È finalmente uscito il primo volume di The Prism dal titolo Burn!, l’ultima fatica sci-fi di Matteo De Longis che BAO Publishing ha raccolto in un lussuoso brossurato con sovraccoperta. Può la musica salvare una Terra devastata da un disastro ecologico globale?
In un futuro molto vicino, la Terra è vittima di una catastrofe ambientale: l’inquinamento acustico ribattezzato S.O.T.W. (Smoke on The Water). Diverse zone del pianeta sono ormai inagibili e la Plexi, la più grande azienda del mondo, sta finanziando The Prism, un’operazione spaziale apparentemente folle: creare una band musicale con i migliori musicisti sulla piazza, spedirli nello spazio e fargli registrare un album utilizzando alcune specifiche vibrazioni musicali che possano annientare il S.O.T.W. e salvare la Terra.
Sono queste le premesse di The Prism vol. 1 – Burn!, il nuovo fumetto di fantascienza edito da Bao Publishing e interamente realizzato dall’artista Matteo De Longis (VOX) alla sua prima lunga saga a fumetti. The Prism è un’opera visionaria di cui si parlava da tempo e che finalmente è arrivata sugli scaffali delle fumetterie di tutta Italia. De Longis si è imbarcato in questa grande epopea sci-fi che verrà serializzata in 7 volumi leggibili a sé stanti, ma che formeranno un unico, grande affresco fantascientifico dove la musica la farà da padrona.
Una delle caratteristiche più interessanti che riguardano The Prism è il metodo Triskelix, inventato dallo stesso autore e che funziona alla grande. Quando devono essere simulati i suoni o la musica, De Longis sostituisce all’interno di Burn! le onomatopee con dei triangoli i cui vertici, a seconda dell’ampiezza, rendono l’idea del tipo di suono che l’autore vuole riprodurre. Il risultato che si ottiene è sicuramente una tavola più pulita con meno invasività da parte di elementi esterni. I triangoli esprimono ugualmente appieno l’effetto musicale o acustico all’interno della singola vignetta, ma obiettivamente occupano meno spazio e in alcuni casi sono quasi impercettibili rispetto alla classica rappresentazione grafica onomatopeica. Ne consegue un maggior risalto dei bellissimi disegni dell’artista.
Burn! comincia subito con immagini molto forti che ci presentano gli effetti devastanti di S.O.T.W. sul pianeta e sugli animali. Siamo nel 2059 nelle Highlands scozzesi e due scienziati analizzano la scena raccapricciante che gli si para davanti, ovvero dei cadaveri di Capodogli spiaggiati sulla terraferma. Il loro rientro alla base porta notizie poco rassicuranti: il S.O.T.W. ha ‘invaso’ le Highlands e l’umanità ha perso per sempre quelle terre solitamente verdi ma diventate aride, grigie e spoglie. Le grandi potenze mondiali per contrastare S.O.T.W. disseminano il pianeta di impianti di diffusione sonora che, con specifiche frequenze armoniche, cercano di arginare l’avanzata via mare di questa catastrofe ambientale, ma sono richieste misure più drastiche per evitare la fine dell’umanità.
Questo porta la PLEXI, la più grande multinazionale della Terra, a ideare il progetto P.R.I.S.M., che vede coinvolta la scienziata Lorena, produttore esecutivo dell’intera operazione che oltre a salvare il pianeta sarà una vera e propria operazione mediatica a livello mondiale. Parte quindi l’operazione di reclutamento dei ‘migliori musicisti al mondo‘: il silenzioso batterista Dorian Lavochkin, la procace e sensuale batterista Alice Royce Griffon, il ribelle chitarrista Paul Duncan, il malinconico tastierista Björn Æsisson e la spirituale influencer new-age nonché cantante Yu Murakami. Questa band improvvisata parte per lo spazio a bordo dell’astronave White Duke per registrare sulla Luna, prima tappa del viaggio, il singolo d’esordio dell’album che salverà il pianeta: “Burn!“. Ovviamente vi saranno dissapori, vecchie ruggini tra alcuni componenti e alcuni scheletri nell’armadio come ogni popstar musicale che si rispetti.
