Hikari Edizioni ha portato in Italia il manga tratto dalla serie TV stracult V – Visitors. Un volume unico per ripercorrere l’angosciante discesa sulla Terra di chi prometteva la pace rivolgendosi al mondo intero
Cittadini del Pianeta Terra, vi portiamo i nostri saluti e veniamo in pace. Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di salire sulla sommità del Palazzo dell’ONU di New York, questa sera alle 20.
Correva l’anno 1983 quando la NBC trasmise per la prima volta V – Visitors, seguita da V: The Final Battle. Le due miniserie raccontavano la discesa degli alieni sulla Terra. Dietro le promesse di pace e di cure per debellare il cancro, si celavano le vere intenzioni dei Visitatori alieni, tutt’altro che benevole. Il grande successo delle due miniserie portò alla creazione di un successivo sceneggiato televisivo di 19 puntate ma la vera bellezza della creazione di Kenneth Johnson è tutta lì, nelle prime due miniserie.
Ed è proprio questo il materiale di partenza che ha affascinato il mondo e due massimi esperti di invasioni: Go Nagai, che ritroviamo accreditato come direttore di pubblicazione dell’opera, e Yasuda Tatsuya, quale autore principale.
Tatsuya ha dato ai Visitatori una nuova e più cruenta linfa, regalando a tutti noi un vero ritorno di fiamma per V, dopo il remake del 2009 che ci aveva lasciato solo amaro in bocca. Nonostante Tatsuya sia indicato come Autore principale, è evidente in diversi snodi del racconto l’intervento del Nagai come deus ex machina che sembra assurgere a vero e proprio ghost writer dell’opera.
I due autori lavorarono quasi a caldo sulla storia. Il manga in origine venne infatti pubblicato nel 1989, in due volumi, da Keibunsha.
Il volume unico proposto da Hikari è dunque il bellissimo lavoro di chi ha dato vita, tra le altre opere, alla riduzione a fumetti di Kotetsu Jeeg. Tatsuya era difatti membro della Dynamic, l’azienda che ha sviluppato tutti gli anime tratti dalla prolifica attività del Maestro Nagai. Quest’intesa artistica ha mantenuto le ottime premesse, ora che finalmente abbiamo avuto la possibilità di leggere la loro interpretazione della conquista della Terra da parte dei Visitatori alieni.
Decine di dischi volanti discendono sulla Terra. Gli alieni sono giunti e lo fanno in pace. Arrivano dal quarto pianeta della Stella Sirio ed hanno bisogno di alcune risorse che, sul loro pianeta, sono irrimediabilmente esaurite. Le loro sembianze umane sono rassicuranti e parlano la nostra lingua.
Diana, il Comandante in seconda che gestisce la divisione scientifica, ci guida alla scoperta delle navicelle rassicurandoci che hanno bisogno solo di alcuni componenti per risolvere i gravi problemi ambientali che stanno affrontando. In cambio c i offrono tecnologia avanzata e cure per debellare il cancro.
Il nostro protagonista è Mike Donovan, un reporter che non crede alle parole dei visitatori e vuole scoprire i reali motivi della loro venuta sulla Terra. Riuscito a salire su una delle navicelle, scoprirà che gli alieni sono in realtà orribili e con le sembianze di mostruosi rettili. I Visitatori si cibano di animali vivi e gli stessi esseri umani sono una risorsa alimentare. Accanto a lui troveremo la coraggiosa Julie Parrish. Insieme, Mike e Julie, guideranno la Resistenza terrestre.
Ben presto quest’ultima si armerà contro gli invasori, e l’atmosfera di pace e convivenza cordiale lascerà il posto alla lotta. Il clima è intriso di paura, la sottomissione e i raccapriccianti esperimenti riproduttivi, prendono il sopravvento nel racconto.
