lita procede a spargervi sopra del liquido infiammabile e a dargli fuoco. Ora il tavolo è coperto dalle fiamme. In quegli istanti, la mente di Edge – lo sappiamo perché lo racconta alle telecamere di WWE Untold – si concentra sul fatto che, mentre il suo rivale ha parecchi vestiti addosso, lui è mezzo nudo, come di solito accade ai wrestler. Inoltre, il gel ignifugo di cui si è cosparso prima di iniziare, proprio in previsione del gran finale, in buona parte è stato lavato via dal sudore. Ma bisogna portare a termine lo spettacolo.
“Se mi brucio un braccio è una cosa – ricorda di aver pensato – ma non voglio assolutamente bruciarmi la faccia”. È con questo proposito che, con l’ennesima spear, si lancia su Foley e, affondando la faccia nel suo ventre per cercare di ripararsi il più possibile, i due finiscono sul tavolo ardente. Un altro pezzo della folle storia del wrestling è appena stato scritto.
L’arbitro sta contando lo schienamento che decreta la vittoria della Rated R Superstar (dal cui braccio sale persino del fumo!) sulla Hardcore Legend. Lì per terra, sotto la maschera di nemici on screen, però, ci sono due grandi amici che sanno di aver raggiunto l’obiettivo desiderato. Tanto che a uno di essi viene spontaneo: “Ti voglio bene, Mick”.