Hush è stato un vero e proprio spartiacque nella storia recente del Cavaliere Oscuro: ha contribuito in modo decisivo a rilanciare Batman negli anni 2000, trasportandolo in un futuro che ha conquistato subito
Jim Lee è stato sicuramente uno dei disegnatori più amati degli anni 90: ogni albo da lui disegnato andava esaurito in men che non si dica, i fan di tutto il mondo impazzivano per il suo stile. Sin da quando nel 1998 cedette la sua WildStorm alla DC Comics, sapevamo tutti che prima o poi la strada del disegnatore nato a Seul avrebbe incrociato quella del Cavaliere Oscuro di Gotham: c’era stato un breve (ma intenso) approccio sulle pagine della miniserie Batman Black & White, ma è chiaro che non bastava. Non poteva bastare.
Jim Lee voleva Batman e Batman aveva davvero bisogno di un Jim Lee. Sembrava davvero tutto scritto, dovevamo solo aspettare, perché quest’incontro doveva avvenire per forza, non potevano esserci ostacoli.
Serviva però un progetto adatto: se hai una superstar di questo livello, non puoi “sprecarla”, soprattutto se abbinata al tuo personaggio di punta. Passarono anni, ma l’idea giusta non era ancor arrivata: Lee nel frattempo assumeva ruoli sempre più dirigenziali e si occupava di sviluppare una sorta di reboot della sua linea WildStorm, che per il momento restava separata dal resto del DC Universe. Tutto molto bello, ma noi eravamo ancora in attesa. Batman e Jim Lee. Doveva accadere per forza.
Alla fine, finalmente, qualcuno accese il Bat-segnale e tutti noi volgemmo lo sguardo verso il cielo: ad azionarlo non era stato il commissario Gordon, ma Jeph Loeb. All’epoca era uno degli scrittori di punta della DC e aveva già realizzato bellissime storie di Batman, basti pensare a Il lungo Halloween o Vittoria Oscura, entrambi disegnati da Tim Sale, tanto per citare due vere e proprie perle (ma non solo, ovviamente). Insomma: se qualcuno, in quel momento, poteva spiegare l’atmosfera di Gotham City a Jim Lee, quello era senz’altro Jeph Loeb.
Era il dicembre 2002 e nelle fumetterie americane arrivò Batman #608, l’albo che catapultò il Cavaliere Oscuro nel futuro: testi di Jeph Loeb, disegni di Jim Lee, chine di Scott Williams e colori di Alex Sinclair: con un dream team del genere, il personaggio creato da Bob Kane non poteva che tornare a svettare in cima alla classifica dei comics più venduti negli USA, scatenando un’entusiasmo incredibile da parte dei lettori di tutto il mondo. Non si parlava d’altro, Hush – la saga che durò ben 12 numeri all’interno del mensile regolare del Pipistrello – aveva conquistato proprio tutti.
Ora, parliamoci chiaro: qui non siamo di fronte a un capolavoro. Siamo lontani anni luce da Batman: Anno Uno o Killing Joke, però è impossibile non restare affascinati dalla storia e dai disegni di quest’opera. Ti coinvolge in pieno, ti fa vedere un Cavaliere Oscuro glorioso, incredibile, forse persino invincibile, anche se in queste pagine lo vedremo anche cadere. Hush ha un qualcosa di magico, di ammaliante, che non ti lascia mai andare via veramente dalle strade di Gotham. Merito soprattutto delle tavole di disegnatore che in quel momento aveva probabilmente raggiunto la piena maturazione artistica, arrivando a realizzare immagini di una potenza unica, che a distanza di tanti anni sono ancora impresse nell’immaginario collettivo. Non è assolutamente un caso se Hush è diventato in breve tempo un classico moderno, una di quelle storie che sono state ristampate più e più volte e chissà quante edizioni ancora ne usciranno nei prossimi anni.
Perché è un ponte perfetto tra passato e futuro, tra classico e moderno. La vecchia scuola (passatemi il termine) che indica la via ai più giovani, prendendoli per mano e mostrandogli come rilanciare un personaggio che in quel momento aveva un disperato bisogno di tornare ad alzare la testa. E grazie ai due signori di cui abbiamo parlato, lo ha fatto.
Batman: Hush – La storia
Ci troviamo di fronte a un nemico nuovo di zecca, ha il volto ricoperto da bende. Si fa chiamare Hush, che in italiano potremmo tradurlo con Silenzio… anche se – come leggerete – di rumore ne farà davvero parecchio.
Questo nuovo personaggio sembra conoscere davvero molto bene Bruce Wayne, forse persino da prima che quest’ultimo diventasse Batman. Ma perché ce l’ha così tanto con lui? Perché vuole rovinargli la vita? Nella nostra mente si formeranno domande su domande, mentre assisteremo all’intrigo orchestrato da Loeb, che numero dopo numero coinvolgerà tutti i personaggi che orbitano attorno al nostro eroe. Amici, criminali, alleati: sono tutti coinvolti in una trama che sembra quasi ricalcare quella di un videogioco arcade, in cui bisogna superare un livello dopo l’altro, soltanto per trovarsi di fronte a un altro nemico da sconfiggere. Ma non è così, ve lo posso garantire.
La storia, benché ideata per essere un vero e proprio starting point per nuovi lettori (è perfetta se non si ha mai letto nulla del personaggio), non manca di avere quella profondità che ogni storia del Cavaliere Oscuro dovrebbe avere. Faremo un viaggio nel passato di Bruce Wayne, vedendolo prima come bambino felice insieme ai suoi genitori e al suo migliore amico dell’epoca, il piccolo Thomas, e poi orfano solitario, segnato da una tragedia che nessuno dovrebbe vivere. Vedremo lo stupore negli occhi dei due bambini quando videro da vicino Lanterna Verde a Metropolis, pochi giorni prima della morte del padre di Bruce.
Vedremo un burattinaio avvolto dalle bende e dagli enigmi dare del filo da torcere al nostro eroe, che dovrà essere bravo – ancora una volta – a tirare fuori il meglio da sé stesso… anche se stavolta non sarà facile. Perché dovrà scontrarsi con l’alleato più potente che abbia mai avuto (che è anche un suo buon amico), perché non saprà se fidarsi o meno di Selina, la donna che ha sempre amato e con la quale avrà sempre un rapporto complicato (eufemismo). Ma soprattutto, si ritroverà a guardare negli occhi qualcuno che credeva scomparso per sempre.
Una delle tante cicatrici della sua anima, tornerà a far male come non mai.
Ve lo dicevo, più in alto. Hush coinvolgerà tutti i personaggi (da Nightwing a Robin/Tim Drake, passando ovviamente per Alfred, il GCPD, la Cacciatrice, Joker, Superman e tanti, tanti altri ancora), ma soprattutto coinvolgerà te che stai leggendo.
Perché non sarà un capolavoro, ma puoi scommetterci che alla fine sarai lì anche a tu.
Per provare a suggerire una soluzione a Batman, per combattere, per aiutarlo.
Per leggere una gran bella storia.
E Hush, di Jeph Loeb e Jim Lee, lo è sicuramente.
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