Artisticamente questo primo numero di The Prism è un fumetto ad alto impatto visivo; le scene realizzate nello spazio sono una vera e propria goduria per gli occhi. De Longis riesce attraverso le sue immagini a trasmettere quel senso di vuoto e infinito propri dello spazio e le sue astronavi molto particolareggiate e realistiche dimostrano l’impegno e lo studio che l’artista ha impiegato per realizzarle. Nella postfazione a cura dello youtuber e divulgatore scientifico Adrian Fartade, personaggio che compare anche nel fumetto nei panni di se stesso, viene ricalcata la fatica e gli anni dedicati dall’autore di The Prism a realizzare con un lavoro certosino e minuzioso un volume dall’elevato tasso di qualità artistica. Ad essere pignoli, nella prima parte il disegno appare più approssimativo e abbozzato, soprattutto, a parere di chi scrive, per quanto riguarda la rappresentazione delle figure maschili con una maggiore cura dei personaggi femminili. Ma mano a mano che il volume prosegue De Longis diviene meno grezzo nel tratto e il risultato finale è più che soddisfacente.
Quello che traspare nella lettura di The Prism è una diversa percezione della reale problematica di S.O.T.W. da parte dei personaggi principali, che sono concentrati di più sulla performance artistica, sull’album da realizzare e sul fare le rock star. Lo Smoke on The Water passa quasi in secondo piano a un certo punto, concentrandosi più sull’aspetto musicale e mediatico dell’operazione e su tutte le fasi che riguardano la creazione di una traccia musicale. Emerge il vero e proprio amore di De Longis per la musica e un’elevata conoscenza di tutto quello che concerne il mondo artistico musicale, dalle fasi preparatorie e dall’affiatamento del gruppo, alla vera e propria realizzazione e registrazione della musica. De Longis si diverte e ci mette passione a scrivere queste fasi del fumetto e si vede. Vi sono ovvi richiami ad artisti e a brani classici della musica rock e pop: lo ‘Smoke on The Water‘ o S.O.W.T., citazione non tanto velata dell’omonima canzone dei Deep Purple, la White Duke omaggio al compianto David Bowie, o la somiglianza del maestro Astra con il noto cantautore, compositore e musicista italiano Franco Battiato.
Il volume in ogni caso scorre molto bene a livello di trama e De Longis è bravo a ricordare al lettore ogni tanto con alcuni rimandi e spiegazioni o con alcune immagini che rivelano gli effetti di questa ‘cacofonia inquinante’ (come definita da Fartade nella postfazione) rappresentata da S.O.T.W. sul pianeta e sulle persone, che tutto ciò che i musicisti stanno facendo ha un unico scopo: salvare il pianeta dove vivono con quello che sanno fare meglio ovvero suonare. Dedicato sicuramente a un mondo più giovane e amante della pop music del mondo delle star musicali e di molte delle loro esagerazioni, The Prism vol. 1 -Burn! è un volume molto godibile e sicuramente un’opera che all’esordio promette molto bene per il proseguo.
Stiamo comunque parlando di un volume introduttivo e tante cose vengono solo accennate o trattate brevemente. Il primo volume per un autore è quello apparentemente più complicato poiché deve essere bravo a incastrare tutti i pezzi senza perdere il filo della trama e allo stesso tempo a catturare l’attenzione del lettore tanto da fargli chiedere alla fine ‘ancora’. De Longis ci riesce in pieno. Riesce a introdurre i personaggi in maniera lineare e rapida accennando ad alcune sfaccettature caratteriali che speriamo vengano approfondite più avanti. Riesce a trattare un tema reale come l’inquinamento ambientale (nel fumetto rappresentato dallo S.O.T.W.) esprimendone la gravità e la pericolosità, ma lasciandolo sullo sfondo mostrando di tanto in tanto gli effetti reali con alcuni rimandi e con immagini molto forti. Riesce ad amalgamare due elementi come la fantascienza e la musica che, diciamoci la verità, difficilmente hanno degli elementi che li accomuna. Quello che il lettore penserà quasi sicuramente dopo aver letto il volume è una sola cosa: ‘ancora‘.
L’unico difetto da segnalare soprattutto al lettore occasionale, è che i 7 volumi usciranno a cadenza biennale e nonostante sarà possibile leggerli separatamente senza dover obbligatoriamente aver recuperato gli altri, vista la grandezza, la peculiarità dell’opera e la velocità con cui il gusto del pubblico muta attualmente, bisogna sperare che The Prism riesca a tenere incollati i lettori e faccia crescere il giusto hype in modo da non fare pesare questa lunga attesa tra l’uscita di un volume e l’altro.
In definitiva The Prism vol. 1 – Burn! è un volume che ritengo di consigliare a occhi chiusi a un pubblico molto vasto, sia esso amante della fantascienza, della musica ma soprattutto dell’arte e del buon fumetto in generale. Il palcoscenico fumettistico italiano ha bisogno di prodotti originali come The Prism.
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