Lo scrittore Tom King ha lasciato alcune dichiarazioni sul suo nuovo progetto legato a Supergirl intitolato Woman of Tomorrow dando qualche anticipazioni su cosa ha in serbo per Kara Zor-El
Senza ombra di dubbio Tom King è uno dei più apprezzati scrittori di comics del momento. La DC negli ultimi anni ha dato diversi incarichi importanti allo sceneggiatore statunitense che è riuscito a rivitalizzare personaggi minori come Adam Strange, Mister Miracle, Rorschach e molti altri. Lo scrittore ha anche avuto modo di scrivere i personaggi d’eccellenza dell’editore di Burbank, dando una sua interessantissima interpretazione personale del mito di Batman, grazie alla lunga run durata ben tre anni dal 2016 al 2019, e Superman con la maxi serie Su nel cielo.
Questa volta è il turno di Supergirl, la cugina di Kal-El / Superman, protagonista anche dell‘omonima serie TV di The CW che a livello fumettistico non ha avuto un gran seguito di pubblico nelle ultime gestioni. Il compito di King sarà quindi di dare nuova linfa a una supereroina che deve stare per diritto sotto i riflettori.
In un’intervista a Comicbook.com King ha parlato della Ragazza d’Acciaio e della sua nuova maxi-serie in 12 capitoli intitolata Woman of Tomorrow, dove lo sceneggiatore porterà Kara Zor-El in un’avventura ai confini dell’Universo mostrandoci, come spesso fa nelle sue gestioni, diverse sfaccettature della personalità e il lato più umano del supereroe.
Di seguito King spiega come è nato il progetto legato a Supergirl: Woman of Tomorrow:
Il mio editore, con cu ho lavorato su Batman, è passato a lavorare nella divisione di Superman. Un giorno parlavamo dei problemi che i personaggi con il prefisso “Super” si portano dietro per tradizione e per cui, almeno dal 1980 circa, vendano meno di quelli con il prefisso “Bat”. Io gli dicevo di non capirne il motivo, perché per me sono davvero fighi. E lui mi rispondeva che la serie Supergirl aveva difficoltà di vendite. Per me lei è una tostissima, con una storia delle origini pazzesca e lui, vedendomi così appassionato al riguardo, mi ha chiesto di pensare a un soggetto. Cosa che è stata semplicissima
King prosegue anticipando quelle che saranno le atmosfere della sue serie e soprattutto aggiunge come Supergirl sia molto simile a…..Conan il Cimmero!:
Il soggetto è rimasto quello originale ed è un’avventura cosmica, un Western nello spazio. Raccontiamo un viaggio da luogo a luogo, da pianeta a pianeta e da qui partiamo. Stavo leggendo su una rivista un articolo sui fumetti bondage e ho visto che avevano stilato una lista delle migliori cinquanta storie di Conan. Non ho mai letto granché sul personaggio, in gioventù, ma ho pensato che fosse una cosa splendida. Quando leggi queste classifiche, hai sempre voglia di leggere tutte le storie citate. Ho iniziato a leggere queste storie di Roy Thomas, Barry Windsor-Smith, John Buscema su Conan e ho pensato che il mondo che raccontavano fosse davvero divertente. E sai chi farebbe faville in un contesto del genere? Supergirl! Questa è la genesi del primo numero della storia: la voglia di infilare Supergirl in un mondo alla Conan. Avevo appena scritto una trilogia di fumetti, tra il 2019 e il 2020, in cui raccontavo un’epoca senza speranza. Supergirl era il mio primo lavoro in cui essa [la speranza] tornava a mostrarsi. Mi dicevo che ci sarebbe stato un futuro dopo la pandemia, che dopo la follia del trumpismo sarebbe tornato il sole. Volevo dar vita a un fumetto che raccontasse quanto siano splendidi i super eroi. Scrivo un sacco di storie in cui vengono decostruiti, in cui li mostro tristi, mentre piangono guardando fuori dalla finestra. Ma ho la sensazione che quelli che stanno arrivando siano dei nuovi ruggenti anni Venti e che ci sia bisogno di qualcosa di semplicemente fantastico. Supergirl in un ambiente stile Conan è proprio quel genere di storia.