A volte la violenza si avverte maggiormente quando non si mostra. L’invasione che avanza, l’atteggiamento tipicamente fascista dei Visitatori e l’atteggiamento di alcune figure fortemente simboliche. V-Visitors è un racconto di lotta e se ne percepisce tutta l’aggressività, anche se vestita di pace.
Era dai tempi di Spazio 1999 che la Tv non godeva di uno spettacolo fantascientifico di livello. V anche oggi gode del rispetto assoluto dei fan del genere che sicuramente sapranno apprezzare la summa realizzata da Nagai e Tatsuya.
La storia corre veloce verso la progressiva e terribile presa di coscienza delle malvagie intenzioni dei Visitatori. Risalta lo stupore negli occhi degli esseri umani annoiati e vogliosi di novità ma ancora terribilmente provati dalla persecuzioni delle minoranze prima, e dal sorgere di gruppi nazionalisti organizzati e violenti poi.
Johnson porta dentro V anche la cronaca bestiale e razzista degli Stati Uniti di quegli anni. D’altronde ad ispirare Visitors è soprattutto la distopia del 1935 di Sinclair Lewis, It can’t happen here. In questo bellissimo racconto viene narrata l’ascesa del senatore populista Buzz Windrip a presidente degli Stati Uniti. Windrip riesce ad imporre un regime totalitario con l’aiuto di una forza paramilitare che tanto ricorda le SS. Ad opporsi a Windrip troviamo il giornalista Doremus Jessup e il racconto è incentrato appunto sulla lotta contro il regime.
Tatsuya calca soprattutto sulle persecuzioni antisemite. Un passaggio molto delicato della storia riguarda la persecuzione degli scienziati terrestri ritenuti dei cospiratori, a causa delle accuse mosse dai Visitatori.
Va riconosciuto a questa versione di V-Visitors di essere riusciti a rendere ancora più angosciante uno storia che aveva delle ottime premesse in tal senso. La deformità dei Visitatori che si svela in modo crescente, la scoperta delle nefandezze operate sulle donne e sugli uomini. Tatsuya regala la sua personale interpretazione, non mancando di rappresentare le scene cult della serie televisiva. Come dimenticare il Comandante di seconda, Diana, che divora un porcellino d’india o la scoperta della vera identità del Comandante Supremo?
Gli extraterrestri vogliono ridurre in schiavitù gli esseri umani e condurre esperimenti usandoli come cavie. La Resistenza Terrestre riuscirà a impedire il loro barbaro intento? Diverse le sequenze magistrali riproposte e reinterpretate. Lo scontro finale, l’aspra lotta che vede la Resistenza non perdersi d’animo e l’incredibile colpo di scena conclusivo.
Un particolare degno di nota riguarda propria la lettera V dipinta di rosso che Tatsuya ripropone, fa sua, nelle bellissime tavole e che ritroviamo anche in copertina. La produzione, tre settimane prima della messa in onda della serie, fece affiggere in tutto il Paese, manifesti che ricordavano chiaramente la propaganda nazista e che rappresentano un Visitatore, coperto da una V rossa dipinta con lo spray. Questa e altre interessanti note di approfondimento sono presenti alla fine del volume, compresa un’intervista al visionario regista della serie Kenneth Johnson.
Se è sicuramente da apprezzare il dossier presente nel volume, l’ottima carta utilizzata, che è un po’ il marchio distintivo di Hikari, un particolare dell’edizione proposta rovina il mio entusiasmo. E parecchio. Perché scrivere sulla copertina dalla serie originale…omissis…ora su Prime Video? Questa réclame non è superflua? A meno che non si voglia riportare le pubblicazioni indietro di qualche decennio, quando, per invogliare l’acquisto, si faceva questo tipo di pubblicità sui volumi, perché scrivere quest’informazione? Anche il prezzo è moderatamente alto per l’edizione proposta.
Fatta eccezione per questi nei, V-Visitors è stata una bella scoperta e un modo per ricordare una serie che ha segnato i glitterati anni ’80 che erano anche questo: mirabile fantascienza.
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