Lo scrittore sottolinea anche l’importanza e l’entusiasmo di lavorare con l’artista Bilquis Evely e di quanto consideri realmente ‘Super‘ il personaggio di Kara che è una vera e propria sopravvissuta forse più del cugino Kal-El:
Sin dall’inizio mi sono detto che sapevo di avere a che fare con una disegnatrice che sa bene come costruire mondi e che volevo lasciarla lavorare come voleva. Le ho fornito il perimetro generico dell’universo che avevamo in mente. Dentro cui ci sono diversi mondi: uno di dinosauri, uno che sembra fatto di periferie anni Cinquanta d’America. Ho preso una serie di metafore che lei ha trasformato in pianeti alieni. Chiunque legga le mie storie sa che, per me, la speranza non è mai il processo di ignorare il dolore, ma quello di affrontarlo e di sconfiggerlo. C’è una bella differenza. Credo che questo sia stato uno dei problemi di molti che si avvicinano a Supergirl, perché la trattano come qualcosa di prezioso e fragile, cosa che non credo lei apprezzerebbe. Kara non è qualcuno che vada trattato coi guanti di velluto, che ha bisogno di essere il simbolo di perfezione in ogni singola vignetta, bensì una donna che ne ha passate tante e si è temprata. Accettare questo fatto è ciò che la rende interessante. Quando mi hanno assegnato il progetto, ho chiamato Steve Orlando, perché lui ha lavorato sul personaggio, e abbiamo parlato un po’. Mi ha fatto capire la differenza tra Kara e Clark e mi ha aperto la mente. Clark è sfuggito all’Olocausto, è nato su Krypton e la sua distruzione è solo un ricordo, per lui. Qualcosa di cui legge nei libri e vede in TV. Ma Kara era lì e vi ha assistito coi propri occhi. Nn solo una volta, ma tre. Ne è fuggita su questo piccolo pezzo di pianeta, che a sua volta è andato distrutto ancora e ancora, finché non è rimasta solo lei. Quando hai quattordici anni e vivi un’esperienza del genere, la cosa ti lascia il segno, ti indebolisce e allo stesso tempo ti rende forte.
Infine lo scrittore ha anche parlato dell’influenza western che si vedrà nel fumetto e della run di Supergirl che più l’ha ispirato:
Non mi ero mai accorto di quante parolacce dicesse Kara. Inizi a scrivere un personaggio e lo trovi cinico. Amo raccontare Superman, forse il personaggio che preferisco scrivere, e lui è buono, prende sempre le decisioni giuste, è felice di farlo. Se si segue la sua storia, la stessa cosa vale per Kara, che non prende mai decisioni idiote, ma è un po’ più cinica e indurita riguardo le sue scelte. Il suo ottimismo è un po’ più affilato e non me l’aspettavo. I lettori che, come me, sono fan del fumetto anni Novanta e ci sono cresciuti sappiano che abbiamo realizzato un omaggio alla run bizzarra e strana di Gary Frank e Peter David su Supergirl, con tanto di ali d’angelo. Bilquis ha fatto un lavoro grandioso. Io scrivo un sacco di serie da dodici numeri, quindi, quando qualcuno ha sostenuto che con questo personaggio avremmo dovuto arrivare al massimo a otto, perché poi le vendite sarebbero crollate, ho iniziato a pensare che il mio compito fosse raccontare una storia che permettesse al suo prossimo scrittore di permettersi quanti numeri gli pare. Supergirl merita una serie tutta sua, un ruolo preminente nell’Universo DC, di essere un personaggio come Aquaman, Flash o Lanterna Verde.
Supergirl: Woman of Tomorrow di Tom King e Bilquis Evely sarà sicuramente un capolavoro. E voi lettori di MegaNerd cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: Comic Book